Un caleidoscopico minimalismo di incantevole bellezza, nonostante tanta apparente semplicità.

 Paris 1919 è un album essenziale della sua discografia, meraviglioso ed amorevole, da consigliare tanto per iniziare a chi lo conosce poco o niente.

La recensione celebra 'Paris 1919' di John Cale come un capolavoro poco riconosciuto ma di grande bellezza e raffinatezza. L'album, uscito nel 1973, si distingue per arrangiamenti curati e la voce delicata di Cale, capace di trasmettere malinconia e dolcezza. Vengono evidenziati i musicisti coinvolti e i brani più suggestivi, consigliando l'ascolto sia ai fan che ai nuovi ascoltatori. Un disco essenziale nella discografia di Cale, ricco di piccole gemme musicali. Ascolta ora ‘Paris 1919’ e scopri un capolavoro senza tempo di John Cale!

 Seppur grandissimi, ormai distanti oltre 50 anni dai loro planetari successi, 'The Animals' sono tra i più immeritatamente trascurati dei nostri tempi.

 Questo album vale quanto un balsamo rivitalizzante per nostalgici, in grado anche di avvicinare i neofiti più restii a quel mondo/radice del nostro rock.

La recensione evidenzia il grande valore dell'album Animalisms dei The Animals, una pietra miliare del blues rock degli anni '60. L'album, ricco di potenti interpretazioni di Eric Burdon, miscela brani originali e cover rielaborate con arrangiamenti preziosi. L'autore invita alla riscoperta di questo ensemble ribelle e sanguigno, che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale. Ascolta ora Animalisms e rivivi l'energia senza tempo dei The Animals!

 «Aristocratica e colta 'Dominous' del Cantautorato femminile made in U.S.A., in questo Album si apprezza col tempo il suo talento...»

 «La delicata ballata 'Gravity' ... sono tra i brani più convincenti, emozionanti e ben costruiti.»

La recensione analizza l'album The Magazine di Rickie Lee Jones, evidenziandone lo stile raffinato e jazzato, la profondità emotiva e la complessità artistica. Pur riconoscendo l'assenza di un grande successo commerciale come nei suoi esordi, l'autore apprezza le melodie curate e l'interpretazione vocale intensa. L'album rappresenta una tappa significativa nella carriera di una cantautrice anticonformista e talentuosa, che continua a esplorare nuovi territori musicali con eleganza e autenticità. Ascolta The Magazine e riscopri la classe unica di Rickie Lee Jones!

 Questo rock è come il deserto che ti entra sporco nell’Anima, inquietandoti malamente.

 Provisions con il suo magnifico impasto desertico, che ti lascia addosso anche un po’ della sua polverosa sabbia.

La recensione celebra 'Provisions' di Giant Sand come un album malinconico e ricco di sfumature sonore che riflettono la solitudine e il paesaggio del deserto. Howe Gelb, insieme ai suoi amici musicisti, crea un’atmosfera fumosa e rilassata, tra jazz, blues e psichedelia, che accompagna l’ascoltatore in una narrazione di vite marginali. Le tracce come 'Stranded Pearl' e 'The Desperate Kingdom Of Love' esaltano il carattere profondo e autentico di questo album. Un disco che lascia una sensazione di polvere e magia desertica nell’anima. Immergiti nelle atmosfere rarefatte di Provisions e scopri il fascino di Giant Sand.

 In un ipotetico concorso volto a decretare il Musicista più “Genuino”, questo mio Amatissimo, potrebbe posizionarsi sul podio.

 Con questo formidabile Disco questo Grande aggiunge il tassello definivo alla sua maturità artistica.

La recensione celebra Bruce Cockburn come un artista genuino, impegnato e poco riconosciuto in Italia, esaltando il suo album del 1976 'In the Falling Dark'. Il disco miscela folk, jazz e progressive con brani ricchi di armonie e sentimenti positivi. L'autore apprezza il songwriting maturo e l'eterogeneità delle tracce, viste come una tappa fondamentale nella carriera di Cockburn. Viene sottolineato il valore umano e spirituale del musicista, oltre alla qualità musicale. Ascolta ora 'In the Falling Dark' e scopri un capolavoro folk-jazz unico nel suo genere!

 I Pentangle inventarono un folk progressivo con venature jazzistiche, fatto di raffinate e complesse architetture sonore.

 L’album omonimo del 1968 spicca come il mio migliore amico di tanti ascolti giovanili, grazie al magico incanto di quella musica.

La recensione celebra l’album d’esordio dei Pentangle, uscito nel 1968, come un capolavoro di folk progressivo arricchito da influenze jazz e blues. Viene raccontata la storia della band e il contesto storico-musicale dell’epoca, evidenziando la loro unicità e la complessità sonora. Nonostante la breve durata della formazione originale, il disco è considerato un classico intramontabile del folk britannico. Ascolta l’album Pentangle e immergiti nel folk-jazz d’epoca!

 Un bel affresco ricco di colori sgargianti, questo "Baron Von Tolbooth & the Chrome Nun" si rivela come un buon disco anche se di scarso successo.

 Grace Slick, splendida e suadente, domina insuperabile tutti i brani forte delle sue capacità canore quasi infinite.

La recensione celebra l'album 'Baron Von Tolbooth & the Chrome Nun' come un prezioso tesoro musicale degli anni '70, erede della scena psichedelica della West Coast. Il disco, sebbene meno noto, si distingue per la qualità e la coerenza, con ballate sognanti e la potente voce di Grace Slick in evidenza. Viene presentato come un ultimo capitolo degno dell'era Jefferson Airplane, invitando ad ascoltarlo e apprezzarne la ricchezza artistica. Ascolta subito questo gioiello psichedelico e riscopri la magia della West Coast!

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