Unò-Duè è l'album più solare e ricco di suoni dell'intera carriera di Silvestri.

 Potrei dire che è una canzone sull'archetipo del toccare il fondo e risalire, ma è soprattutto un testo fatto di suoni.

La recensione di Unò-Duè di Daniele Silvestri esplora luci e ombre di un album chiave per la sua carriera. Si evidenziano il sound solare, le collaborazioni notevoli e le tematiche sociali affrontate con leggerezza e ironia. Alcune tracce spiccano per originalità ed energia, altre meno riuscite. Nel complesso, un lavoro che segna la definitiva consacrazione dell'artista. Scopri perché Unò-Duè resta un album imprescindibile del pop italiano!

 Le caramelline al miele (fin troppo dolcificante) che il nostro ci propone ormai da trent'anni sono lì a dimostrarlo.

 …sta lì, come direbbe il protagonista di 'Ovosodo', come un uovo che non va né su né giù.

L'autore analizza L'oroscopo speciale di Samuele Bersani tra dolcezza melodica e una sensazione di già sentito. Pur riconoscendo alcuni brani riusciti, la recensione evidenzia una certa ripetitività e una mancanza di autentica originalità nell'album, premiato ma meno speciale delle aspettative. Il disco raccoglie consensi e premi, ma risulta, per l'autore, ben confezionato più che realmente ispirato. Scopri se L'oroscopo speciale saprà conquistarti o lascerà solo un dolce ricordo.

 Avevano solo 19 anni. E all’epoca mi hanno pure fatto divertire.

 "Squeréz" (merda, scorreggia) è un disco strano, ascoltato oggi non pare avere 26 anni sul groppone, ne dimostra molti di più.

La recensione esplora ...Squérez? dei Lùnapop come fenomeno pop di fine millennio, ironizzando sulle sue ingenuità musicali e liriche. Il successo clamoroso e il valore affettivo per la generazione cresciuta con il disco vengono messi a confronto con la scarsa profondità artistica. L'autore, oscillando tra nostalgia e critica, sottolinea come alcuni brani ancora sorprendano, pur riconoscendo i molti difetti dell'album. Un giudizio che oscilla tra affetto adolescenziale e consapevolezza adulta. Scopri se anche tu sei tra chi non può volere male ai Lùnapop!

 E’ una lunga e quasi epica saga familiare, che parte dalla prima occupazione israeliana a Jaffa nel 1948...

 Finale amarissimo, e poetico al tempo stesso.

La recensione celebra il nuovo film di Cherien Dabis per la sua capacità di raccontare la storia palestinese da un punto di vista familiare, attraverso decenni di conflitto e cambiamento sociale. Apprezzato lo stile accessibile e ritmato, capace di fondere gusto occidentale e profondità orientale. Il film spicca per alcune sequenze memorabili e scelte morali forti, nonostante qualche lieve difetto narrativo. Una visione consigliata per chi cerca cinema di qualità su temi attuali. Scopri questa intensa saga familiare: guarda il film in lingua originale!

 "Il mondo si divide in due categorie di diversa ampiezza… quelli che non hanno mai sentito parlare di Jan Švankmajer e quelli che hanno visto i suoi lavori e sanno di essersi trovati faccia a faccia con un genio."

 "Un'opera tanto geniale quanto disperata, tesa a raccontare ciò che si è soliti nascondere, e che non lascia alcuna traccia di positività."

La recensione esalta il genio inimitabile di Jan Švankmajer attraverso 'Possibilità di dialogo', cortometraggio che fa dell'animazione stop motion un linguaggio visionario e inquietante. Il film esplora la natura umana e l'impossibilità di autentica comunicazione, mescolando arte, cibo ed eros in uno stile unico e irreplicabile. L'autore sottolinea la rilevanza dell'opera anche all'interno del cinema animato dell'Est europeo. Scopri il mondo visionario di Švankmajer e lasciati stupire dalla sua animazione inimitabile!

