Voto:
Ma che differenza c'è tra il personaggio e lo scrittore? Lui si presenta con una doppia veste e io lo giudico per quello che fa, dice e scrive in entrambe le vesti. Cambia solo il mezzo espressivo, ma il comunicatore è il medesimo. E poi su quello che scrive ce l'hai più sopra la mia opinione...
Voto:
@Saputello: Hai scritto un libro? No? Beh, se lo scrivi fammelo leggere. Dopo aver sentito il tuo disco, mi parrebbe giusto leggere il tuo libro... Baricco non sarà uno strafalcione ma prende parecchi abbagli. Te ne racconto uno? Ci vorrà un po' di tempo: Allora, non so tu, ma io credo che uno scrittore debba essere in grado di analizzare la realtà che lo circonda e dire: "Attenzione, se si continua così, si finisce colà...", non so se mi spiego... Baricco non gliela fa e ora ti dico il perchè e il percome... Io abito a Mantova. Forse sai che a Mantova a Settembre si organizza un bel festival letterario. Baricco è venuto tre volte. Due volte a fare "Totem" e una terza a leggere un suo saggio che aveva come argomento, parafrasando: "Cosa mi piacerebbe leggere in un romanzo di un autore contemporaneo". Quel giorno Repubblica pubblicò un intervista a Bob Dylan in occasione dell'uscita del suo penultimo disco. Baricco arrivò, salutò, si sedette, annunciò l'argomento della serata e sogghignando prese la sua copia di Repubblica. Poi lesse, sempre sogghignando, una parte dell'intervista a Bob Dylan. Domanda: "Qual'è secondo lei il ruolo del poeta oggigiorno?" Risposta: "Il ruolo del poeta? Ma che diavolo contano oggi i poeti? Bombardati di immagini televisive come siamo, chi li ascolta più i poeti e come possono i poeti competere con quelle immagini?" Ora, mi pare che tale opinione, pur non essendo oro colato, sia piuttosto realistica. Baricco la pensava diversamente, disse: "STRONZATE!!".E aggiunse "QUEST'INTERVISTA E' PIENA DI STRONZATE... Adesso vi dico io cosa e come dovrebbe scrivere un autore oggigiorno..." e iniziò a leggere. Io me ne andai incazzato. Baricco oltre a negare quella che mi pare un evidenza, interpretò il Dylan pensiero come una sorta di: "Poeti, andate in pensione", cosa che Dylan non voleva assolutamente affermare. La domanda successiva infatti era: "Quindi oggi scrivere non ha più senso?" Risposta: "No, che diamine... Se qualcuno ha qualcosa da dire, dovrebbe farlo subito!!". Quel giorno era il 9-10 settembre del 2001, non ricordo esattamente. L'11 settembre sai perfettamente cos'è successo e ricorderai che, tralasciando il cordoglio per le vittime e le implicazioni politiche, tutti i commentatori hanno sottolineato la "spettacolarità" delle immagini dell'aereo che penetra nel World Trade Center. "Roba che neanche a Hollywood..." dicevano... Baricco il 12 e il 13 Settembre scrisse due articoli su Repubblica per dire più o meno la stessa cosa. Riassumendo all'osso: "Roba che neanche a Hollywood, figuriamoci uno scrittore....". Ora a me pare che questa cosa sia perfettamente in linea con ciò che diceva Dylan. Quindi le stronzate non le diceva lui, le diceva Baricco... Baricco per rendersi conto di ciò che gli capita attorno ha bisogno di un 11 Settembre, a Dylan basta uno sguardo... Ciao.
Voto:
Caro Grasshopper, fra tutti i nomi degli utenti in disaccordo con la mia recensione francamente non mi aspettavo di trovare il tuo... Ma è bello sorprendersi ogni tanto, vero o no? :) Dici che quella di Baricco-Tornatore è una leggenda, benissimo ma, a parte che il titolo originale della storia è semplicemente "Novecento" e la mia recensione si accanisce sia col film che col dramma, ad ogni leggenda, come tu ben sai, si usa concedere un fondo di verità... Perchè allora non analizzarla in maniera un pochino oggettiva? Io poi l'ho definita "favola", quindi sono andato oltre la leggenda. E se mi si racconta una favola, io sono disposto ad accettare tutto purchè alla fine si possa desumere una morale. Ma se la morale de "La leggenda..." è quella che ho riassunto nell'ultimo paragrafo, beh, il "VAI A CAGARE" l'autore se l'è cercato... A proposito, dici di essere d'accordo con me solo sul secondo punto, quello del duello, che mi dici dell'ultimo paragrafo? Son curioso... Tralasciando poi la storia di quel ragazzo che aveva perso la memoria, storia rivelatasi una bufala clamorosa, vediamo il paragone tra Mozart e Novecento... Ti parrà strano, ma io volevo usare lo stesso paragone per avvalorare la mia tesi. Sai meglio di me che Mozart è nato e cresciuto in una famiglia di musicisti. Sin dalla nascita Mozart è stato in contatto continuo con spartiti e strumenti musicali. Papà Leopold ha scritto addirittura un trattato pedagogico-musicale e una sinfonia "per bambini" ("sinfonia dei giocattoli" mi pare che si chiami) e se Mozart ha sviluppato un talento che sicuramente possedeva già, lo deve a suo padre. Certo l'istruzione e gli stimoli esterni non sono tutto, altrimenti pure la sorella Nannerl sarebbe diventata brava come Wolfgang. Ma senza Leopold, magari Mozart sarebbe diventato uno straordinario farmacista, o magari sarebbe diventato un musicista formidabile si, ma meno precoce... Ciao.
