Glen Larson
Glen Larson, all'anagrafe Glen Albert Larson è noto per aver creato diverse serie televisive di successo quali Galactica (1978), Quincy, Supercar (Knight Rider), Automan, Buck Rogers nonché Magnum, P.I.. di più
Camel -Nude
IL concept che ho ascoltato di più dei Camel. E certo uno dei loro album più riusciti. A mio gusto. Dolce, struggente, a tratti energico e floydiano.
Ho spesso ascoltato i Camel come una felice sintesi di frontiera tra Pink Floyd Genesis e jazz rock di Canterbury.
Musica di classe e ispirata.
Avercene di artisti così ancora oggi nel 2023....farei la firma. di più
Camel -Breathless
Il disco più fruibile dei Camel. Pop rock progressive con un leggiadro equilibrio. In cui sente che dietro ci sono dei cesellatori degli arrangiamenti e dei poeti malinconici dietro i loro strumenti.
Insieme a Nude è il disco che riesco ad ascoltare per intero senza annoiarmi.
Un disco solare questo Breathless : adatto ad un cammello sotto il sole del deserto sahariano. lol di più
Federico Fellini
Genio assoluto! Il resto è un di più. di più
Maneskin
E' più trasgressivo di loro Topo Gigio! Metto 1 solo perché non esistono i voti negativi... di più
Stomu Yamashta's Go -Go
Grandi aspettative, ma non va da nessuna parte di più
Gomez
Sono passati vent'anni e ancora li amo follemente di amore vero... di più
Iron Maiden
Negli anni 80 la band di Steve Harris ha dato nettamente una svolta alla musica metal partendo dalle basi scritte da Black Sabbath, Deep Purple, Judas Priest, Ufo e Altri.
L'uso innovativo del Basso che ha fatto Harris e la costruzione di brani complessi ha reso la loro musica molto affine al prog specialmente per alcuni album e alcuni brani, senza però lasciare indietro ritornelli, riff e assoli che tanto hanno importanza nel metal.

Tanti album ma fondamentali direi 6 nella formazione con due chitarre e sicuramente 1 con la formazione a tre chitarre. di più
Le Orme -Uomo Di Pezza
Secondo splendido disco della "triade" di album migliori delle Orme (per quanto quasi tutti quelli da "Contrappunti" all'Ape siano anch'essi molto belli). Rispetto a "Collage" qui i testi vertono su tematiche, tutte "al femminile", ancora più solari, allegre e ottimiste. Al contrario. Ragazzine violentate, stalking con tentata home invasion, donne in manicomio ecc. EVVIVA! Che band gioiosa. Il tutto a volte "edulcorato" da musica e arrangiamenti rassicuranti e delicati o anche da testi ricchi di immagini evocative che cercano di essere il meno espliciti possibile, "Gioco di bimba" su tutte in questo senso, mentre trovo meraviglioso il contrasto tra la dolcezza musicale (con bonus dell'elettrizzante solo al synth appena comprato di Pagliuca) e il testo da magone e decisamente più esplicito in "Figure di cartone", che è una delle mie preferite del repertorio Orme, al pari di "La porta chiusa" che invece è il brano in cui viene abbandonata ogni delicatezza soprattutto a livello musicale, pezzo costantemente inquieto nelle atmosfere, cupo, incalzante ed elettrico, angosciante anche nel cantato di un grande Tagliapietra. Ancora più elettrico (il brano più aggressivo e "rock" del disco, oltre che cupo, come sbagliare) è lo strumentale "Alienazione", con Hammond e tastiere varie di Pagliuca che la buttano per bene sulla distorsione elettrica, con sonorità davvero strepitose a mio gusto. Ah e la copertina è favolosa. di più
Le Orme -Verità nascoste
Disco dove spiccano tre brani d'assoluta eccellenza ("In Ottobre", lo struggente ibrido tra folk song e musica da camera della title-track e "Regina al Troubadour", con quella sua stupenda parte finale, mooolto "Genesis" tra l'altro) all'interno di un lavoro complessivamente molto valido (vedi apertura e chiusura con due pezzoni come "Insieme al concerto" e "Il gradino più stretto del cielo", ma anche "Radiofelicità"). Con Serafin a fare da chitarrista fisso e più affine alle caratteristiche del trio rispetto a Marton, Le Orme tornano su sentieri a loro più conosciuti con la classe e l'ispirazione melodica che li ha sempre contraddistinti, alleggeriti nel piglio elettrico rispetto a certe sferzate del passato ma va bene anche così. Ottimo disco, mi piace parecchio. di più
The Rootworkers -"Attack, Blues, Release"
L'EP d'esordio dei Rootworkers, "Attack, Blues, Release", è una rovente discesa lungo le sponde del Mississippi dei giorni nostri. di più
The Rootworkers
The Rootworkers nascono nel 2019 a cavallo delle provincie di Macerata ed Ancona, nei meandri di quelle campagne marchigiane dove stabiliscono la propria base operativa. "Attack, Blues, Release" è il loro sanguigno ep d'esordio: un blues travolgente che strizza l'occhio alla psichedelia anni '70, un condensato di ritmiche swing e boogie accompagnate da suoni taglienti e acidi che sorreggono una voce calda e distorta. di più
Tom Verlaine
Artisti come te meriterebbero di essere immortali. Uno dei miei chitarristi preferiti di sempre. Riposa in pace Tom <3 di più
Damien Chazelle -Babylon
Il capezzolo di Margot Robbie. Volete altri motivi perché dovreste vedere il film? di più
Argentovivo -La Normalità è Una Forma Di Pazzia
tutto l'album divora, pure la nonnina alla fine di più