 Battiato sembra volerci dire 'guardate che sono meglio come le ho rifatte io', e in alcuni casi il giochetto funziona.

 Alla fine 'Fleurs' è solo un giochino per accontentare il proprio ego, la propria voglia di giocare con la musica, farla propria, masticarla, vomitarla e darla in pasto all'ascoltatore pronto a giocare e farsi giocare.

La recensione analizza Fleurs di Franco Battiato, album di cover pubblicato nel 1999. L'autore sottolinea l'approccio minimale e malinconico, giudicando riusciti pochi esperimenti e criticando la monotonia degli arrangiamenti. Alcune reinterpretazioni sembrano eccessivamente dolorose, altre ben riuscite, ma nell'insieme l'operazione appare più un esercizio di ego che un rinnovamento artistico. Scopri tu stesso se Fleurs di Battiato saprà sorprenderti o deluderti.

 L’epica sequenza delle torte in faccia che va avanti per quasi cinque minuti è una delizia.

 Ancora oggi, a quasi cent’anni di distanza… fa ridere un sacco.

La recensione esalta 'The Battle of the Century' come una pietra miliare della comicità slapstick e della storia del cinema muto. Vengono raccontate curiosità sulla genesi del film, il destino travagliato della pellicola e la sua influenza duratura. Si approfondisce il ruolo di Laurel & Hardy e le storiche scene di torte in faccia. Viene evidenziato anche il restauro e i tagli subiti, rendendo l'opera un prezioso reperto della cultura pop. Scopri (o riscopri) il genio comico di Laurel & Hardy: guarda il corto!

 "'Autogrill' è una meraviglia, c'è poco da dire: riprendendo le parole del Professor Paolo Jachia 'splende di luce vivissima ed è in tutto e per tutto una epifania, una breve apparizione del magico nell'altrove'."

 "Alziamo un calice di rosso e viva Guccini: il Maestrone."

La recensione analizza 'Guccini' (1983) come un album minore ma ricco di affetto personale e grandi momenti, tra cui spicca 'Autogrill'. L'autore riflette sui temi ricorrenti di Guccini, come malinconia e ironia, e cita brani meno riusciti. Spiccano ricordi familiari e un legame affettivo con la musica dell’artista, pur riconoscendo limiti oggettivi dell’album. Scopri il valore nascosto di 'Guccini' e lasciati trasportare tra ricordi, malinconia e leggerezza.

 Mi ha sempre affascinato più per l’uso professorale delle parole che per l’aspetto musicale.

 Con te non si torna una volta sola indietro… sempre disperatamente alla ricerca della verità, dell’autenticità.

La recensione esplora 'Elisir' di Roberto Vecchioni, album pre-Samarcanda, indagandone i testi ricchi di riferimenti letterari e autobiografici. Si approfondiscono tre brani chiave attraverso il volume 'Canzoni' (Bompiani, 2022), connotando l'opera come ponte tra cantautorato e poesia. Analisi, aneddoti e dettagli sugli arrangiamenti sottolineano il valore dell’album nella storia della musica italiana. Scopri o riscopri Elisir: lasciati guidare dalla poesia e dai suoni di Vecchioni.

 Francesco è un vecchio amico, e gli perdono tutto, anche perché, da vero furbacchione, ogni volta qualche perla la tira fuori e allora amen, sono felice comunque.

 Ora, come in ogni live, l’idea di riproporre canzoni con un vestito nuovo può funzionare bene, molto bene o maluccio. In questo caso, la regola non fa eccezione.

La recensione esplora 'La valigia dell’attore', live album di Francesco De Gregori del 1997, elogiandone la ricchezza di repertorio e le sorprese. Pur riconoscendo alcune scelte meno convincenti e ombre tipiche dei live, l’autore apprezza il talento del cantautore e la sua capacità di reinventarsi. Il disco raccoglie brani rari, cover e quasi tutte le grandi hit, offrendo una panoramica sincera e disincantata della carriera di De Gregori negli anni ’90. Scopri tutti i dettagli e le curiosità di questo live imperdibile!

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