Personalmente ritengo i Coroner la band progressive thrash metal più sottovalutata del loro tempo. Il gruppo, composto da Tommy T. Baron (chitarra - futuro Kreator), Ronald 'Ron' Broder (basso, voce) e Markus 'Marky' Edelmann (batteria), nasce nel 1985 a Zurigo per sciogliersi dieci anni dopo nel '95.
Delle centinaia di gruppi che ho ascoltato nel corso degli anni, ritengo che i Coroner siano stati uno dei pochi in grado di realizzare e modellare un'identità che ha superato le limitazioni del trash metal aprendo le porte a molti degli eventi più progressive e dark del metal odierno. La loro abilità nel comporre musica superava notevolmente molti dei loro presunti pari, tuttavia il successo nel mondo ha sempre continuato ad eluderli: un vero peccato per tutti fan del metal che non hanno potuto conoscerli.

Ritengo "Mental Vortex" il loro capolavoro, un disco che riesce dimostrare l'insana capacità dei Coroner di costruire canzoni allo stesso tempo complesse, taglienti e visionarie tuttavia sempre accessibili. Le liriche sono poetiche ma sempre aggressive e riescono a mettere in discussione i punti di vista dell'ascoltatore relativamente a concetti che spaziano dalla vita e l'oltretomba ("Divine Step") al senso della malinconica vita delle sirene ("Sirens"), dalla sensazione d'impotenza di fronte all'ignoto ("Metamorphosis") all'assoluta necessità di liberare la mente dalla schiavitù del sistema ("Semtex Revolution").
Tecnicamente moltio preparati, i tre componenti del gruppo sviluppano pattern di batteria-basso-chitarra veloci ma sempre precisissimi, soli puliti ed eseguiti con un tocco impeccabile: consiglio l'ascolto (all'infinito) del riff iniziale "Semtex Revolution" per rendersi conto di come possano essere abbinati gusto, velocità e pulizia alla violenza e alla rabbia di un prog-trash ai massimi livelli.

Musicalmente i Coroner mescolano elementi del thrash, neoclassico, della jazz-fusion e perfino delle strutture ambient per generare un denso paesaggio sonoro che circonda l'ascoltatore con la sua pesante ma sempre ricchissima presenza: ogni canzone è un monolite che vive di vita propria e l'inclusione della cover di "I Want You (She's So Heavy)" dei Beatlles sembra essere semplicemente l'unico modo per concludere il Cd.
Raccomando assolutamente "Mental Vortex" a tutti coloro che siano interessati alla genesi del trash metal progressive: una pietra miliare.

"See me become a snake
Wrapped around your neck...
See me become a spike
Pushed deep in your flesh...
"
(Mental Vortex)

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