Film disturbante, claustrofobico, epilettico, teorico. Impossibile da decifrare ad una prima visione, ma sempre ai limiti dell'inaccessibile. Gioco di scatole cinesi, insieme di universi paralleli, cinema nel cinema. Oppure un modo per Lynch di divertirsi a prendere sottilmente per il culo lo spettatore con un film girato in digitale senza sceneggiatura. Oppure tutto questo insieme, o tutto il suo contrario. Un'esperienza estrema nei contenuti, nello sperimentalismo e nella durata, che può piacere agli amanti più incalliti di Lynch (c'è addirittura chi ci vede il suo capolavoro), oppure irritare. Per quanto mi riguarda rimane un polpettone indigeribile, lontano in ogni caso dalla meraviglia onirica e straziante di Mulholland Drive e dalla potenza rivoluzionaria e fuori dal mondo di Lost Highway.
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