"Se creperei domani non me ne frega niente, se morirei domani sono fortunato"

Carissimi amici, dopo numerose ricerche ma soprattutto dopo un lunghissimo viaggio in auto (dalla Puglia al Piemonte), mi trovo oggi a Villastellone, provincia di Torino, per un'intervista che il grandissimo Donato Mitola mi ha concesso in esclusiva. Come per Lucio Battisti anche Donato, il più grande cantautore italiano degli anni ottanta-novanta, decide di ritirarsi a vita privata e di lasciare così i suoi numerosi fan a bocca asciutta. Non un intervista, non un concerto, non un inedito, niente di niente. Ma dopo tutti questi anni di silenzio, e dopo un forcing telefonico durato diverse settimane, alla fine Mitola decide di concederci questa intervista.

Allora Donato, innanzitutto volevo ringraziarti a nome di DeBaser per l'opportunità che ci hai concesso. Partiamo proprio da questa intervista, perché hai deciso finalmente di uscire allo scoperto?
Comincio col ringraziare te, skifidol, e col salutare tutti gli amici debaseriani. All'inizio a dire il vero non avevo alcuna intenzione di accettare la tua offerta. A dirla tutta non sei stato affatto convincente: alzavo la cornetta del telefono e dall'altra parte c'eri tu che continuavi a ripetere "dai, eddai, che ti costa?". Però quando ho sentito il nome "DeBaser" il mio sguardo si è illuminato. Seguo il vostro sito da molti anni ormai e mi sono appassionato alle vicende dei vostri casi umani. In un certo senso il fatto che tutti li sfottessero mi riportava con la memoria ai tempi di Mai Dire Tv. DeBaser è stato per me un modo per tenere vivi i ricordi del passato. E poi anche io stesso ho un nickname, ma non ve lo svelerò mai (ride sguiatamente, ndr).

Visto che ne hai parlato tu, volevo con te approfondire il discorso Mai Dire Tv. So che tra di voi artisti si era instaurato un rapporto speciale, hai mantenuto qualche rapporto con i tuoi colleghi in questi anni o sai che fine hanno fatto?
Tocchi un tasto dolente, caro skifidol. Purtroppo quella di Mai Dire Tv è una vera e propria maledizione. Vi ricordate di Gino, il bambino prodigio? Beh lui è finito nel tunnel della droga, e pare abbia addirittura tentato di violentare la sua prof d'inglese. Non ebbe miglior sorte Pierino Brunelli, che dopo il colpo di Stato in famiglia si trova oggi nelle patrie galere. La bellissima Dolores è stata invece vittima di malasanità. Entrata in una clinica privata per un normale intervento di liposuzione ha subito un'operazione di impianto del fallo e ora lavora nei vertici della FIAT. A Giuseppe Giralico Veroli è toccata una sorte ancor più crudele: non sapeva che le sue prediche in aramaico antico (uscialacarapar, ndr) fossero in realtà offese in arabo, e per questo è stato fatto brillare. Tony Lorenz, l'Elvis della riviera romagnola, ci ha purtroppo lasciati dopo un incidente automobilistico e di Alfredo Castro. un altro mio collega, non ho più avuto notizia. Del Mago Gabriel invece preferirei non parlarne, se posso, o inestimabile skifidol. Capisci dunque come i tempi andati siano per me un ricordo alquanto doloroso (una lacrima sul viso, ndr).

Visto che segui il nostro sito saprai che se vogliamo che questa recensione venga pubblicata dobbiamo parlare di musica adesso. Partiamo dai tuoi successi. Da cosa nasce l'ispirazione per le tue composizioni? Come è nata l'idea di accompagnare le tue canzoni con dei balletti? Puoi dirci chi sono i componenti della tua band?

La vita dell'artista è sicuramente difficile e quando non ottieni il successo che pensi di meritare ti crolla il mondo addosso. Nonostante i numerosi anni di gavetta e un repertorio che annoverava canzoni della caratura di "Licantropo" e "Caracallo", la frustrazione di non ricevere riconoscimenti internazionali alla fine ha avuto il sopravvento. Come cantautore la mia fonte d'ispirazione è la mia fantasia; in qualsiasi momento mi viene la fantasia e l'estro, mentre sto mangiando... Compongo parole e motivi, senza scriverli. La musica non la conosco, il motivo è come mi viene, i miei testi sono completamente fuori, strambi perché io sono un istrione della vita. L'idea dei balletti invece è nata dopo aver visto in successione uno spezzone di Gianni Drudi e uno del funambolico Jessy Malò. Trovavo geniali entrambi, ed ancor più geniale fondere inseme le due cose, una specie di cross-over insomma. Per quanto riguarda le voci su un mio gruppo, ci tenevo a precisare che non esiste nessuna Donato Mitola Band, io canto sempre e soltanto sopra delle basi midi. e a volte addirittura a cappella (si accende una canna, ndr).

