Quella che sono in procinto di raccontarvi è la fottutamente true story dei Dragonforce. Il tutto cominciò in un sera piovosa; sbronzi e stanchi dopo una giornata di puro pazzeggio Herman Li e Sam Totman si recarono al Blockbuster per prendere un film demenziale...
Lord Casco (Casco Nero): "Pronti al fuoco: 1, 2... Fermi!!! Cosa è successo, dove sono???"
Col. Nunziatella: "Devono avere dei propulsori su quel coso!!!"
Casco: "E noi cosa abbiamo sulla nostra nave, frullatori???"
Col. Nunziatella: "No Signore!!!
Casco: "Bene, prendeteli!!!"
Col. Nunziatella: "Prepararsi alla velocità luce!"
Casco: "No, no la velocità luce è troppo lenta, dovremo andare alla velocità SMODATA!"
Uno sguardo di intesa tra Li e Totman e nascono così i Dragonforce alias la velocità smodata in ambito metal. E' il 2000 e poco dopo danno alle stampe Valley Of The Damned che riceve ottimi giudizi. In verità io credo che il nome più appropriato sarebbe stato "The Uncoverizzables", ma si sa che il genere power predilige i dragoni. Se poi all'interno di un moniker riesci a usare sia power che dragon, cazzo allora sei a cavallo!
Gli Stratovarius? Decisamente troppo lenti!
La prima volta che ho ascoltato una canzone dei Dragonforce è stata l'opener di Sonic Firestorm "My Spirit Will Go On". Quando già credevo che non fosse umanamente possibile andare più veloce durante la fase di assolo ho assistito impietrito all'aumento di ritmo e la mia bocca mi si è aperta in maniera naturale.
Oggi voglio descrivervi molto sommariamente la loro terza fatica intitolata "Inhuman Rampage". Se possibile i nostri vanno ancora più veloce rispetto al passato. Sezione ritmica semplicemente indemoniata, qualche momento di pausa per accelerazioni dal superveloce al folle, mentre il cantante è sempre costretto a rincorrere strofe che volano via. Ogni canzone è fatta per dare spazio al botta e risposta tra Herman Li e Sam Totman che si sfidano come due fuoriserie in Fast and Furios. Tra le migliori song di questo cd cito l'opener Through Fire and Flames e Cry for Eterity mentre si sfiora l'autoplagio in altri frangenti. Personalmente dopo qualche minuto i Dragonforce mi stancano: troppo simili i riff / assoli e la lunghezza spropositata delle canzoni non gioca a loro favore. Tuttavia, se ben centellinati qualche soddisfazione la possono regalare.
Pur essendo riconducibili al filone power non rischiano di essere confusi con altri gruppi. Con il tempo hanno in parte indurito il loro sound introducendo riff più selvaggi, ma la iper velocità regna sempre sovrana e non riescono (o molto probabilmente non vogliono) comunque a separarsi dagli assoli in scala. Esagerati ed unici i Dragonforce sono una scommessa già vinta destinati ad un pubblico che trova nella loro musica una eccezionale valvola di sfogo. Ormai saranno costretti a fare lo stesso tipo di musica fino a quando i loro tendini non cederanno.
Una piccola parentesi per la sede live. Ho avuto la sfortuna di vederli dal vivo ed è essenziale che il sound sia regolato in maniera magistrale. La loro proposta è estrema non solo in fase di assolo, ma in tutta la sua durata delle canzoni. Il cantante non ha praticamente pause, la sezione ritmica è sempre sotto pressione e delle chitarre abbiamo già parlato. Se il sound non esce particolarmente chiaro e pulito il tutto và, perdonate il termine, a puttane e si perdono quasi le melodie ed i punti di riferimento per potersi divertire.
I Dragonforce sono spesso idolatrati o crocifissi. Io molto vigliaccamente mi celo dietro ad un 2 e mezzo. A piccole dosi per me vanno bene, dopo un po' però rompono e mi annoiano. Comunque da ascoltare almeno una volta per poter tastare con orecchio qualcosa molto vicino al limite umano in termini di velocità musicale.
2 ** e mezzo
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