katzenjammer

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 È matematico, dopo dieci secondi di ascolto state già tenendo il tempo con il piede;

 Mandate a cagare il vicino indiscreto e continuate con i vostri spasmi, al ritmo di chi ha fatto intendere cosa vuol dire realmente "groove".

La recensione celebra 'Open' di Brian Auger & Julie Driscoll come un album ricco di energia e groove ipnotico. Brian Auger domina l'Hammond B-3 con tecnica e passione, mentre la voce di Julie Driscoll aggiunge un tocco straordinario. L'interazione con la sezione ritmica dei membri di The Trinity completa un'esperienza musicale travolgente e coinvolgente. L'album è consigliato agli amanti della musica vibrante e ricca di ritmo. Ascolta 'Open' e lasciati trascinare dal groove inarrestabile di Brian Auger & Julie Driscoll!

 Quei dannatissimi riffs di chitarra si infilavano tra le mie sinapsi e mi conducevano verso l’ipnosi più totale.

 Oggi, a distanza di alcuni anni, quel gruppo e quel disco continuano ad ipnotizzarmi, per condurmi nei meandri più reconditi del sottosuolo.

La recensione descrive Powertrip dei Monster Magnet come un album capace di ipnotizzare con i suoi riffs potenti e le atmosfere psichedeliche. Il narratore racconta la propria esperienza personale e l'impatto emotivo che la musica del gruppo ha avuto su di lui, sottolineando la forza sonora e l'influenza duratura del disco. Ascolta Powertrip e lasciati travolgere dal rock psichedelico dei Monster Magnet!

 In Your Honor appartiene sfortunatamente a quella categoria di dischi denominata 'Copri Silenzio' e non alla categoria 'Crea Emozioni'.

 Le canzoni memorabili dei Foo sono Breakout, Learn To Fly, The One, All My Life e Time Like These... e però "In Your Honor" non ha la sua canzone...

In Your Honor è un doppio album dei Foo Fighters con un suono pulito e prodotto con cura. Il disco alterna brani rock energici a pezzi acustici piacevoli, ma manca della classica canzone memorabile che contraddistingue le loro opere migliori. Il primo CD è meno coinvolgente, mentre il secondo acustico risulta più godibile. Nonostante ospiti collaborazioni importanti, l'album funziona più come sottofondo che come esperienza musicale emozionante. Scopri perché 'In Your Honor' dei Foo Fighters è un doppio album ben fatto ma senza brano icona!

 Questo è tutto quello che posso fare, perché, al di là di un puro fattore collezionistico non vedo altri fini per Stone Age Complications.

 Trovate qualche modo per ottenere il suddetto EP e vi accorgerete che anticipa pari pari quello che sarà il sound e lo stile del quarto album dei QOTSA, Lullabies To Paralyze.

Questa recensione celebra Stone Age Complications, un EP raro dei Queens Of The Stone Age, disponibile principalmente fuori dall'Italia. L'autore riconosce la scarsità di novità ma apprezza la qualità della produzione e il valore collezionistico. L'EP anticipa lo stile psichedelico e atmosferico del successivo album Lullabies To Paralyze, con richiami agli anni '60 e al sound Kyuss di Josh Homme. Consigliato agli appassionati di stoner e collezionisti. Scopri e colleziona questo raro EP per vivere l'essenza vera dei Queens Of The Stone Age!

 Il vichingo dal cuore tenero sa cacciare fuori sia brutale arroganza metal che pacata malinconia da dopo sbronza.

 Il disco che metterei nello stereo del mio carroarmato per andare in giro per la città con i finestrini abbassati.

La recensione celebra The Blessed Hellride, album cult di Black Label Society guidato dal carismatico Zakk Wylde. Con riff potenti, atmosfere dure e momenti acustici malinconici, il disco rappresenta il metal autentico, arricchito da influenze southern rock e la collaborazione con Ozzy Osbourne. L'autore esalta la varietà e la forza del suono, consigliandolo agli appassionati di heavy metal classico rivisitato. Ascolta ora The Blessed Hellride e vivi il vero spirito metal!

 Hanno suonato da dio. Precisi ed impeccabili... simbiotici.

 Con loro si ha la sensazione di essere finiti in qualche concerto storico degli anni '70, tipo Woodstock o al Fillmore East.

La recensione racconta il concerto dei Queens Of The Stone Age al Transilvania di Milano, caratterizzato da un'atmosfera intima e una performance potente. Nonostante l'assenza di Nick Oliveri, la band si è mostrata precisa e coinvolgente, con lunghi assoli psichedelici e un repertorio che spazia dai classici ai nuovi brani di "Lullabies To Paralyze". Il pubblico ha risposto con energia durante tutto lo show. Consigliato a chi ama il rock duro e autentico. Non perdere l’occasione di vivere un concerto indimenticabile con i Queens Of The Stone Age!

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