Voto:
Tutto vero dalla prima all'ultima riga. Consiglio anche la lettura dell'autobiografia di Muhammad Alì scritta con Richard Durham, titolo: "IL PIU' GRANDE". E mai titolo fù più azzeccato. Ciao Pun.:)
Voto:
"tieni conto che è di baricco che parliamo" --> Non ho capito, Alessandro Baricco è pane e formaggino?
Voto:
Ehi Saputello, se hai voglia, e quando vuoi, mi piacerebbe sapere che ci trovi di bello nei libri di Baricco. Scegli tu quello che ti è piaciuto di più. Io lo trovo mediocre. E poi non ha umorismo. Ricordo una sua "battuta" sulla copertina di "City". Parafrasando diceva: "questa è una storia e come in ogni storia ci sono dei personaggi. Uno si chiama Gould, un altro si chiama Shatzy Shell (ma la benzina non c'entra nulla...)" Non so tu ma io a uno che fa "battute" del genere il libro non glielo compro di certo...
Voto:
Beh bjorky se mi dici che un film che racconta, fra le altre cose, anche, quella roba lì, ti ha addirittura appassionato, qualche dubbio mi viene. Ora sono più tranquillo. Ciao.:)
Voto:
@Tiny Banks: fa piacere che tu sia d'accordo su alcuni punti della mia recensione, ma, perdonami, Novecento non è un eccentrico che non riesce a parlare con la gente comune. Lui le "note vere" le suona in terza classe, fra i poveracci in cerca di fortuna. Li ascolta, parla con loro e alla fine riesce a descrivere con dovizia di particolari certi quartieri di Parigi, di Londra ecc. pur non essendovi mai stato... Non stiamo parlando di uno come Glenn Gould che evitava il contatto umano per timore di prendersi qualche malattia. Novecento rimane sul Virginian per scelta e va da sé che tale scelta è perdente sia che il film lo consideri una favola sia che lo consideri qualcos'altro... Se fosse come dici tu, che bisogno ci sarebbe di definire la sua rinuncia una cosa "Geniale, matematica geometrica"? @Poletti: Il film è brutto perchè è tratto da un brutto libro-dramma. La recensione invece è perfetta perchè la mia critica si rivolge sia al film che al libro-dramma.:-) Ciao a tutti.
Voto:
@Saputello: Tim Roth a me è molto simpatico. Anni fa ho visto un suo piccolo film in un cineforum. Purtroppo non ricordo il titolo ma mi era piaciuto. Era la storia di una ragazza irlandese oppressa dalla famiglia. Ne "la leggenda..." Tim Roth offre una prestazione scadente. In lui sono concentrati tutti i più beceri stereotipi dell'"artista". Per esempio la sua espressione che vuole essere assente, sognante ecc... a me sembra semplicemente una faccia da pesce lesso. Poi tecnicamente il film è di certo ineccepibile, ma se gratti un pochino la superficie imbellettata di una storia, che sia un romanzo, un dramma, o un film, e alla fine trovi quello che ho riassunto, tutta l'impalcatura crolla come un castello di carte... I personaggi sono inconsistenti, la storia è un idiozia, per non parlare degli aspetti esistenziali. Poi, I duelli fra musicisti forse li vincevano gli sboroni. Ma gli sboroni per me sono quelli che si perdono in artifici inutili (trilli, mordenti ecc...) magari esagerando il gesto, o inventandosene di nuovi, tipo, che ne so, il passo dell'oca di Chuck Berry. Anche Mozart forse era uno sborone, ma Novecento no. Novecento è superman, è diverso...
Voto:
Ohilà debasers... che bei commenti quelli a questa recensione. Vabbè mica tutti siete d'accordo con me (anche se mi pare di aver elencato alcuni fatti incontestabili) ma ciò non è un problema. Vediamo allora chi dissentendo mi spiega anche il perchè: @Ilpanes: "La scena della danza col pianoforte e il mare in burrasca è...." una scemenza, ma come si suol dire: degustibus... @bjork: Mi spiace di averti sconcertato. Ma mi fa piacere trovarti d'accordo su due punti su tre. Mi piacerebbe che commentassi l'ultimo paragrafo... Se vuoi ovviamente, my dear...:) @dreamwarrior: "Però se vogliamo poi soffermarci sul presunto genio di Novecento, sui perchè del suo talento allora si pretende poi di dare un presupposto logico ad ogni cosa" ---> e perchè non dovremmo guardare le cose con un po' di logica e di buon senso?
Utenti simili
egebamyasi

DeRango: 0,42

Qzerty

DeRango: 0,71

gabbox

DeRango: 0,97

Hal

DeRango: 9,08

giorgioladisa

DeRango: -0,12

Mauri

DeRango: 0,06

ZiOn

DeRango: 19,19

sfascia carrozze

DeRango: 39,03

Socrates

DeRango: 2,30