Ora parliamo delle tue collaborazioni. Sappiamo di alcuni ruoli in film dell'orrore, e sappiamo di qualche data insieme al da poco scomparso Mino Reitano. Si vociferava anche che tu avessi suonato con i Beatles. Cosa sai dirci a riguardo?
Mi piacerebbe se possibile partire da questa tua ultima domanda. Mino Reitano è stato un grandissimo, e sono molto dispiaciuto che sia scomparso (è visibilmente commosso, ndr). Con la sua morte l'Italia ha perso uno dei più grandi interpreti della canzone popolare. Per quanto riguarda l'aneddoto sui Beatles è tutto vero. All'epoca in Germania io e Mino andavamo fortissimo e quando li incontrammo ad Amburgo l'Inghilterra non avevano ancora vinto nemmeno un mondiale di calcio. Puoi immaginare gli sfottò, dolcissimo skifidol. Fui io a consigliar loro di portare i capelli a caschetto, all'epoca li avevo ancora tutti (risata nervosa, ndr). Molto tempo dopo mandai una cartolina a John Lennon nella quale gli scrissi: "imagine se non mi incontravate che fine avessi fatto". Da lì prese spunto per Imagine, ma alla storia sono passati loro e non io. Queste sono le ingiustizie nel mondo dello spettacolo.
Per quanto riguarda la carriera d'attore c'è molto da dire. Io riuscivo a trasformare i miei personaggi in personaggi macabri come il vampiro, il maniaco, il sadico, specialmente il sadico: è una cosa incredibile, mi trasformo, divento come il dottor Jeckyll; comunque sono sempre me stesso, sono fatto per l'orrore. Ho lavorato in film tipo quelli di Dario Argento, dovevo apparire con la faccia macabra, la faccia spaventata. Ho fatto un maniaco che uccideva le donne, con la faccia insanguinata. Pronunciavo queste battute di parole a una donna: "eh... eh... ormai sei mia e ti uccido. Io sono necrofilo e ti uccido dopo, quando sei morta da cadavere...". Poi per questioni di gente seria nel mondo dello spettacolo, ho tolto, come si suol dire, il telefono fra le mani, ho detto basta, non ho telefonato più a nessuno, non ho fatto più come si dice in parole povere il servo, e mi sono messo da solo a fare il cantautore. Sì, potevo fare carriera, ma sono stato pratico, quindi non me l'hanno fatta fare. Io potevo diventare come Stallone, un personaggio proprio bing! perché sono un personaggio un po' particolare!

Chiudiamo con una domanda non facile. Si dice che di Maradona ne nasca uno ogni cento anni, e la stessa cosa si potrebbe dire di te, forse dilatando di un bel po' il periodo. Ad ogni nuovo talento si dice: è arrivato il nuovo Maradona. Io ti chiedo, dall'alto della tua esperienza, chi è secondo te il nuovo Donato Mitola? Il tuo erede artistico e spirtuale, insomma.
Sarò sincero, è difficile risponderti. Oggi è molto più facile avere un palcoscenico a disposizione, e ho visto passare nel corso degli anni numerosi talenti. Il discorso sarebbe molto ampio e articolato ma poco tempo fa ho visto un personaggio che sicuramente farà strada. Un personaggio che ha tutte le carte in regola per essere il nuovo Donato Mitola, a cominciare dal look, dalle sue movenze. Vista anche la notevole somiglianza, se mia moglie non fosse seduta qui a fianco, ti potrei dire che penso seriamente si tratti di un mio figlio illegittimo (la moglie gli molla uno fragoroso schiaffo sulla nuca, ndr). Sto parlando di Salvatore Lo Iacono, un grandissimo artista, e spero vivamente che quelli di X-Factor ci sono ripensati, perché se lo merita.

Grazie Donato, l'intervista è finita. L'unica cosa che posso dirti è grazie di esistere, ti voglio bene.

Carico i commenti...  con calma