I Testament hanno saputo mantenere un'attitudine e una qualità di songwriting in grado di non farli scadere nel piattume che ha ormai destabilizzato il genere.

 Un disco onesto, che ha alcuni pezzi che farebbero invidia a tanti altri nomi tra i 'grandi', ma che inevitabilmente finisce per rientrare nel discorso di cui sopra.

La recensione analizza Brotherhood of the Snake dei Testament come un lavoro solido che mantiene alta la qualità del thrash metal, pur con un sound moderno e più pesante rispetto al passato. Il disco si allinea al precedente Dark Roots of Earth e mostra una band matura, tecnicamente in forma, che resiste alle difficoltà del genere con onestà e maestria. Scopri il nuovo album dei Testament e vivi il thrash metal classico e moderno!

 «Più una cosa è viva, più i bianchi fanno di tutto per distruggerla. È questa la differenza».

 «Il film mostra la diversità di vedute tra nativi e bianchi, con un approccio sociologico arricchito da inserzioni comiche.»

Il piccolo grande uomo di Arthur Penn è un western del 1970 che si distingue per la sua prospettiva innovativa sulla lotta tra nativi americani e bianchi. Con una narrazione che unisce elementi comici e un punto di vista sociologico, il film sfida gli stereotipi del genere e offre una critica profonda alla storia americana. Nonostante alcune scene action datate, resta un'opera iconica che ha segnato la New Hollywood e dona giustizia ai popoli indigeni. Un classico da riscoprire per gli appassionati del cinema storico e western. Riscopri un classico western che ridefinisce la storia americana, guarda Il piccolo grande uomo oggi!

 Il film sembra avere una sorta di sguardo profetico sul mondo hippie a venire.

 Il sogno è finito, anticipato da Arlo che abbandona i suoi amici per veleggiare sul suo furgoncino Volkswagen.

Alice's Restaurant di Arthur Penn è un film che sfugge alle classificazioni tradizionali, fondendo musica, dramma e critica sociale. Racconta il mondo hippie della fine degli anni ’60 con uno sguardo profetico, puntando a mostrare la dissoluzione di un movimento idealista. La pellicola mescola ironia e serietà, con uno stile narrativo destrutturato ma efficace nel rappresentare la contraddizione e la disillusione di quegli anni. Il finale, evocativo e simbolico, pone l’opera come un omaggio malinconico alla fine di un’epoca. Scopri il film cult che ha raccontato il tramonto dell'era hippie con l’occhio critico di Arthur Penn.

 The Evil Divide è un concentrato del loro sound, un thrash metal sempre in bilico tra speed e heavy.

 I Death Angel spingono sull'acceleratore e procedono all'opposto di altre realtà del genere.

The Evil Divide segna un ritorno vigoroso dei Death Angel al thrash metal classico, senza sperimentazioni ma con una qualità e un'energia che rivitalizzano il genere. L'album si distingue per brani veloci e melodici, bilanciando speed e heavy metal in modo convincente. Pur senza un vero inno, il disco si pone come uno dei migliori lavori recenti della band, mostrando una forza compositiva ritrovata. Gli appassionati troveranno in questo lavoro un richiamo genuino agli anni d'oro del thrash americano. Scopri l’energia old school di Death Angel con The Evil Divide!

 "The Invitation può diventare un piccolo cult."

 Gli ultimi trenta secondi sono quelli che ti tengono seduto in religioso silenzio anche mentre scorrono i titoli di coda...

The Invitation di Karyn Kusama è un thriller psicologico minimalista che si sviluppa lentamente, puntando su un'atmosfera densa di paranoia e dolore. Girato quasi interamente in tre stanze, il film costruisce la tensione attraverso dettagli sottili e una sceneggiatura intensa. Nonostante alcuni punti deboli nella parte iniziale, la pellicola esplode negli ultimi venti minuti, mantenendo un equilibrio tra suspense e realismo senza ricorrere a eccessi. Un piccolo cult da assaporare con attenzione. Scopri ora The Invitation, un thriller psicologico minimalista che ti catturerà fino all'ultimo istante.

