Voto:
Ah, dimenticavo: Buon Natale a tutti quanti!
Voto:
Un ciao anche ai nuovi arrivati su questa umile paginetta. Il bellissimo aneddoto raccontato da Hal mi porta a scrivere due righe due sul concerto di John a cui ho assistito domenica scorsa. Intanto c'era gente... E questo a me, persona un po' triviale, è parso curioso e bellissimo. Non pensavo che tanta gente venisse a sentire un chitarrista folk inglese ormai avanti con l'età. Dico irrispettosamente "avanti con l'età" perchè lo stesso John ha ripetuto sovente "I'm getting old" o "I'm too old": per esempio quando la sua chitarra perdeva l'accordatura. O quando aveva problemi con l'ampli. Ma soprattutto quando, all'inizio, per accavallare le gambe ha dovuto prendersi e tirar su un piede con le mani, con gran profusione di espressioni sofferenti e divertite al contempo.:) Comunque... Bella persona davvero John Renbourn: grande, grosso, sorridente, autoironico e alla mano. Se devo dire la verità in alcuni frangenti pareva aver perso un po' lo smalto. Soprattutto all'inizio il suo fraseggio non era lineare, pulito e perfettamente a tempo come su questo disco. Ma una volta preso l'abbrivio, si è risentito il vecchio John e lui stesso, ha sottolineato i passaggi meglio riusciti con i suoi "OH YEAH". E allora i brividi lungo la schiena si sono sprecati. Ha cantato "Watch the stars" (ancora con problemi di accavallamento gambe... Oltre a faticare per metterle in posizione, non se ne volevano star ferme.:)), la più bella versione di "Old Franklyn" (da "Cruel sister" dei Pent) che abbia mai sentito, con una straordinaria introduzione chitarristica e molti altri brani per sola chitarra (ricordo il titolo di uno di questi "little miles". Un'altro di cui però non ricordo il titolo l'ha scritto un suo vicino di casa...). Di quest'album ha cantato "Kokomo Blues". Solo Blues, country e jazz per il pubblico mantovano, niente riferimenti alla tradizione britannica. John Renbourn non registra un album dal 1998. Molte delle composizioni che ha suonato domenica dovrebbero finire sul nuovo CD. Spero che esca presto...
Voto:
A proposito della questione "De Andrè arringatore di folle", citerei un episodio avvenuto dalle mie parti: nei primi anni ottanta Fabrizio doveva fare un concerto credo alla discoteca Caravel di Mantova (non ero presente: questione di età...). Si presentò sul palco ubriaco non so se di whisky o di vino. So però che invece di fare il concerto voleva parlare di anarchia... Al pubblico non piacque l'iniziativa e si creò un certo trambusto. Invece della forza pubblica, intervenne l'allora aspirante scrittore Alessandro Gennari per calmare il pubblico e difendere De Andrè. Negli anni novanta Gennari e De Andrè hanno scritto un romanzo insieme. Poi Gennari è finito a recitare poesie nella trasmissione di Paolo Limiti. Oggi riposa in pace come Fabrizio...
Voto:
Saputello, secondo me sbagli a fare della questione sinistra-destra una questione personale. La grande maggioranza delle mie recensioni è finita fra le consigliate. E i coglioni come Poletti basterebbe ignorarli...
Voto:
Caro Saputello, io invece non capisco: Il tuo primo intervento mi ha fatto molto piacere. E nondimeno mi avrebbe fatto piacere vedere la mia recensione a sinistra. Ma non mi pare una questione sulla quale dilungarsi più di tanto. Questo era il senso del mio intervento, non volevo in alcun modo mortificarti o indurti al silenzio, te lo assicuro. Ultimamente noto l'assenza di molti de-utenti con i quali mi piaceva parlare di musica. E parallelamente, noto un costante aumento di musi lunghi. Mi dispiacerebbe se dovessi sparire pure tu. Ciao.
Voto:
Uh, una cosa anche a Poletti. Hai fatto bene a copiare la recensione su "Faro annie" del sito www.delrock.it. Ma la mia è più bella.:-)
Voto:
Ciao Ciao a tutti. Mi preme ringraziare chi ha letto e dire solo una cosa a Saputello: mai prima avevo affrontato la questione di dove vengono messe le mie recensioni, se a sinistra o a destra, e non ho intenzione di riprenderlo in futuro. Ora però colgo l'occasione che mi porgi per ricordarti che questa è una recensione su un disco blues. Il blues è la musica di chi soffre in silenzio, lontano dalle luci della ribalta... La mia rece sta bene dove sta.;-) Domani io vado a sentirmi John in concerto. Non vedo l'ora. Comincio a ingannare l'attesa mettendo qualche samples. Ciao ancora a tutti.
Voto:
Io ho sentito "copacabana" nell'ultima trasmissione di Arbore. Bellissima imitazione. Bella anche quella di Johnny Dorelli su "cricrac ecc..." di Elio e le storie tese. Notevole anche quella di Battiato. E che dire di quella di Jovanotti? Vabbè mi fermo. Bollani è bravissimo e bella anche la rece.
Voto:
Si, però una menzione a Steinbeck e al suo "Furore" mi pareva necessaria... E dato che si è menzionato Woody Guthrie, menziono anche "Questa terra è la mia terra", la sua autobiografia pubblicata in italia da Marcos y Marcos: secondo me uno dei più bei libri, e meno citati, della letteratura americana.
Voto:
Bella rece Ocram. I poison li avevo rimossi. Ricordo solo "Unskinny bop (bop, bop, bop...)". Ma mi sa che non è in quest'album...
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