“Music For Pleasure è un grande disco, inferiore al precedente di uno, al massimo due proverbiali peli pubici femminili.”

 “Ora, dopo aver letto fin qui, fate un esperimento: andate ad ascoltare qualche canzone, se non conoscete già l’album... provate con le vostre orecchie se vi sembra di sentire una band allo sfacelo e senza più nulla da dire.”

“Music for Pleasure” è il secondo album dei Damned, spesso sottovalutato per via di giudizi critici frettolosi e turbolenze interne alla band. Nonostante un flop commerciale e tensioni nel gruppo, l’album mostra composizioni di grande valore e influenze punk, new wave e psichedeliche. La recensione invita a riscoprire questo lavoro come un’opera valida e importante del punk britannico anni '70. La rivalutazione contrappone un ascolto attento alla critica iniziale accusandola di superficialità. Riscopri Music for Pleasure e lasciati sorprendere da un classico sottovalutato!

 Capostipiti?! Sissignori, avete letto bene.

 Sono più Abba degli Abba prima degli Abba.

La recensione celebra la raccolta "The RCA Years" dei Middle Of The Road, sottolineandone il ruolo di pionieri dell’europop e l’importanza delle hit come "Chirpy Chirpy Cheep Cheep". Viene messo in evidenza il contributo fondamentale degli italiani Capuano nella produzione, e la capacità della band di unire melodie brit-pop e influenze internazionali. Pur segnalando qualche pezzo meno ispirato, l’album è consigliato per chi cerca pop fresco e melodie femminili in vista di momenti di relax. Ascolta subito "The RCA Years" e riscopri le radici dell’europop!

 Non mi piace la parola “datato”. Aggettivo spesso abusato, che ridimensiona il valore di testimonianze d'epoca.

 “Genesis” dei (‘The’, che palle questi nomi con l’articolo!) Gods rientra nella categoria di dischi su cui si può tranquillamente soprassedere.

L'album Genesis dei The Gods, pur invecchiato male, rappresenta un onesto tentativo di rock psichedelico con influenze da Hendrix e Cream. Le parti strumentali sono dignitose, mentre le parti vocali risultano spesso pompose e irritanti. Solo un brano, 'I Never Know', si distingue per atmosfera e dinamiche ben dosate. L'album è più interessante per le future carriere dei membri Ken Hensley e Lee Kerslake che per il suo valore intrinseco. Scopri l'evoluzione del rock anni '60 con Genesis dei The Gods, ascolta e valuta tu stesso!

 Kevin Ayers, un genio e sregolatezza che ha scritto grande musica.

 Il disco più bello dopo 'Joy Of A Toy', ricco di ospiti illustri e ambizioni poliedriche.

La recensione celebra Kevin Ayers come un genio sottovalutato della musica progressive e psichedelica. L'album 'The Confessions of Dr. Dream and Other Stories' viene definito un capolavoro dopo il suo debutto, con una struttura divisa tra sonorità americane e inglesi. Ricco di ospiti illustri e sperimentazioni stilistiche, l'opera rappresenta un periodo magico della carriera di Ayers, ancora oggi meritevole di riscoperta. Riscopri oggi Kevin Ayers e immergiti nel suo capolavoro musicale.

 Maledetto Graham Nash! Come fa a scrivere canzoni che sul subito ti sembrano melense... per poi farti ritrovare a piangere dalla commozione su quelle stesse note?!

 A quasi tre quarti di secolo, l'Uomo Semplice di Blackpool ha comunque realizzato un buon disco fatto con il cuore, sincero e vibrante.

La recensione parla di This Path Tonight, il sesto album solista di Graham Nash, caratterizzato da un mix di melodie emotive e arrangiamenti curati. L'autore sottolinea la capacità di Nash di emozionare con canzoni apparentemente semplici ma di grande impatto emotivo, nonostante qualche passaggio meno riuscito. Il disco mostra anche la versatilità sonora dell'artista e la sua tenacia a quasi 75 anni. Fondamentale per il risultato è la collaborazione con il chitarrista Shane Fontayne. Un album sincero e vibrante, da apprezzare senza pretendere la perfezione. Ascolta This Path Tonight e lasciati emozionare dal talento senza tempo di Graham Nash.

