Ivo Torello -La casa delle conchiglie
Un romanzo che unisce Restif de la Bretonne a Lovecraft. di più
Death in June -Essence!
La solita minestra riscaldata di Douglas P.? di più
Dante Virgili
L'autore dell'unico romanzo nazista italiano. di più
Arthur Russell
This is a guy that sit down with a cello and play and sing within a way that no one on this earth have ever done it before and that no one will ever doin' again. di più
Griffin
In quella facca di foto fra gli umani, Meg (nell'oscurità) e il mitico Brian stranamente non mi fanno manco ridere mezzo secondo!!! di più
Klaus Wiese
Il guru della musica drone-ambient trascendente. di più
Valerio Evangelisti
Un grande, ha rinnovato la letteratura fantastica (mischiando fantascienza, romanzo gotico e storico) facendosi conoscere anche all'estero dove era molto apprezzato come n Francia. di più
Blue Öyster Cult -Blue Öyster Cult
Buon esordio per il Culto dell'Ostrica Blu (uno dei nomi di band più fichi in assoluto) che per me resta sempre un gran bel gruppo di "rock classico" con varie sfumature di eclettismo stilistico che ne colorano qua e la canzoni e i dischi (un po' di Blues, un po' di psichedelia leggera, un po' di vaghe atmosfere sci-fi-dark, tutte caratteristiche ben presenti in questo primo disco). Hanno un bello stile personale 'sti americani, e un modus operandi compositivo interessante, con una scrittura collettiva con gruppi di collaboratori esterni alla band vera e propria che contribuiscono alla scrittura dei brani, soprattutto dei testi. Detto questo, sono meno originali e particolari di come a volte li ho sentiti definire, ma nulla toglie alla loro bravura. Questo primo disco omonimo non è all'altezza dei due disconi successivi ma è bello. Le mie preferite sono "Transmaniacon MC", "Then Came The Last Days of May" (una delle due sole canzoni scritte da un solo componente del gruppo, Roeser in questo caso che ovviamente se la canta anche), ballad che dimostra il loro buon gusto per le melodie e "Workshop of the Telescope" gioiello acido dall'andamento irregolare e un po' distorto, sul loro lato più "psych". Ma a parte tre canzoni che restano solo sul "gradevole" e nulla più il resto è di ottimo livello, compreso un piccolo classico come "Cities on Flame", gran pezzo, o l'altra psych-ondeggiante "She's as Beautiful as a Foot". Sempre un bel disco da riascoltare. di più
Giusy Ferreri
La mizzica italiana al suo zenit di più
Giusy Ferreri
Esistono "cosine di suo pugno" che non parlino d'amore mieloso o lagnoso, o in gener di Amore? Ora è pure mamma di un bimbo sui 5 e sarebbe l'ora ch'una così iniziasse a parlare seriamente di rapporto genitori-figli, o di questo passo la chiamerò Kinder&Ferreri...p.s. Comunque arrotondo ad 1.8, il v.c., vedendo in giro per le CCDD nostrane cosa si annida in veste rosa: Grandi, Pausini, Amoroso, la BabyKappa (mmincia ci duetti a che fare) e quindi Berti, Rettore e Zanicchi, per dirne qualcuna di più
Peter Hammill -Consequences
"Consequences" è un disco che cresce con gli ascolti, negli anni, sottilmente, lentamente o almeno è così che ha funzionato con me, tanto da arrivare a considerarlo il miglior disco di Hammill nel terzo millennio e addirittura il migliore dal 1986, dai tempi del bellissimo "And Close As This". Basterebbe l'iniziale "Eat My Words, Bite My Tongue" a ripagare il prezzo del disco, ma più si va avanti e più si scopre una concentrazione di ispirazione davvero altissima, in un disco a volte anche ostico, ermetico, scarno negli arrangiamenti e ricco soprattutto di cori e sovrincisioni vocali mentre pianoforte e chitarra (il disco è interamente composto, suonato, arrangiato dal solo Hammill) sono accompagnamenti essenziali, in un disco di grande espressività, intimità e crudezza senza rinunciare del tutto alla teatralità drammatica che lo contraddistingue. Solo grandi canzoni (cito "Scissors" e i suoi due minuti finali di esplosione di chitarra elettrica, qui protagonista, distorta e graffiante) e un Capolavoro tra i più belli e intensi della sua carriera: "A Run of Luck", massima espressione dell'Hammill più desolato, cupo, cantore di solitudine e rassegnazione. Un brano da brividi. Il disco è un mezzo capolavoro, e non è da tutti uscirsene così nel 2012, con già 45 anni di carriera alle spalle. di più
Burial
Compositore di colonne sonore per viaggi mentali di più
The Other Half -The Other Half
Vangelo per band garage di Oggi di più
Tonstartssbandht -Overseas
un viaggio lisergico lo-fi al limite dell'ascoltabile per una mente sana. Contiene la Cover più "fuori" dei Rolling Stones di più
Various Artists -XKATEDRAL ANTHOLOGY SERIES I
AN ANTHOLOGY OF SLOWLY EVOLVING TIMBRAL MUSIC di più
Peter Hammill -Over
Chi ormai conosce qui la mia opinione su Hammill direi che sa già che di questo disco, sulla celeberrima Isola Deserta, me ne porterei tre copie, così per star tranquillo. La vetta assoluta e vertiginosa della carriera solista di Peter, da podio anche mettendoci in mezzo i Van Der Graaf Generator, un turbinio di commovente, disarmante sincerità espressiva, di intimismo e di impulsi autobiografici di un artista che qui si mette a nudo e parla senza filtri all'ascoltatore, con rimpianti, dolore, malinconia da brividi e, si, anche rabbia, amarezza ("Betrayed" per dire, è la canzone incazzata più bella della sua carriera). Ispirazione a livelli sublimi, con alcuni dei suoi testi e delle sue melodie e dei suoi arrangiamenti migliori in assoluto. Lontano dall'essere comunque una raccolta di sole ballad tristi (vedi roba come "Crying Wolf" e "Lost and Found", due pezzoni da paura), le ballad malinconiche che ci sono ecco, sono tutte da lacrime, soprattutto, ovviamente, la tripletta "Time Heals"-"Alice (Letting Go)" e "(This Side of) The Looking Glass", brani in cui Hammill mette veramente tutto se stesso e pure qualcosa che gli era avanzato. Il disco, ve lo devo pure dire, è IL Capolavoro di Hammill, che dopo farà ancora tanta roba veramente bellissima ma questo Everest, per forza di cose, non lo raggiungerà più. di più
Iran -Dissolver
Lavoro degno di nota con il suo intelligente pop che con maestria mette sui piatti della bilancia mai scontate melodie prese per mano da una calda voce e rumorosi giochi per le chitarre che risvegliano mai dimenticati amori shoegaze. di più
Herbert von Karajan
Herbert von Karajan, all'anagrafe Heribert Ritter von Karajan, è stato un direttore d'orchestra austriaco. È generalmente considerato uno dei più grandi direttori d'orchestra di tutti i tempi. di più
Baffo Banfi -Ma, Dolce Vita
Pubblicato dall'etichetta di Klaus Schulze IC (Innovative Communication). di più
Baffo Banfi
L'ex tastierista del leggendario Biglietto per l"inferno è il Klaus Schulze italiano. di più