Esce nel 1997 "Falling Into Infinity", il disco più controverso della storia dei Dream Theater. Il disco in questione è stato molto criticato dai fans perchè presenta sonorità molto più commerciali rispetto ai precedenti capolavori "Images And Words" (1992) e "Awake" (1994).

Devo dire che è vero, sono stati composti molti brani easy-listening durante le sessioni di registrazione dell'album (come si può capire ascoltando l'album per il fan club Cleaning Out The Closet), come le ballads "Take Away My Pain", tra i brani più belli dell'album e "Hollow Years" (che sinceramente non mi è mai piaciuta in quanto troppo"sdolcinata"), "You Not Me", che, senza esagerare, definisco come uno dei peggiori pezzi mai scritti dai Dream Theater, e "Just Let Me Breathe", che presenta un buon hard rock, rivelandosi però alla fine un pò noiosa e ripetitiva.

Le canzoni migliori dell'album sono quelle che esaltano la vena progressive del gruppo (eccettuata la opener "New Millennium", che si lascia ascoltare, ma non lascia il segno). Sto parlando di "Peruvian Skies", canzone lenta che crea atmosfere molto suggestive, l'aggressiva "Burning My Soul" e la breve strumentale "Hell's Kitchen", che alterna il virtuosismo dei quattro strumentisti a emozioni da pelle d'oca (che, purtroppo, i Dream Theater dopo l'album "Metropolis Pt.II" non riusciranno più a donarci, se non in casi rari).

Ma i veri capolavori si trovano nelle due suites dell'album: "Lines In The Sand" e "Trial Of Tears".
La prima è aperta da un'ottima parte di tastiera di Derek Sherinian, e alterna elementi prog agli elementi commerciali delle canzoni precedentemente citate per dodici minuti, senza mai risultare scontata, complice anche un riff di chitarra eseguito per quasi tutta la canzone, veloci scale di tastiera e rullate di batteria.
Nonostante ciò la migliore canzone dell'album è la conclusiva "Trial Of Tears", una delle poche canzoni a presentare i testi del bassista John Myung, che ad ogni sua canzone scrive dei veri e propri poemi (vedere "Learning To Live" e "Lifting Shadows Off A Dream"). In questa canzone si raggiungono picchi di emozione altissimi, specialmente nella parte centrale "Wasteland" e nel ritornello meraviglioso. Dopo aver sentito questa canzone si ha come una sensazione di vuoto...

In conclusione ci troviamo di fronte ad un album molto buono, di certo non il migliore dei Dream Theater, ma comunque molto godibile. Il voto effettivo sarebbe un 3.5, che però lascio a 3 per le molte canzoni mediocri presenti al suo interno.

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