Burzum
Ma vaffanzum di più
Eros Ramazzotti
Dopo un buon Ramazzotti non c'e' niente di meglio di una bella scatola di Imodium. Se poi amate la rinite allergica ( da coca ) al servizio della canzone banalitaliota acquistate un cd a caso, li trovate solo nei migliori cestini degli autogrill insieme a quelli di altre illustre negazioni della buona musica. E se siete fortunati lo trovate pure half price. di più
Dr. John
Il degno erede di Professor Longhair di più
John Lennon
Ma smettetela di parlare delle stronzate pseudo-pacifiste! E' la voce l'unica cosa che conta quando si parla di lui!La voce e la musica.Aveva una delle voci più belle di tutti i tempi e nei Beatles ha scritto brani di una profondità musicale infinita di più
Marlene Kuntz
Qualcuno disse: "Nel regno dei ciechi anche un orbo è re". Lo squallore musicale in cui versa questo povero paese l'humus del terreno da cui sorgono queste band finto alternative ( alternative a che poi? )che plagiando da Bauhaus, Sister of Mercy tanto per citarne qualcuna riescono a piantarvi le radici per 25 anni. Dai centri sociali ai riflettori di Sanremo. Patetico che qualcuno ci creda ancora!!! di più
Curve
galattici!!!!!! di più
Cypress Hill
Minchia quante bombe mi son fumate con il mio socio mentre i cypress spaccavano le casse della macchina.... di più
Slayer
Forse il gruppo che ho amato più di tutti! E' amore incondizionato. Anche una scorreggia di tom araya mi emozionerebbe! di più
Indian Summer -Indian Summer
One Shot targato Neon di nessun riscontro all'uscita. La fantastica voce di Bob Jackson, le sue tastiere in infiniti duetti col chitarrista, un pizzico di Dark Sound in un mood melodico ma originalissimo. Uno dei miei dischi da isola deserta. di più
Nicole Scherzinger
Gnocca da "sesso a sorpresa" di più
Burial
Rimane il mio preferito del genere per ora. Untrue l'ho consumato di più
Mike Oldfield -Incantations
Forse la suite più ambiziosa di Oldfield, ispiratosi alla musica dei nativi americani con il rigore del minimalista Glass. Il titolo deriva dalle formule magiche degli incantesimi da cui la ripetizione di uno stesso motivo fatta da vari strumenti in tutte le tonalità possibili come nelle filastrocche. Con David Bedford, alla conduzione degli archi e del coro, Maddy Prior, che canta un poema di Longfellow sulle percussioni degli Jabula e l’ipnotico vibrafono di Pierre Moerlen. di più
Helmet
Meantime è uno dei 10 dischi "pesanti" più belli di sempre... di più
Pholas Dactylus
Prezioso One of a Kind del prog italiano più elitario. Versi apocalittici declamati su una serie di complessi ma robusti quadri strumentali creati dal grande e misconosciuto chitarrista Lello Colledet. Notevole specialmente la parte finale del lato B dove su una sinistra e bambinesca melodia vocale alla "Profondo Rosso" la voce superimpostata di Paolo Carelli descrive un desolante post-olocausto nucleare. di più
Train
Il loro ultimo singolo mi ha già spaccato il cazzo.. Che merda di gruppo! di più
Tom Waits -The Black Rider
Oscuro, folle, grottesco. Tra i suoi capolavori, per me. Bella l'opera teatrale. di più
Procol Harum -Something Magic
Non tanto Magic ma di certo non così Tragic, questo perchè la premiata ditta Brooker-Reid raramente delude a livello di Songwriting. E allora, nonostante il sinth Yamaha GX-1 al posto dell’Hammond si digerisca poco, vanno assolutamente recuperati: il delicato valzer Skating On Thin Ice, degno di “Grand Hotel”; la fumosa Strangers in Space, languido e rarefatto blues; The Mark of the Claw, decente rock a tinte fosche di Grabham. For fans only il recital orchestrale The Worm and the Tree. di più
Peter Hammill -A Black Box
Mollato dalla Charisma, Hammill si autoproduce (suonando chitarre, tastiere e drum machines) uno dei suoi dischi più compatti e a fuoco. Brani asciutti ed essenziali nel lato A ("Fogwalking", con i fiati del fido David Jackson, è fra i suoi capolavori ma ottime anche "The Spirit", "Losing faith in words" e "Golden Promises"). Sul lato B, magistralmente cesellata, risalta la sua prima suite da solista: puro distillato Hammilliano maneggiare con cura! di più
Traffic -The Low Spark of High Heeled Boys
Con l'incessante tabla di Rebop in sottofondo alla misteriosa “Hidden treasure” e l’agreste violino del sottovalutato Rich Grech su “Rainmaker”, il suono dei nuovi Traffic prog acquista maggiore corposità così come i testi di Winwood salgono di spessore nell’ipnotica “The Low Spark…”, sconsolata condanna del music business. La migliore recensione del disco per me l'ha fatta, se non erro, Rolling Stone: “relaxing and exciting at the same time”. di più