Per motivi personali, lo scorso dicembre sono stato a Pisa, e già che c'ero sono passato al negozio di vinili usati in via S. Martino.

Il padrone del negozio, che conosco, mi suggerisce di comperare un EP di 7 canzoni di una certa Danielle Dax. Me lo fa ascoltare e senza indugi lo compro e me lo porto a casa.

Danielle Dax era importante nei Lemon Kittens. Era la musa, la cantante di quel gruppo

Nei primi anni '80 pubblicò Pop Eyes, il suo primo lp. Questo di cui parlo è un EP, del 1984.

La canzone degna di nota è la prima, "Evil honky stomp", che vi suggerisco di andare a sentire sul suo MySpace. L'andatura della canzone è piuttosto zoppicante e sfasata, smentita subito dopo dagli stili eterogenei delle due facciate.Si passa dalla discomusic ottantina ad episodi trance con litanie arabeggianti, alla canzone pop e d'autore, in un magma sulfureo e luciferino che lascia appagati nonostante la mezz'ora scarsa di questo lavoro.

Direi che questo lavoro, assieme a Pop Eyes, è il punto più alto della carriera della dolce Danielle, vera icona degli anni '80, anche se ormai dimenticata. L'lp successivo, Inky bloaters, sarà più indie-discotecaro, per approdare al, da molti definito deludente, Blast the human flower che non ho mai avuto modo d'ascoltare. Poi il nulla, la sua carriera dopo il 1990 pare essersi arrestata...

Se mai qualcuno di voi volesse comprare i suoi lavori, consiglio gli economici ma validi lp usati. I cd editi dalla defunta World Serpent Distribution si trovano usati e a botte di 100 dollari l'uno.

Esponente della prima new wave, poi pronta a spiccare il volo verso le masse, Danielle Dax è sempre stata accessibile e sperimentale al tempo stesso. Il fatto che non pubblichi dischi da ormai vent'anni la dice lunga sulle difficoltà di appartenere a una scena che purtroppo sta diventando sempre più sconosciuta ai più e può solo renderci pieni di nostalgia verso quei controversi anni, quando mettiamo sul piatto questo meraviglioso extended play...

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