 Per la prima volta, sebbene ripetuti ascolti, faccio fatica a comprendere gli Opeth, ancor prima di apprezare o meno il loro album.

 La sensazione che si ha è quella di una compagine che sta diventando il classico gruppo che è stilisticamente impeccabile, tecnicamente ineccepibile ma che alla fine non ti ha lasciato nulla.

Sorceress rappresenta la continua evoluzione degli Opeth verso un prog rock tecnico e ispirato agli anni '70, ma manca di calore emotivo e coerenza. Alcuni brani, come "Will O The Wisp" e "The Seventh Sojourn", spiccano per delicatezza ed armonia, mentre altri risultano freddi o poco incisivi. Pur apprezzando la perizia tecnica, la recensione evidenzia un senso di manierismo che rischia di allontanare gli ascoltatori che cercavano la passione del passato della band. Scopri l'evoluzione di Opeth con Sorceress, ascolta e giudica tu stesso!

 The Homesman lavora egregiamente in sottrazione, stilistica e visiva: location basiche, interni allestiti con la semplicità della metà dell’ottocento e profusione di distese e praterie.

 Mary è l’eroe di The Homesman e scardina la classica figura maschile che tipicamente fagocita il genere.

The Homesman di Tommy Lee Jones è un western drammatico e sobrio ambientato a metà Ottocento, che privilegia una regia minimalista e una narrazione incentrata su personaggi complessi. La protagonista femminile, interpretata da Hilary Swank, incarna una figura forte e moderna, mentre il film sottolinea contraddizioni e silenzi con uno stile narrativo lento. Pur soffrendo qualche momento di monotonia, l'opera si distingue per il suo approccio riflessivo e anti-spettacolare al genere. Scopri il western autentico e riflessivo di Tommy Lee Jones con The Homesman.

 Campbell si prende le sue licenze sul realismo.

 La Northmoor è l'emblema di un mondo corrotto all’inverosimile, pronta a sacrificare vite umane per proteggere i segreti di coloro che ci governano come delle marionette.

Fuori Controllo, diretto da Martin Campbell e con Mel Gibson, propone un action poliziesco classico con momenti di riflessione politica. La trama presenta alcune forzature e banalità, ma l'azione è ben gestita e coinvolgente. Temi collegati al potere delle multinazionali e all'ecologia emergono con forza, offrendo uno spunto più profondo in un film altrimenti prevedibile. Un intrattenimento discreto, capace di unire azione e contenuti impegnati. Scopri il mix di azione e politica in Fuori Controllo, guarda ora!

 Dystopia è complessivamente una delle migliori cose targate Megadeth degli ultimi 10/15 anni.

 Mustaine con la sua voce sgranata è meglio di tante altre volte.

Dystopia rappresenta una svolta importante per i Megadeth, superando la delusione degli ultimi lavori con un thrash metal classico ma ben eseguito. L'ingresso di Kiko Loureiro e Chris Adler ha portato nuove energie senza stravolgere il sound. Il songwriting è solido, con tracce interessanti e spunti prog. Non un capolavoro, ma un disco che rilancia la band dopo anni difficili, mantenendo viva la speranza in un futuro migliore. Scopri Dystopia, l’album che rilancia i Megadeth nel thrash moderno.

 "La fotografia e l'eccentricità di alcuni personaggi tengono a galla l'opera di Shepard, mentre tutto il resto è insensatezza e superficialità."

 "Alla fine siamo di fronte ai soliti luoghi comuni di balcanici tatuati e burberi, un pizzico di eroismo americano e l’immancabile storiella d’amore condita con volontà di vendetta."

The Hunting Party di Richard Shepard narra la caccia a Radovan Karadzic da parte di tre giornalisti in Bosnia post-guerra. Il film parte con buoni spunti, ma si perde in espedienti e superficialità, senza approfondire il ruolo ambiguo della CIA e il contesto politico. Nonostante alcuni momenti visivi interessanti, la trama appare poco credibile e banale, lasciando l'impressione di un'occasione mancata. Scopri la verità dietro The Hunting Party: leggi la recensione completa!

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