 Edgar ha veramente deciso di cantarle di santa ragione a tutti, music business che in qualche modo lo foraggia compreso.

 Il lavoro è veramente un bel sentire anche quando sfiora la maniera e la citazione.

In Side Out, quarto album degli Edgar Broughton Band, riflette la profonda crisi e il disagio sociale degli anni '70. Pur meno rivoluzionario dei precedenti lavori, offre un rock blues solido e sincero con tocchi hard e sperimentali. La band si mostra matura, capace di grandi momenti musicali, anche se il disco non ottiene il successo meritato. Un'opera da riscoprire per chi ama l'autenticità e lo spirito underground. Scopri l'anima ribelle e autentica degli Edgar Broughton Band con In Side Out!

 Come si può altrimenti spiegare l’indifferenza e l’ignoranza che circondano la Edgar Broughton Band, validissima compagine dell’underground britannico?

 Bellissimo, eclettico e ispirato, benché non sia la loro impresa più originale, “Edgar Broughton Band” avrebbe avuto tutte le credenziali per divenire un classico.

La recensione ripercorre la storia della Edgar Broughton Band, sottolineandone la sottovalutazione nonostante un repertorio di grande valore. L'album omonimo del 1971 segna una svolta più melodica e accessibile, pur conservando potenza e originalità. L'autore invita a riscoprire una band tra le pietre miliari dell'underground britannico, che merita attenzione e apprezzamento. Ascolta ora l’album e riscopri un capolavoro rock dimenticato!

 Vuoi vedere che a 50 anni passati Chris ha realizzato il suo miglior disco da solista?

 Canzoni belle, introspettive e commoventi, intrise di una malinconia molto 'middle-age' che non suscita imbarazzo, ma bensì empatia.

Higher Truth rappresenta un ritorno sorprendente alla forma per Chris Cornell, con canzoni country-folk eleganti e introspettive. Sebbene non manchino alcune scelte discutibili, il disco mostra maturità e profondità emotiva, risultando il suo miglior lavoro solista dopo anni di progetti altalenanti. La produzione minimale di Brendan O'Brien e le diverse influenze rendono l'album coinvolgente da riascoltare. Ascolta ora Higher Truth e riscopri Chris Cornell sotto una nuova luce musicale.

 Non una novità assoluta, ma una gradita conferma.

 Chissà, se hanno previsto che li avremmo amati ancora, allora hanno avuto ragione.

Koi No Yokan dei Deftones rappresenta una conferma di alta qualità dopo un periodo di alti e bassi. L'album mantiene lo stile distintivo della band con potenti grooves e melodie raffinate, senza puntare all'innovazione estrema ma dimostrando brillantezza e ispirazione. Brani come "Leathers" e "Tempest" si distinguono per complessità e intensità, rendendo il disco un piacere da riascoltare nel tempo. La band resta fedele a sé stessa, dimostrando di non cedere alle mode passegere. Scopri l’energia e la profondità di Koi No Yokan, ascolta ora l’album dei Deftones!

 Gentili lettori, se volete la mia opinione, vi consiglio di diffidare da questi commenti.

 Con questo album i Sensations' Fix non si sono trasformati nei corrispettivi italiani dei Rockets, anzi hanno dato una buona prova di coerenza e realizzato un ottimo prodotto.

Finest Finger, quarto album dei Sensations' Fix, spesso frainteso come un passo falso, mostra invece un'evoluzione significativa verso sonorità più accessibili senza rinunciare alla complessità tipica del loro space-prog. L'ingresso di Stephen Head e la maggiore presenza vocale portano freschezza, mentre brani strumentali evidenziano capacità tecniche di alto livello. L'opera conferma coerenza artistica e qualità, meritando rivalutazione rispetto alle critiche passate. Ascolta Finest Finger e riscopri un gioiello del prog italiano!

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