Dark. Fottutamente dark. E sballato. Basterebbe questo a descrivere "III (Temples Of Boom)", il terzo singolarissimo album dei Cypress Hill, il loro capolavoro per eccellenza, ma merita decisamente uno zoom più indicativo.

Era il 1995, e l'Hip Hop non era ancora un genere per ragazzini viziati con costosi vestiti larghi incollati su mtv, non c'erano i video con le puttane e le cadillac di lusso (o perlomeno in minore quantità, basti pensare alle lowriders tanto apprezzate e video-trasportate dai nostri), non c'era il penoso Dirty South e il Crunk, non c'erano gli stereoidi, non c'erano i video "cash & uzi" di improvvisati pseudogangsta figli di papà, non c'erano i bambolotti creati dalle assetate major (vedi 50 cent, the game, kanye, pharrell, lupe fiasco e il pattume commerciale rigorosamente minuscolo su cui riversa oggi giorno questo genere di fatto qualitativamente MORTO). E continuando sulla teatrale intro mai così veritiera, non c'era ancora il successo planetario di Ciccio Timbaland (sebbene già attivo) che ti produce qualsiasi cosa, da Mino Reitano a Cristiano Malgioglio passando per Madonna e Justin Timberlake. Non c'erano nemmeno maispeiz e iutiub, non c'erano 15enni d'un tratto improvvisati producer, che uppano i loro beat fruitylopposi sui forum, non c'erano gli ipod e non c'erano i p2p dove rubare musica e scaricare fake.

E' doveroso ricordare come anche i Cypress, qualche anno dopo, cadranno nel trappolone commerciale, dapprima proponendo una sorta di discutibile nu-metal-rap-core (quando andava forte gentaglia del calibro di Linkin Park, Limp Bizkit, Guano Apes), in seguito voltando su patetiche sonorità reggae ed esotiche (quando andava forte gentaglia del calibro di Sean Paul, Kevin Little, Elephant Man), e poi ancora, producendo album con beat strapompati e synth fastandfurosi a manetta (quando andava forte gentaglia del calibro di Ludacris, Lil Jon, Chingy), ma non mi perdo in discorsi di "sistavameglioquandosistavapeggio", purezza dell'HH, passione e menate varie, anche i nostri come tutti erano interessati al dio denaro, ma non vi è dubbio che con III sono per certi versi usciti da determinati clichè del genere e richieste commerciali.

A me piace ricordarli così, con "Temples Of Boom", una pietra miliare, un capolavoro senza tempo, un originalissimo viaggio fatto musica, un prodotto anni luce avanti, un lavoro stracolmo di insolite sperimentazioni e trovate assurde, gli aggettivi si sprecano: folle, notturno, affascinante, ossessivo, disturbato, fuso, aspro, durissimo, a tratti disumano, un disco che di fatto cambiò la storia dell'Hip Hop, se vogliamo chiamarlo tale, perchè "Temples Of Boom", puo essere tutto e niente, non è semplice Hip Hop, sia chiaro, difatti il dio del beat Lawrence Muggerud (al secolo Dj Muggs), talentuoso producer del gruppo, con questo album ha di fatto creato dal nulla un genere assolutamente nuovo ed unico, un suggestivo "Dark-Hip Hop" che fu a tratti riproposto solo nel sequel IV degli stessi Cypress.

Già dalla cover si puo avere una mezza idea del mood di questo album, le atmosfere sono quanto di più oscuro e surreale sia mai stato creato nello standardizzatissimo panorama Hip Hop, per essere un 95' dove gran parte della scena si rifaceva al sound G-Funk, ai sintetizzatori analogici della west coast, alla ricerca del beat più street possibile, Muggeroud decise di dare una svolta e guardare avanti. Il Sound di questo disco era stato solo in parte anticipato dal suo precedessore "Black Sunday" che presentava alcune tracce simili, ma con III è tutta un altra storia: le ambientazioni di III Temples Of Boom sono mistiche e viaggiosissime, quasi spaventose, si tratta di un album incredibilmente folle e molto vario, la natura multietnica del gruppo in se rende ancora più insolito e unilaterale il loro stiile (Messicani, Cubani, ItaloAmericani, bianchi, latini, mulatti, percussionisti, c'è di tutto nei CH).

Si puo così passare da campionamenti gotico-lirici (!) e dalle note ammalianti della stupenda "Stoned Raiders" (autentica perla della loro produzione e sicuramente il brano migliore di Temples Of Boom), ai beat da sballo-jam di "Throw Your Set In The Air", per poi passare a pezzi da collasso assoluto come "Illusions" e la spettacolare "Killafornia". Non mancano pezzi durissimi ed aggressivi quali "Locotes" (notevoli le percussioni di Eric Bobo che collabora a creare un atmosfera davvero particolare), "No Rest For The Wicked" (dissing ai danni di Ice Cube) e non ultima "Killa Hill Niggas'" in collaborazione con i valorosi RZA e U-God dei Wu-Tang Clan (attenzione seriamente alle casse, perchè i bassi di questo pezzo sono veramente E-S-A-G-E-R-A-T-I). Notevoli anche le sognanti ed estranianti "Boom Biddy Bye Bye" "Funk Freakers" e "Make A Move". Sul finale sono presenti le tracce più "Stoned", in particolare la lenta "Everybody Must Get Stoned" (un classico onnipresente nella discografia dei Cypress, chi li conosce bene sa a che sonorità mi riferisco con questo termine).

Vale la pena spendere due parole su "Stoned Raiders": è il pezzo consigliato a priori, uno dei migliori capolavori mai prodotti da Muggs ed in generale nella scena Hip Hop: intro quasi Horror, cori lirici inquietanti, beat potentissimo, basso cupissimo, note di piano misteriose ed ovviamente il rap tagliente di un B-Real più incazzato che mai. Ma ogni track by track lascia il tempo che trova, questo disco per essere compreso va solamente ascoltato, e, parola mia, piacerà anche a chi non ama il genere, e (forse esagero) agli intellettualoidi jazzers o ai growldoomdeathmetallerslagnaaddictedstaymetalleddajeburzumspaccatutto che tanto girano su DeBaser.

Ma in sostanza cosa colpisce di questo "cosìtantoavvolgente"  "III Temples Of Boom"? Prima di tutto il concept su cui gira tutto il lavoro, per tutta la sua durata sembra di estraniarti dal mondo esterno, non capire più un cazzo di cosa succeda, un trip mentale per territori simili a quello della splendida cover (!), e non sono cazzate da recensioni giusto per dare chissà qual tocco scenico, no, non sono nemmeno fumato, è tutto ampiamente constatabile con un ascolto attento. In secondo luogo il rappato del grande B-Real che col suo particolarissimo timbro fornisce un apporto sempre di spessore (qui compare molto di meno il partner Sen Dog). Per finire, le produzioni: alcune trovate stilistiche sono a dir poco geniali, i beat e i bassi cosi potenti da far chiedere pietà ai vostri poveri sub, il tutto cosparso ancora da quella atmosfera talmente dark e deviata che manco Atrium Carceri rinchiuso nel suo "Seishinbyouin" in compagnia di Uzumaki, Kubrick e Peter Jackson.

Daltronde.. ci sarà un motivo per cui con gli anni ho consumato talmente questo disco da renderlo inutilizzabile per ben due volte e doverlo ricomprare altrettante?! O forse sono semplicemente rognato di mio? Questo non lo so, di certo so che sono follemente drogato di questo discone! 

Immortale ed assolutamente IMPERDIBILE.

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