alerussian

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 Rother si nasconde dietro il suo tavolino traboccante di effetti e dietro al suo portatile, assaltando le orecchie del pubblico con terribili scudisciate sonore, metalliche ma incredibilmente profonde.

 La potenza del sound e la sinergia tra i membri del gruppo è notevole, benché Aaron Mullan non si sia di certo sforzato di fare qualcosa di diverso dal semplice accompagnamento.

La recensione ripercorre l'esibizione dal vivo di Michael Rother & Friends al Circolo degli Artisti di Roma, esaltandone la capacità tecnica e la potenza sonora ipnotica. L'artista utilizza effetti elettronici sofisticati per reinventare i brani storici dei Neu! e Harmonia, accompagnato dalla solida batteria di Steve Shelley. Il live è caratterizzato da lunghi pezzi immersivi e un'atmosfera intensa nonostante la freddezza di Rother sul palco. L'esibizione è un omaggio alla storia e all'innovazione nel panorama musicale. Scopri il fascino unico di Michael Rother dal vivo, immergiti nelle sonorità ipnotiche e tecnologiche!

 È possibile analizzare razionalmente la follia: è un gioco da ragazzi.

 Wyatt è riuscito a razionalizzare la follia esprimendola in chiave 'manieristicamente' dadaista.

La recensione esplora in profondità 'The End of an Ear', il primo album solista di Robert Wyatt, quale espressione musicale della follia e della parte irrazionale dell'uomo. Il disco, influenzato dal free-jazz e dal rock psichedelico, utilizza il dadaismo per descrivere un caos sonoro ben strutturato. Pur essendo difficile e poco accessibile, l'opera si rivela un esperimento sonoro innovativo che celebra il disordine ‘ordinato’. È una prova della maestria di Wyatt nel razionalizzare l’irrazionalità. Scopri il capolavoro sperimentale di Robert Wyatt e immergiti nel caos musicale della mente umana!

 "I suoni si accavallano e si inseguono in infiniti rivoli cosmici, avvolgendo l’ascoltatore dentro soffici lembi quasi come un'intera orchestra."

 "Le liriche sono poesie iperealiste, interpretate magistralmente dalla voce baritonale di Sandman."

La recensione analizza il disco 'Good' dei Morphine, evidenziandone l'innovazione nella fusione tra rock, jazz e avanguardia. Il commento sottolinea la coesione unica degli strumenti, la profondità dei suoni e le liriche poetiche di Mark Sandman. Ogni brano è descritto come un'opera di impressionismo sonoro, capace di coinvolgere emotivamente l'ascoltatore. Il disco si distingue per la sua struttura minimalista e un'atmosfera intensa e coinvolgente. Ascolta 'Good' dei Morphine e lasciati avvolgere da un sound unico e coinvolgente.

 Rusty è la descrizione che potrebbe fare un pazzo del suo stato mentale un attimo prima di cadere nel baratro della follia.

 La farfalla simboleggia la nostra fantasia, il contenitore il nostro aspetto esteriore. La nostra fantasia è bloccata all'interno della realtà.

Rusty, unico album in studio dei Rodan del 1994, è un’opera post-rock intensa e imprevedibile, che mescola stili e rappresenta la mente al confine con la follia. Prodotto da Bob Weston, il disco mostra un sound monolitico e una narrazione psicologica profonda di repressione e conflitto interno. Pur non raggiungendo la perfezione di Spiderland degli Slint, Rusty si distingue per la sua energia brutale e complessità compositiva, dove le urla di frustrazione riflettono una realtà interiore tormentata. Ascolta Rusty per un viaggio unico nella mente inquieta dei Rodan.

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