Jannacci è in forma strepitosa, e butta lì, quasi a casaccio, delle perle di fattura sopraffina.

 Un disco tra i più gioiosi, divertenti, ispirati e meglio suonati della sterminata discografia di Jannacci.

La recensione celebra 'O vivere o ridere' come uno dei migliori lavori meno noti di Enzo Jannacci. Pur tra alcuni brani minori, l'album brilla per creatività e ironia, arricchito da collaborazioni di rilievo. Riscoperta consigliata agli amanti della canzone d'autore e della Milano anni '70. Scopri o riscopri un Jannacci sorprendente e lasciati conquistare dal suo 'O vivere o ridere'!

 Quasi tutte le versioni demo sono meglio di quelle incise che conosciamo tutti (se si esclude 'Con il nastro rosa, che fa storia a sé).

 Battisti aveva chiuso un ciclo, purtroppo non col suo lavoro migliore (al netto di alcuni gioiellini ivi presenti).

La recensione analizza 'Una giornata uggiosa', ultimo capitolo della leggendaria coppia Battisti-Mogol. Il disco soffre per arrangiamenti pesanti e canzoni meno ispirate rispetto alle demo. Solo pochi brani si distinguono, segnando la fine di un'epoca e della collaborazione. Un addio malinconico che lascia spazio a riflessioni sulla trasformazione di Battisti e sul senso di chiusura del ciclo artistico. Scopri l’ultimo, controverso capitolo di Battisti e Mogol: ascolta e giudica tu stesso!

 Un capolavoro tecnico e narrativo come pochi al mondo.

 Mai al cinema, così piccolo e così giovane, si era mai visto tanto grand guignol come nell'opera di Bertolini e Padovan.

La recensione esplora 'Inferno' (1911), primo adattamento filmico della Divina Commedia, celebrando la sua rivoluzione tecnica e narrativa. Il film è descritto come una pietra miliare della cinematografia mondiale, capace di fondere effetti visivi innovativi con un ambizioso progetto culturale italiano. L'autore ne evidenzia la portata internazionale e l'influenza sui grandi del cinema mondiale. Il successo e l'audacia dell'opera sono visti come elementi che ancora oggi affascinano pubblico e studiosi. Scopri o riscopri un capolavoro che ha fatto la storia del cinema: lasciati sorprendere dall'Inferno!

 Il pragmatismo del film Indy si sposa alla perfezione con l'intero repertorio 'culturale' di 007.

 I due insieme fanno faville e i loro duetti sono, oltretutto, un omaggio... alla sophisticated comedy americana degli anni '50.

La recensione evidenzia come il terzo Indiana Jones sia considerato il miglior seguito dopo il capostipite, grazie a dialoghi brillanti e l'alchimia tra Ford e Connery. Pur criticando alcune debolezze narrative e un finale eccessivo, l'autore apprezza le numerose scene memorabili e il tema centrale del rapporto padre-figlio. Il film, seppur imperfetto, resta un classico del genere avventuroso. Rivivi l'avventura di Indy e scopri perché il terzo capitolo resta un classico!

 Fecero loro stessi, e sbancarono.

 Un qualcosa che fosse ostinatamente popolare e nel contempo sottilmente d'élite.

La recensione celebra ‘Eat the Phikis’ come l’album più popolare e stratificato di Elio e le Storie Tese. Ripercorre la loro irriverente partecipazione a Sanremo 1996 e descrive l’opera come un capolavoro di ironia, genialità musicale e cultura pop, con brani iconici e un approccio colto che conquistò anche il grande pubblico. Scopri perché Eat the Phikis è un album cult e lasciati conquistare dal genio degli Elii!

 Se siete un filo depressi o avete malinconie diffuse lasciate perdere altrimenti vi trovano stesi sull'asfalto causa volo dal quarto piano.

 Ho cominciato a vivere forte proprio andando incontro alla morte.

La recensione analizza l’esordio discografico di Claudio Lolli, "Aspettando Godot" (1972), sottolineando la sua profonda carica poetica e disperata. Tra riferimenti a Beckett, invettive sociali e tematiche personali, emerge un album intenso, malinconico e coraggioso, che fotografa senza filtri la sofferenza giovanile e la critica sociale. Pur non considerato il suo miglior lavoro, resta una pietra miliare della canzone d’autore italiana. Scopri un capolavoro oscuro e poetico della musica italiana: ascolta Lolli!

 "Sembra di fare un tuffo in un'epoca lontanissima, quasi giurassica."

 "L’idea del titolo, 'Puzzle', è proprio quella di un voler ricostruire, come un puzzle appunto, la propria esistenza."

La recensione di 'Puzzle' di Gianna Nannini ripercorre il successo europeo dell'album e della hit 'Fotoromanza', tra sonorità tipiche degli anni '80 e aneddoti personali dell'artista. Nonostante critiche al sound datato e alle altre tracce meno memorabili, il disco resta un simbolo di un'epoca musicale e sociale, segnando la definitiva consacrazione di Nannini nel panorama italiano e internazionale. Scopri se anche tu rivivresti gli anni '80 ascoltando 'Puzzle'!

 Il Gabibbo è stato un filosofo, ha colto le mode del momento.

 Tutto viene e tutto va nella rumenta, e voi state ancora lì a studiare filosofia?

La recensione ripercorre, con un tono ricco di ironia e nostalgia, l'impatto culturale e musicale del Gabibbo, protagonista di svariate hit tra gli anni '90 e 2000. Si raccontano le origini del personaggio creato da Antonio Ricci, le sue canzoni entrate nell'immaginario collettivo, e si riflette sulla genesi del termine 'gabibbo'. Un viaggio tra tormentoni e ricordi tv, dove umorismo e costume si fondono. Rivivi i tormentoni del Gabibbo: ascolta le sue hit e riscopri un pezzo d'Italia pop!

 Il Liga ha finito le idee. Mica da ora, da tempo, anche se è in buona compagnia.

 Il terzo CD è Ligabue che si sente De Gregori... Alla seconda traccia ho chiuso, anche basta.

La recensione stronca l'operazione nostalgia di Ligabue per il trentennale di Buon compleanno Elvis. Il cofanetto viene criticato per la mancanza di novità, arrangiamenti poco ispirati e versioni che non aggiungono nulla all'originale. L'autore sottolinea come il contenuto sia superfluo anche per i fan più accaniti, ironizzando sul prezzo e sulla scelta artistica di Ligabue. Scopri se davvero questo cofanetto vale il tuo tempo e denaro: leggi tutta la recensione!

 Io tornavo a casa da scuola, accendevo la Tv e mi vedevo Bim Bum Bam, aspettando la mitica sigla della mitica Cristina D'Avena e poi spegnevo, del cartone in sé non me n'è mai fregato una beata minchia.

 In questo marasma di disegni animati malissimo, c'erano le siglette a fare da contorno.

La recensione analizza con sarcasmo e nostalgia il celebre album 'Fivelandia Volume 8' di Cristina D'Avena, icona delle sigle TV per bambini degli anni '80 e '90. Tra citazioni di show, personaggi bizzarri e critica alla TV dell'epoca, spunta un racconto personale di come queste sigle abbiano segnato l'immaginario collettivo. L'autore si concentra più sulle atmosfere e i ricordi che sulla qualità dell'opera, tra sorrisi e nostalgia latente. Riscopri anche tu le indimenticabili sigle della tua infanzia!

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