The Punisher

DeRango : 1,09 • DeEtà™ : 7240 giorni

 «Facessero cose di questo tipo invece della messa domenicale avremmo le chiese gremite di pecorelle smarrite.»

 «Non è tanto il 'KarolDoubleIù' che mi stava sulle palle... è tutto 'sto circo di business & fede che c’è intorno che non mi ha mai convinto.»

La recensione di 'Abba Pater' di Karol Wojtyla si presenta come un viaggio ironico all’interno di un club immaginario, mescolando musica sacra, simboli religiosi e una critica sarcastica al business della fede. L’album è descritto come banale e piatto, con arrangiamenti ricchi ma testi ripetitivi. Nonostante l’ironia e la critica, la voce del papa risulta seducente e il progetto musicale ha un significato spirituale sottostante. L’autore riflette sul rapporto tra fede, marketing e intrattenimento alternativo. Scopri la recensione ironica e provocatoria di 'Abba Pater' su DeBaser!

 "Fatta la formula l'ha ripetuta per tutto il disco... bellino sì ma un po' troppo 'uguale'?"

 "Con te uno più uno fa sempre due, no? [...] BUONO o NO BUONO senza perdere tempo a fare recensioni soggettive e opinabili..."

La recensione di Both Sides of the Gun di Ben Harper è caratterizzata da un tono ironico e critico. L'autore evidenzia una ripetitività musicale e mancanza di originalità nei pezzi, pur riconoscendo la qualità della voce e qualche momento spiccato. Il doppio disco viene giudicato eccessivo e la produzione vintage apprezzata ma non innovativa. La recensione si chiude con una riflessione pragmatica sulla fruibilità del cd. Scopri se Both Sides of the Gun è l'album giusto per te, leggi la recensione completa!

 Adesso si, 4 anni fa mi incuriosivano... adesso salvo SOLo la copertina che è stupendaa!

 SOLDI BUTTATI NEL CESSO

La recensione di 'Placebo - Meds' si sviluppa come uno scambio in chat, ricco di battute sarcastiche e critiche pungenti. Le opinioni oscillano tra disappunto e scherno verso l'album, con richiami ironici a precedenti lavori e delusioni. Il testo è unico nel suo formato, da leggere dal basso verso l'alto per cogliere il senso della conversazione. Scopri la recensione più originale e divertente di Placebo - Meds!

 Finalmente questo cantante... ha fatto un disco originale, unico nel suo genere, con arrangiamenti innovativi e soprattutto mai sentiti.

 Assolutamente irresistibile tanto che accenno pure a ballare in mutande al centro della stanza.

La recensione esprime entusiasmo per l'album Dynamite di Jamiroquai, sottolineandone l'originalità e le sonorità innovative. L'autore racconta in modo ironico e vivace la propria esperienza d'ascolto, trovando l'album irresistibile e al passo coi tempi musicali del 2006. Pur con un rating basso, il testo lascia intendere una forte impressione positiva grazie ai dettagli evocativi e all'umorismo. Ascolta Dynamite di Jamiroquai e vivi un'esperienza musicale unica!

 questa musica è come il Tavor per la mia libido!

 musica terribilmente moscia e senza strutto, senza altro obiettivo che non far rilassare quei 4 yuppetti di merda che la comprano

La recensione esprime con ironia e sarcasmo un forte disappunto verso l'album "Ancient" di Kitaro. L'autore critica la monotonia e la ripetitività delle composizioni, descritte come "brodaglia di tastiere" poco capaci di mantenere l'attenzione. Con un umorismo irriverente, viene evidenziata la scarsa efficacia della musica nell'appassionare, trasformandola in sottofondo poco stimolante. L'album è percepito come noioso e poco coinvolgente, distante dall'energia che ci si aspetterebbe. Scopri se Kitaro - Ancient è davvero per te: leggi la recensione completa!

 "Musica Tavor per le tue orecchie, c'è ma non la senti..."

 "Questa è roba buona SOLO da sottofondo quando per esempio trombi..."

La recensione di Buddha-Bar VII si caratterizza per un tono ironico e pungente che descrive la compilation come una musica new age rilassante ma banalizzata e troppo commerciale. L'autore critica lo stile ripetitivo e poco impegnato, definendo la musica buona solo come sottofondo, lontana da un ascolto attento. L'opera è vista come adatta a un pubblico stressato in cerca di un facile relax, ma deludente per chi cerca musica autentica e profonda. Scopri se Buddha-Bar VII è davvero la colonna sonora perfetta per il tuo relax!

 VUOI VEDERE CHE NON CAMBIA UN CAZZO DAVVERO(r)

 La famiglia? E Difendiamo sta cazzo di famiglia ma BADABEN: siamo disposti a sterminarne di intere se le becchiamo ascoltare il Festival di San Remo incollate alla TV.

La recensione di "The Best, the Baddest and the Ugliest" dei Bad Manners si presenta come una satira tagliente sulla scena musicale italiana attuale. L'autore usa un tono ironico e provocatorio, corredando la recensione con un improbabile programma politico contro la musica commerciale. Il disco è visto come innocuo e poco innovativo rispetto ai primi lavori del gruppo. L'intero testo si configura più come un manifesto antimusicale che una vera e propria analisi tecnica del doppio album. Scopri il lato ironico e provocatorio dei Bad Manners, leggi la recensione completa ora!

 Un CD dichiaratamente "finto" nato solo per racimolare soldi.

 Certe cose o si vivono o si spiegano. Di certo non si commemorano.

La recensione mette in dubbio il valore artistico di Jubilee, considerandolo un'operazione commerciale che tradisce lo spirito originale dei Sex Pistols. L'autore racconta una scena immaginaria in un locale punk, mettendo in luce lo scollamento tra il vero punk e le nuove generazioni ed esprime nostalgia e amarezza per la perdita di autenticità del movimento. Il disco è visto come un espediente per fare soldi più che come una vera celebrazione. Scopri se Jubilee dei Sex Pistols è punk o solo marketing!

 Hey fu.

La recensione di Hey Joe di Jimi Hendrix è estremamente breve ma positiva, sottolineando implicitamente l'importanza e il valore dell'opera. Evidenzia la alta valutazione assegnata (5 su 5) senza ulteriori dettagli. Ascolta subito Hey Joe e scopri la magia di Hendrix!

 "Molti disastri della storia dell'Umanità si sarebbero potuti evitare con qualche seduta dallo psicologo in più."

 "È inutile modificare il passato. È meglio tenersi quello che c’è se no va a sempre finire di male in peggio!"

La recensione prende Vergogna sulla musica di Avril Lavigne in 'Under My Skin', evidenziando la superficialità e la mancanza di autenticità nel rock giovanile moderno. Attraverso un racconto ironico e pungente, il recensore riflette sull'adolescenza e il distacco tra le nuove generazioni e i grandi classici del rock. Un’opera di nostalgia mixata a critica feroce verso la ribellione pretenziosa e priva di radici. Scopri perché 'Under My Skin' divide le generazioni e leggi la recensione completa!

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