The Punisher

DeRango : 1,09 • DeEtà™ : 7233 giorni

 Niente di nuovo sotto il sole... Atmosfere cupe e darkeggianti, perfino eccessive.

 Davvero patetico che uno alla soglia dei 70 anni sia ridotto a questa mascherata adolescenziale come a prolungare un'adolescenza mai finita.

Dopo 16 anni, The Cure pubblicano 'Songs Of A Lost World', un album che non apporta nulla di nuovo rispetto al loro passato. Le atmosfere cupe e i brani lunghi risultano pesanti, con testi che trasmettono una sensazione di desolazione. La recensione critica anche l'immagine live e l'approccio del cantante, ritenuto poco convincente. Viene suggerito di preferire altri artisti più moderni e innovativi, come Beth Gibbon. Scopri perché questo nuovo album dei The Cure lascia l'amaro in bocca.

 Alla fine ne sono uscito esausto e consumato.

 Forse era quella la sensazione con cui uno si doveva uscire dal cinema? Con le palle frantumate come se fosse scoppiata una bomba H nelle mutande?

La recensione di Oppenheimer di Christopher Nolan evidenzia una realizzazione tecnica di alto livello, con attori bravi e dialoghi profondi. Tuttavia, la musica troppo ossessiva e la durata eccessiva rendono la visione impegnativa e stancante, lasciando una sensazione di esaurimento. Il voto finale è positivo, ma con riserva. Scopri se Oppenheimer è il film giusto per te leggendo la recensione completa!

 Marinelli non è diretto da un regista ma è semplicemente sotto sedativo.

 La cosa più 'da Diobolik' che ho fatto è riuscire a entrare in un cinema a vedere questo film senza Super GP.

La recensione descrive 'Diobolik' dei Manetti Bros come un film deludente, definito un 'fake' del leggendario Diabolik delle sorelle Giussani. Critiche dure vengono rivolte all'interpretazione degli attori, alla regia, alla sceneggiatura e alla fotografia, con particolare ironia verso alcune scelte di casting e scene quasi grottesche. Miriam Leone ed Eva Kant sono tra le poche note positive, apprezzate per la somiglianza e il fascino. In complesso, l'opera è vista come un'imitazione poco riuscita e insoddisfacente. Scopri la recensione completa e valuta tu stesso questo curioso film dei Manetti Bros!

 La lentezza estenuante è una prerogativa di questo regista partenopeo.

 Un regista napoletano che fa un film con la scusa di Maradona poteva non metterci Pino Daniele nella colonna sonora?

La recensione critica È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, evidenziando una lentezza eccessiva e un'eccessiva prevedibilità del film. L'autore si mostra deluso dalla scelta della colonna sonora e dall'uso ripetuto di clichè napoletani, descrivendo l'esperienza di visione come poco coinvolgente e poco ispirata. Scopri se È stata la mano di Dio è davvero il film che fa per te!

 Un autore francese dalla non vita facile, per altro.

 È come se fosse inesistente, come non fosse mai esistito.

Jean Bosc è un autore francese poco noto, il cui unico libro tradotto in Italia, Je t'aime, racconta con satira e malinconia la difficoltà della vita matrimoniale e la costante incomunicabilità. Il libro, risalente al 1974, mostra un bianco e nero intenso e uno humor agrodolce che provoca tenerezza e riflessione. L'opera è resa ancora più struggente dal background personale dell'autore, segnato da depressione e isolamento. Il suo talento traspare nonostante la scarsa diffusione e il tragico epilogo della sua vita. Scopri l'intensa opera di Jean Bosc, un capolavoro di satira e malinconia imperdibile.

 "Questo TENET è un film pretenzioso, pallosissimo, con scazzottate e sparatorie apparentemente slegate tra loro."

 "Mandare affanculo il regista, gli attori e tutti i produttori di questo 'filmone sborone', prodotto per gente cervellotica e squilibrati mentali."

Questa recensione critica 'Tenet' di Christopher Nolan come un film pretenzioso e complicato, con azione e trama che risultano confuse e difficili da seguire. L'autore si mostra irritato dalla narrazione frammentata e dall'apparente assenza di senso, definendo il film adatto solo a spettatori molto cerebrali disposti a rivederlo più volte per capirlo. Leggi la recensione completa e scopri perché Tenet può deludere anche i fan di Nolan.

 Non si può dire che il film sia brutto. Ma poco ci manca.

 La verve, lo spirito e lo stile del grande Eduardo sta proprio da un'altra parte.

La recensione analizza il film Natale in casa Cupiello di Sergio Castellito, un adattamento che si distacca fortemente dall'opera di Eduardo De Filippo. Pur con scenografie curate e alcune interpretazioni valide, l'opera perde la verve e l'unicità del testo originale, risultando a tratti eccessiva e poco credibile. Il film può comunque avvicinare i giovani al teatro di Eduardo, anche se manca il suo spirito autentico. Scopri se questo adattamento cinematografico di un classico teatrale fa per te!

 Un disco perfettamente inutile e anacronistico, che andrà prestissimo nel dimenticatoio.

 Ma che cazzo sta a significare un disco così OGGI, novembre 2020?

La recensione critica dura il disco "Forever" di Francesco Bianconi, definito inutile e anacronistico. Viene stigmatizzato il cantato irritante e gli arrangiamenti monotoni realizzati con pochi strumenti, ritenuti noiosi e ripetitivi. L'autore esprime forte delusione e sarcasmo, ipotizzando un rapido oblio del lavoro. Scopri se anche tu trovi "Forever" di Bianconi un album sopravvalutato!

 "Na leccata de culo, in pratica, 'na sviolinata se dice naa borgata mia."

 "Un film che ripercorre tutta la vita der pupone ma che alla fine te fa ddì... 'mebh? esticazzi?'"

Il docufilm su Francesco Totti firmato Alex Infascelli viene visto come un'aggiografia poco coinvolgente e noiosa. La narrazione in prima persona appare monotona e poco chiara, e il film manca di momenti di reale interesse, risultando più un omaggio piatta che una vera celebrazione. Uniche eccezioni sono alcuni spezzoni visivi gradevoli, che non bastano però a risollevare l'intero lavoro. Scopri se il docufilm su Totti fa per te: leggi la recensione completa!

 La nuova Grande Svolta annunciata secondo me è nata vecchia.

 Un capolavoro di eccellenza grafica, forse il migliore di tutta la produzione Dylandogghiana vista finora.

La recensione evidenzia una trama banale e lineare del Dylan Dog 401, L'Alba Nera, con poche novità narrative e personaggi poco riusciti. Tuttavia, il fumetto si salva grazie ai disegni eccellenti di Corrado Roi, considerati tra i migliori della serie. L'autore lamenta l'assenza di Groucho e l'introduzione di elementi poco convincenti come il personaggio Gnagni e una poliziotta pakistana. Nel complesso, un numero che non porta la svolta promessa, ma che resta apprezzabile per la sua componente visiva. Scopri se L'Alba Nera di Dylan Dog è all'altezza delle tue aspettative!

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