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DeRango : 0,13 • DeEtà™ : 2885 giorni

 Il disco manifesto da ricordare negli anni a venire, un evergreen per l'appunto, in netto contrasto rispetto al "Mainstream" intenzionalmente ruffiano nei confronti del grande pubblico.

 L'album della maturità si rivela quindi un disco di transizione con poche idee, spesso sfocate, e ancora tanta strada da fare per risultare veramente convincente in ambito artistico.

Il secondo album di Calcutta, Evergreen, tenta di rappresentare una maturità artistica dopo il successo di Mainstream. Gli arrangiamenti migliorano con richiami al pop-rock anni '60, ma manca la forza della scrittura che aveva elevato l'artista in passato. Alcuni brani mostrano sprazzi di interesse, ma la qualità generale e in particolare le ultime tracce sono deludenti. L'album appare un lavoro di transizione con idee poco chiare e risultati poco convincenti. Scopri le sfumature di Evergreen e valuta tu stesso l'evoluzione di Calcutta!

 "Tanto rumore per nulla" è la perfetta definizione di questo album.

 Il risultato finale è l'effetto "specchietto per le allodole": all'inizio si pensa di non aver capito, poi emerge la scarsità e disorganizzazione del contenuto.

La recensione di Visions di Grimes lo definisce un album sopravvalutato, incapace di catturare l'ascoltatore con brani memorabili. Pur puntando alla sperimentazione, il disco appare confuso e disorganizzato, senza sfruttare appieno il potenziale della cantautrice. Il risultato è un lavoro troppo generico e poco incisivo, difficile da apprezzare anche dopo ripetuti ascolti. Scopri se Visions di Grimes fa per te con la nostra recensione approfondita!

 Un minimalismo barocco di ottima fattura.

 L’Inverno risolleva il tenore generale con un climax di archi da palpitazioni.

La recensione analizza l'album di Max Richter, che reinterpreta 'Le Quattro Stagioni' di Vivaldi attraverso un approccio minimalista e influenze di compositori novecenteschi come Arvo Pärt e Philip Glass. Nonostante alcune critiche, l'opera è giudicata piacevole e innovativa, capace di coniugare tradizione e avanguardia. Le tracce 'Autunno' e 'Inverno' rappresentano rispettivamente il punto debole e il riscatto dell'album. L'album si rivolge sia agli appassionati di musica colta moderna sia ai neofiti. Ascolta ora l’innovativa reinterpretazione di Max Richter di Vivaldi!

 L’effetto è simile al trasferirsi improvvisamente in un paese straniero del quale non si conosce la lingua.

 Gli strani e gli alieni sono questi compositori quando utilizzano un idioma sonoro così strano e astruso oppure i veri alieni siamo noi quando tappiamo le orecchie?

La recensione esplora il sorprendente album 'Ears' di Kaitlyn Aurelia Smith, un'opera costruita principalmente con sintetizzatori analogici e influenze minimaliste. L'ascolto si trasforma in un'esperienza emotiva e immersiva, capace di abbattere pregiudizi sulla musica contemporanea. L'autore invita ad aprirsi a questo linguaggio sonoro unico, descrivendolo come un viaggio in un giardino segreto e familiare. Brani consigliati includono 'Existence in the unfurling' e 'Rare things grow'. Immergiti nell'universo sonoro unico di 'Ears' e lasciati trasportare dalla magia musicale.

 Nella sua sconclusionatezza trova una compattezza ed identità sonora mancante al secondo album.

 Un moderno Pierrot che si ritrova a raccontare al chiaro di luna piccole storie quotidiane, in un nulla metafisico.

La recensione analizza il debutto di Calcutta con l'album Forse..., definito come un'opera autentica e coerente nella sua scanzonata semplicità. Pur non essendo un capolavoro, il disco riesce a coniugare influenze folk e psichedeliche con atmosfere nostalgiche e testi poetici, rappresentando per ora il picco creativo del cantautore romano. L'autore invita a vedere con interesse gli sviluppi futuri dell'artista. Ascolta Forse... di Calcutta per scoprire un indie italiano genuino e nostalgico.

 "Gemello crea uno stile basato su un sovrapporsi di frasi che costituiscono un vero e proprio fiume di parole inarrestabile."

 "Le basi, prodotte da Sine, sono di ottima qualità, con accenni trap, vaporwave e lo-fi, che si amalgamano perfettamente con i testi."

Gemello torna con 'Indiana', un EP che segue idealmente il precedente 'Niagara'. Pur mostrando una scrittura più sintetica, mantiene uno stile onirico e originale. Le produzioni di Sine spiccano per qualità, fondendo trap, vaporwave e lo-fi. Alcune tracce, come 'Nostalgia III', convincono pienamente, mentre altrove si percepisce qualche fragilità. Nel complesso, un lavoro maturo e affascinante che conferma il rapper romano. Ascolta 'Indiana' per scoprire il nuovo capitolo del rap onirico di Gemello!

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