Mike Patton ha militato in svariate formazioni, ma senza dubbio quella che gli ha garantito il successo (e che gli ha permesso di far conoscere le altre) è quella dei Faith No More. Se ho iniziato citando il cantante, è perchè senza dubbio questo è il disco in cui riesce meglio a mostrare il suo estro rimanendo in territori mainstreem. Infatti questo album riuscirà a vendere circa tre milioni di copie, battendo, fuori dagli States, il suo predecessore "The Real Thing", dal taglio decisamente più commerciale.

Patton era stato chiamato a far parte della band dal chitarrista Jim Martin, colpito dalla sua voce, ascoltata su un demo dei Mr. Bungle. Ma, essendo le basi musicali già state scritte, l'unico contributo dato da Mike al terzo album furono i testi. Poco male. L'evoluzione fu comunque evidente. Il precedente frontman Chuck Mosley era dotato di grande carisma ed energia, ma la sua voce era piatta e poco intonata, decisamente più adatta ad un gruppo punk underground che ad una band metal con prominenti tastiere. Se non l'avessero licenziato probabilmente sarebbero passati alla storie come "qualcosa tra Red Hot Chili Peppers e Living Colour".

Nel 1992 esce "Angel Dust". Un taglio netto con il passato, con le tastiere eteree su basso funky e power-chords. Qui la sperimentazione non è intesa come la fusione di diversi generi all'interno di uno stesso brano, cosa che l'altra band di Patton aveva già presentato al mondo con l'album di debutto. Raramente i Faith No More faranno ciò. Più che altro, realizzeranno ogni pezzo con uno stile diverso.

Letteralmente, c'è musica per tutti i gusti, o quasi. Si può trovare il rock decadente di "Land of Sunshine" e "Caffeine", l'hip hop "gutturale" di "Midlife Crisis", per poi essere spiazzati da "RV", in cui viene fatto il verso ai cantanti country popolari negli show televisivi made in U.S.A. negli anni '70. Presenti numerose power ballad, influenze medio-orientali e disturbanti cori di cheerleaders che scandiscono il titolo "BE AGGRESSIVE, B-E AGGRESSIVE, B-E A-G-G-R-E-S-S-I-V-E" in un pezzo che inneggia all'ingoio. Roddy Bottum, tastierista, ha dichiarato di aver scritto la canzone per preparare i fan al suo outing, avvenuto l'anno successivo. Forse non ce n'era bisogno, ma sono grato che l'abbia fatto, visto che si tratta, secondo me, del pezzo migliore all'interno di quest'album. Marilyn Manson ha ripreso (o plagiato? non l'ho ancora capito) il coretto del ritornello per il suo singolo "mOBSCENE".

Il lato più sperimentale del disco è rappresentato dalla tripletta "Jizzlobber", scritta quasi interamente da Martin, "Crack Hitler" e "Malpractice". In questa traccia è interessante notare come sia fluido il passaggio da un metal hardcore con distorsori vocali al sample di "Quartet No. 8", su cui Mike Patton inserisce una suadente melodia vocale. Pare infatti che sia l'unico autore del brano.

A concludere l'opera troviamo due cover. Il tema di "Midnight Cowboy" e la celebre "Easy" dei Commodores, inizialmente solo una b-side, ma poi pubblicata nelle prime riedizioni del disco. Insieme a "Epic", si tratta forse del pezzo più popolare del quintetto di San Francisco.

Ad incrementare il valore di un disco già fondamentale, si aggiungono i testi del solito Mike Patton, a volte coadiuvato dagli altri componenti della band. Nonostante abbia spesso dichiarato di scegliere le parole più per il loro suono che per il significato, leggendo le frasi contenute nel booklet si nota la ricercatezza compiuta delle lyrics, per dirla in inglese.

Se "Kindergarten" racconta con efficacia il percorso scolastico di un ragazzo disilluso e disadattato, "Everything's Ruined" parla di un uomo cresciuto per fare soldi, che, nel momento del fallimento, si isola e perde i contatti con il mondo. "Midlife Crisis", il cui titolo originale era "Madonna", dipinge con un linguaggio crudo e metaforico (e piuttosto criptico) la vita di una star sotto la pressione dei media.

Altre fonti di ispirazione si possono trovare nelle due tracce d'apertura, scritte dopo e durante un esperimento di privazione del sonno a cui il cantante si era sottoposto. Patton ha anche affermato di aver scritto molti testi vagando per i luoghi malfamati della sua città a bordo della sua Honda, servendosi di una tecnica simile al collage per mettere insieme i suoi numerosi appunti e renderli testo veri e propri.

Musicalmente, le canzoni sono state scritte per la maggior parte da Bottum e dal bassista Billy Gould.

Il chitarrista Jim Martin ha affermato più volte di pensare a "The Real Thing" come al disco ideale dei Faith No More, disprezzando le scelte optate per il suo successore, a partire dal titolo. Il suo malcontento si è manifestato anche nel fatto che alcune parti di chitarra nell'album sono state registrate da Gould, poichè Martin aveva disertato le relative sedute di registrazione. E si sa che costano, anche per le band famose.

Nonostante il suo punto di vista, che lo porterà ad essere licenziato nel 1993 via fax, il resto del mondo accoglierà "Angel Dust" come uno dei dischi più importanti del suo anno, uno dei più influenti di sempre (soprattutto per alcune band della seconda metà dei '90) e, in generale, l'apogeo della carriera dei Faith No More.

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