Ci sono etichette discografiche capaci di esplorare nel tempo e con rara efficacia nuovi territori musicali. Capaci di segnare la rotta per nuove frontiere sonore. In decadi passate nomi come Beggars Banquet o 4AD. In tempi recenti Warp, Ninja Tune o Mille Plateaux. Oggi, nel pieno della transizione al digitale, al peer-to-peer e one-to-one sembrerebbe che per le labels la fine sia già scritta. Persistono, invece, diversi esempi che sovvertono questa tesi. Due nomi. Nell'elettronica sperimentale la Raster-Noton e nell'elettronica contaminata The Leaf Label che promuove, insieme a tipi come Murcof, Susumu Yokota e Manitoba, anche lei. Colleen la fata.

Dispensatrice di girelle elettroacustiche. Compositrice di carillon futuribili. Ricamatrice d'intrecci atmosferici. Di girotondi volanti. Di frammenti sonori smarriti nell'etere. Di tappeti digitali low-fi fatti da campanacci, vociare di bimbi, rumori bianchi e puntine che gracchiano. Di arpeggi orchestrali, melodie classiche, chitarrine acustiche. "Nice and Simple". Colleen la maga. Crea vortici spaziotemporali. Crea inviti senzaparole. Crea ipnosi estatiche e reticolari. Colleen la strega. Perché accenna alla giostra. "Ritournelle". La prima giostra. Quella fatta di gioia ed emozioni. Però spegne le luci. E il mondo che gira è quello di oggi. Cupo e minaccioso. E gira troppo veloce. In quella giostra che appare là fuori. Sempre la stessa. Ci sono fantasmi e incubi. Ci sono i furbetti sul cavallo. Ci sono i biscazzieri sulla navicella. Ci sono i clandestini annegati sul delfino che va su e giù. Ci sono jeep, mitragliette ed aerei. Che sparano sul serio. In quella giostra che appare a Colleen c'è un'assenza e tanta tristezza. C'è un lutto da elaborare. Quello di Frèderic il fratello scomparso a 21 anni. A lui dedica questo disco. "Everyone Alive Wants Answers". Colleen la fragile ha atteso dieci anni per tradurre in musica le sue risposte. E diffonderle a tutte le anime sensibili che desiderano ascoltarle.

Grazie, Colleen.

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