Pollice medio/alto per le chitarre, pollice versissimo su tutto il resto.

 Una produzione che tutto è meno che una produzione.

La recensione del So Far EP dei The Erased evidenzia un lavoro discontinuo e poco convincente. Le chitarre si distinguono positivamente, richiamando influenze Sepultura, ma produzione, voce e batteria risultano deboli e poco efficaci. Il progetto appare ancora da definire e necessita di maggiore professionalità per emergere. Scopri perché So Far EP non convince e cosa serve per migliorare!

 I Deaf Autumn in “What Was To Be Known” mi fanno fare un salto indietro di circa 10/15 anni.

 Ciò che consiglio alla band è di trovare una strada artistica ancor più personale, le basi per farlo fondamentalmente ci sono tutte.

La recensione di Deaf Autumn - What Was To Be Known evidenzia un album che richiama la nostalgia della scena alternative core dei primi anni 2000 con sonorità melodiche e screamo. Pur non essendo innovativo, risulta piacevole e ben prodotto, soprattutto nelle parti vocali. La band mostra basi solide, ma necessita di trovare una strada più personale per distinguersi. Ascolta Deaf Autumn e scopri un tuffo nostalgia nel rock alternative anni 2000!

 Sinceramente non ho capito di che diavolo si tratti la loro proposta.

 Questo lavoro è un passo importante più che altro per voi stessi, per capire che strada prendere ed evitare i passi falsi fatti in questo lavoro.

La recensione evidenzia una proposta musicale confusa di Craving For Caffeine, con un ibrido poco riuscito tra rock e metal. L'inserimento di elementi elettronici viene percepito come fuori luogo, mentre le parti melodiche risultano le più efficaci. Solo pochi brani, come "Say Goodbye" e "Payback", sono apprezzabili per la loro semplicità e direzione più chiara. L'autore invita la band a ridurre le contaminazioni e a scegliere un percorso più definito, preferendo il metal pesante a un rock generico. Scopri perché questo album divide: leggi la recensione completa!

 I Last Day Of Summer penso ricalchino alla perfezione lo stato mentale che ognuno di noi prova quando ci si imbatte nell’ultimo giorno di ferie: nostalgia e desolazione.

 Un progetto artistico intelligente e un cantante sopra le righe.

L'EP 'I Remember Nothing' dei Last Day Of Summer cattura la nostalgia dell'ultimo giorno di vacanza con un alternative rock dalle tinte dark e forti influenze brit-rock. La band si distingue evitando cliché pop-punk e mostrando un progetto musicale intelligente, con un cantante di ottima estensione. La presenza di Vinx dei Vanilla Sky arricchisce l'album, conferendo varietà e qualità. Un lavoro che merita più ascolti e attenzione nella scena italiana. Ascolta l'EP per entrare nel mood oscuro e nostalgico dei Last Day Of Summer!

 I Big Jazz Duo sono una band dall’età media bassa ma non per questo si può dire di essere di fronte a musicisti immaturi.

 Un “errore” di gioventù che non macchia granché l’ottima stoffa di “Enemy”, un album che va ben oltre le più rosee aspettative.

Enemy dei The Big Jazz Duo è un album deathcore italiano che combina tecnica elevata e influenze sinfoniche. La band giovane dimostra maturità e passione, anche se alcune parti orchestrali possono smorzare la tensione. L'album supera le aspettative con brani ispirati e un video singolo genuino e divertente. Scopri il deathcore sinfonico tutto italiano con Enemy dei The Big Jazz Duo!

 Un songwriting fatto di chitarre nervose, una batteria che giostra a suo piacimento i ritmi del gioco e un cantato acido che segue perfettamente la scia sonora.

 Potremmo parlare di questo album come di qualcosa di tendenzialmente interessante e a cui la grinta non manca di certo, ma quello che forse sembra latitare è una propria anima artistica.

Slow Sun dei Mooth si presenta come un album tendenzialmente aggressivo con chitarre nervose, batteria ritmica e testi riflessivi. Sebbene interessante e grintoso, manca di una forte identità artistica distintiva. Consigliato agli appassionati di noise rock e sonorità alternative. Scopri l'energia nervosa di Slow Sun, ascolta ora Mooth!

 Defend Pig Squeals. Questo il motto di battaglia dei Juliet Massacre.

 L’attenzione maniacale posta su ogni singolo aspetto dei brani fa di questo lavoro qualcosa di semplicemente perfetto.

Human Abuse dei Juliet Massacre è un album autoprodotto che fonde tecnicismi del death metal con soluzioni all'avanguardia. La band dimostra grande energia e precisione, con una produzione attenta che valorizza ogni strumento. Presenza di ospiti di rilievo e un forte impatto live rendono questo disco un must per gli amanti della scena metal più estrema. Ascolta Human Abuse e scopri il lato più crudo e tecnico del death metal!

 Un gran bel disco insomma, consigliato a chi è solito ascoltare pop-rock/punk.

 Al suo interno troviamo infatti elementi che fanno degli As It Is una band dalle enormi potenzialità.

La recensione evidenzia la qualità del debutto degli As It Is, una band britannica di pop-punk con forte appeal teen. 'Never Happy, Ever After' offre canzoni semplici ma efficaci e testi mai banali, mostrando ottime potenzialità. Il confronto con gli All Time Low pone la band su un piano interessante, soprattutto per la capacità di scrivere hit. La crescita live e la presenza mediatica ne rafforzano le prospettive. Consigliato agli amanti del pop-punk e pop-rock moderno. Ascolta 'Never Happy, Ever After' e scopri il nuovo volto del pop-punk britannico!

 Le voci sono il punto focale dell'intero lavoro, dove il solito dualismo screamo/melodico fornisce una resa più che buona.

 Unica nota di demerito è il caos sonoro generato di tanto in tanto da questi musicisti, che sembrano perdere le redini del gioco.

Il secondo EP 'Leaves in Autumn' dei Thirsting For Revenge propone un coraggioso ritorno al sound screamo degli anni 2000, contaminato da alternative rock ed elettronica. Le voci duali sono il punto di forza, mentre qualche caos sonoro sporadico si fa notare. La band mostra potenzialità e originalità, pur con ancora margini di crescita stilistica. Ascolta 'Leaves in Autumn' e scopri questo originale EP metalcore-screamo!

 Come nel caso del suo predecessore “Cafè Fenisia” è una sorta di libro musicale con testi incentrati su quel periodo e ciò che gravitava attorno al noto locale, il tutto in salsa hard-rock.

 La timbrica del cantante non è niente male, vantando estensioni e cambi di tonalità riusciti, elementi fondamentali quando si ha a che fare con questo tipo di musica.

Fenisia, band romana con radici esoteriche, cambia ispirazione con l'album Fenisia Cafè, dedicato al celebre locale parigino illuminista. Il disco miscela hard rock anni '80 con testi colti, mostrando una vocalità versatile e chitarre evocative. È un lavoro di squadra solido che evidenzia la maturità e l'evoluzione del gruppo, capace di alternare adrenalina e momenti più intimi. Ascolta Fenisia Cafè per un viaggio rock tra storia e adrenalina!

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