Il nome di Eminem resta comunque l’unico vero motivo d’interesse per un ascoltatore non esclusivamente dedito all’hip-hop.

 The Re-Up è più che altro un 'warm-up', cioè un giro di prova.

Eminem Presents The Re-Up non è un album solista, ma un mixtape collettivo che promuove nuovi artisti della Shady Records con la presenza di Eminem e collaboratori come 50 Cent e D12. L'album segna una pausa e sembra un 'warm-up' prima di nuove uscite ufficiali. La produzione è quasi totalmente lontana da Dr Dre, segnando un cambiamento nel processo creativo di Eminem. Scopri ora The Re-Up, il mixtape che anticipa il futuro di Eminem!

 No Promises sarà anche sincero, tuttavia Carla ha probabilmente compiuto il celebre "passo più lungo della gamba".

 Il coraggio non le manca, ma in No Promises si ha l'impressione che l'incoscienza degli esordi sia diventata null'altro che calcolo.

Il secondo album di Carla Bruni, No Promises, segna un cambio verso testi poetici in inglese, ma perde la semplicità e spontaneità che avevano caratterizzato il debutto. Nonostante il coraggio artistico, il disco appare calcolato e meno incisivo, verificando il rischio di oltrepassare i propri limiti. Scopri se No Promises di Carla Bruni conquista anche te, leggi la recensione completa!

 Il cuore di Not Too Late ruota intorno al primo singolo Thinking Of You.

 Dopo l'ascolto di Not Too Late si comprende perché questa minuta ragazza di origini indiane abbia riscosso tanto successo.

Norah Jones conferma il suo stile rilassante con Not Too Late, successore atteso dei suoi lavori precedenti, pur senza innovazioni eclatanti. L'album si basa su brani ben interpretati come Thinking Of You, mantenendo un jazz dolce e accessibile. La recensione sottolinea il successo globale di Norah e il contesto musicale in cui si muove, evidenziando l'eredità del padre Ravi Shankar e la sua crescita artistica. Ascolta Not Too Late e scopri l'eleganza senza tempo di Norah Jones.

 Gli Air di nove anni fa sono ormai un ricordo sbiadito.

 Pocket Symphony si delineano come una sorta di colonna sonora per un film ancora da scrivere.

A nove anni dal debutto acclamato con Moon Safari, gli Air tornano con Pocket Symphony, un album che mantiene la loro formula caratteristica ma appare più transitorio e prevedibile. Le atmosfere sognanti sono presenti, così come l'uso di strumenti orientali e collaborazioni di rilievo. Il disco presenta brani ben realizzati ma manca di innovazione, lasciando un'impressione di continuità più che di evoluzione. Scopri l'eleganza sonora di Pocket Symphony e valuta tu stesso il ritorno degli Air.

 La sensazione è che i quattro ragazzi di Melbourne siano cresciuti.

 Bring It On Back e Shine On – due ballate degne dei migliori Oasis.

Shine On dei Jet è un album che conferma la crescita della band australiana rispetto al debutto Get Born. Con una maggiore varietà e influenze anni '70, il disco miscela rock energico e ballate maturi. I brani più vivaci ricordano gli Hives e Chuck Berry, mentre alcune ballate richiamano i migliori Oasis. Un lavoro dinamico e coinvolgente, pur con evidenti tributi al passato. Scopri la maturità e le sfumature rock di Shine On dei Jet!

 Sam's Town è un passo falso, da qualunque punto di visto lo si analizzi.

 La musica da spensierata si è fatta pretenziosa e ridondante.

Sam's Town, secondo album dei The Killers, tenta di coniugare sonorità anni Ottanta con un rock moderno, ma si rivela un fallimento. Nonostante alcuni momenti interessanti come 'Read My Mind', l'album soffre di testi deludenti, imitazioni poco credibili e scelte musicali ridondanti. La produzione di Alan Moulder e Flood non salva un lavoro complessivamente pretenzioso e poco riuscito. Scopri la nostra recensione completa e forma la tua opinione su Sam's Town!

 Le composizioni dei Trivium colpiscono per maturità e freschezza.

 La debordante passione che contraddistingue l’inarrestabile marcia dei Trivium ha ambizione e carattere da vendere.

The Crusade dei Trivium conferma il loro rapido successo nella scena metal grazie a composizioni mature e fresche. Il disco si ispira al thrash metal classico pur mantenendo orecchiabilità nei ritornelli. La band ha abbandonato il growl e cresce in carattere e ambizione, con una solida gavetta di concerti alle spalle. Consigliata agli appassionati di metal e a chi vuole seguire una promettente giovane band in ascesa. Scopri The Crusade e segui i Trivium nella loro ascesa metal!

 Il tema quasi onirico di un viaggio interiore “sotto un mare di ferro” convince soltanto in parte.

 Per quanto possa apparire sgradevole e forse sbrigativo dare giudizi così drastici, “Under The Iron Sea” non sembra andare oltre una risicata sufficienza.

Il secondo album di Keane, 'Under The Iron Sea', tenta un concept album sofisticato ma non raggiunge le aspettative create dal debutto 'Hopes And Fears'. La mancanza di chitarre e i brani meno immediati non convincono del tutto. Alcune ballate romantiche deludono e le composizioni, sebbene più complesse, non riescono a mantenere l'attenzione. L'album ottiene una sufficienza risicata. Scopri se Under The Iron Sea è l’album giusto per te con la nostra recensione dettagliata!

 Black Holes And Revelations costerà forse ai Muse la perdita di qualche fan ma quando si rischia veramente a livello artistico, come in questo caso, si ha l’impressione che il gioco valga la candela.

 La conclusiva 'Knights Of Cydonia' è un compendio schizofrenico dei gusti musicali di Bellamy: all’incipit spaghetti western segue un coro con annessa esplosione di chitarre degno dei Queen di Bohemian Rhapsody.

La recensione esplora il quarto album in studio dei Muse, sottolineando la sua eterogeneità e il rischio artistico intrapreso dalla band. L'album combina elementi techno, rock e elettronica, con alcuni brani di grande impatto e altri meno riusciti. Nonostante qualche caduta di tensione e momenti soporiferi, l'opera mostra coraggio creativo, anche a costo di perdere parte del pubblico. Scopri l'evoluzione sonora dei Muse in questo album audace e unico!

 Barat, il cui unico merito è quello di essere prima di tutto un musicista, dimostra col suo nuovo gruppo di avere capitalizzato al massimo le esperienze accumulate.

 Un disco di poco sopra la media, comunque noioso e deludente.

La recensione evidenzia come Carl Barat cerchi di riscattarsi dagli inconcludenti Babyshambles con il suo nuovo gruppo Dirty Pretty Things. Sebbene alcune tracce siano ben strutturate, l'album Waterloo To Anywhere risulta noioso e troppo ripetitivo, peggiorando l'impressione di un genere ormai autoreferenziale e saturato. Scopri se Waterloo To Anywhere è l'album giusto per te, leggi la recensione completa!

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