Non siamo nati mica ieri Capatàz,
non siamo nati mica ieri,
non siamo mica prigionieri dentro la stella di questa bella modernità.
Non siamo nati mica per morire qua.

Se provi a aprire la finestra Capatàz,
e coi tuoi occhi guardi fuori,
quante persone che non contano
e invece contano e si stanno contando già,
stanno soltando aspettando un segno, Capatàz.
Questo vecchio segno,
quando cambia il tempo,
quando cambia il tempo arriverà.
Questo vecchio legno,
quando si alza il vento,
quando si alza il vento navigherà.
Non siamo nati mica ieri, Capatàz.

Se provi a entrare nella mia testa, Capatàz,
e coi miei occhi guardi fuori,
quante persone e quanti cuori,
quanti colori al posto di quel grigio, quante novità.
C'è un altro tipo di futuro, Capatàz.
Questo vecchio segno,
quando cambia il tempo,
quando cambia il tempo arriverà.
Questo vecchio legno,
quando si alza il vento,
quando si alza il vento navigherà.
C'è un altro tipo di futuro, Capatàz
Il tuo voto:
Dalla periferia del mondo a quella di una città ,
la vita non è una caravella, e il Nero lo sa.
Dimmi dove si va a dormire, dimmi dove si va a finire,
dimmi dove si va, il Nero che scarpe nere che c'ha!
Dalla periferia del mondo, il Nero Neronerò,
fu scaraventato non ancora giorno da un vecchio furgone Ford.
E si stropiccia gli occhi, balla e cammina
e canta sotto il cielo di Latina,
grande città del Nord,
il Nero che ritmo, che rock e che roll!
Dalla periferia del mondo a quella di una città ,
la vita non è una passeggiata e il Nero lo sa,
preso a calci dalla polizia,
incatenato a un treno da un foglio di via
oppure usato per un falò,
il Nero te lo ricordi il Nero quando arrivò?
Un giorno con un pezzo di specchio
un orecchio si tagliò
e andava sanguinando avanti e indietro
e diceva "Sono Van Gogh!"
e aveva dentro agli occhi una malattia,
ma chissà quale tipo di malattia,
di malattia d'Amor, il Nero, che AMORE IL NERO!
Nero Nerooo.
Il tuo voto:
I matti vanno contenti, tra il campo e la ferrovia.
A caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti.
I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia,
a caccia di grilli e serpenti, tra il campo e la ferrovia.
I matti non hanno più niente, intorno a loro più nessuna città,
anche se strillano chi li sente, anche se strillano che fa.
I matti vanno contenti, sull'orlo della normalità,
come stelle cadenti, nel mare della Tranquillità.
Trasportando grosse buste di plastica del peso totale del cuore,
piene di spazzatura e di silenzio, piene di freddo e rumore.
I matti non hanno il cuore o se ce l'hanno è sprecato,
è una caverna tutta nera.
I matti ancora là a pensare a un treno mai arrivato
e a una moglie portata via da chissà quale bufera.
I matti senza la patente per camminare,
i matti tutta la vita, dentro la notte, chiusi a chiave.
I matti vanno contenti, fermano il traffico con la mano,
poi attraversano il mattino, con l'aiuto di un fiasco di vino.
Si fermano lunghe ore, a riposare, le ossa e le ali,
le ossa e le ali, e dentro alle chiese ci vanno a fumare,
centinaia di sigarette davanti all'altare.
Il tuo voto:

 "I matti vanno contenti sull’orlo della normalità, come stelle cadenti nel mare della tranquillità."

 "Se credete che l’ultimo capolavoro di De Gregori sia stato ‘Titanic’, ascoltatevi questo disco: vi ricrederete."

Terra di nessuno, album del 1987 di Francesco De Gregori, è un'opera spesso sottovalutata ma ricca di poesia e profondità. La recensione evidenzia brani emozionanti come "I matti" e "Mimì sarà", dedicata a Mia Martini. L'album affronta temi sociali, esistenziali e politici con sensibilità e musica coinvolgente, superando il precedente "Scacchi e tarocchi". Un disco da riscoprire e valorizzare, vero sussulto artistico del 'Principe' della canzone italiana. Ascolta Terra di nessuno e riscopri la poesia di De Gregori!


 Terra di nessuno di Francesco De Gregori era massacrato senza ritegno, e soprattutto senza nessuna argomentazione.

 "Pilota di guerra" è una struggente e umana confessione della spettrale solitudine del pilota di un aereo da guerra.

La recensione rivede con occhi maturi Terra di Nessuno di Francesco De Gregori, un album criticato ingiustamente in passato. Pur non essendo un capolavoro assoluto, si valorizzano i brani più intensi come "Pilota di guerra" e "Mimì sarà". L'album mostra il lato poetico e malinconico dell'artista, lontano dal rock precedente, con atmosfere delicate e testi riflessivi. Viene sottolineata l'importanza di riscoprire e rivalutare quest'opera. Riscopri Terra di Nessuno, un capolavoro nascosto di De Gregori!

Screditato al momento della sua uscita e poi rivalutato, questo disco irrompe nei timpani dell'ascoltatore con tutta la sua poetica sincerità: l'avventurosa "Il canto delle sirene", le struggenti "Pilota di guerra" e "Mimi sarà", l'agrodolce "I matti" e la folcloristica "Vecchia valigia", si rivelan tutti alti esempi di cantautorato moderno…

| Commenti: 01 | DeRango™: 1,64

  • SydBarrett96
    4 mag 15
    Sempre considerato un disco molto bello. La mia preferita rimane la falsa title-track, "Pane e castagne", sulle guerre di trincea.
Disco sofferto, sentito, cocente, non si sentiva un De Gregori così messo a nudo dall'omonimo del 1978. Il più bello della sottovalutata trilogia 85'-89', e quello dove risplendono il maggior numero di gemme lucenti: "Pilota di guerra", "Pane e castagne", "Mimi sarà" ed "I matti" sono pezzi stupendi. 4,5 pallonz…

| Commenti: 00 | DeRango™: 0,14

L'ultimo album gigante di Franceschello. Basterebbero solo Pilota di guerra, Pane e castagne e I matti per capire di che pasta sia. Aggiungiamo pure Mimì sarà, Il canto delle sirene e Capatàz ed ecco il capolavoro. In teoria sarebbero quattro smerdolini e mezzo ma arrotondo per eccesso con glaudio immenso

| Commenti: 00 | DeRango™: 0,18

Opera sottovalutata, ma ottima per quanto mi riguarda. Il migliore della triade 85-89, arrangiamenti non troppo pomposi (a differenza del successivo) e nessun pezzo trascurabile (a differenza del precedente). "I matti", "Mimì sarà" e "Pane e castagne" i pezzi più riusciti. 4,5

| Commenti: 02 | DeRango™: 0,33

  • Martello
    7 mag 20
    I matti è forse uno degli ultimi colpi di coda del Principe migliore. Poi il resto, magnifico. Pilota di guerra mi porta altrove ogni volta
  • Ditta
    8 mag 20
    Per quanto mi riguarda, in tutti gli album ci sono almeno 2-3 perle degne del meglio dell'autore (eccezion fatta per gli ultimissimi).
gioiello nascosto ed ingiustamente sottovalutato...4,5

| Commenti: 01 | DeRango™: 1,41

  • Martello
    4 ago 20
    Grande bohhhh che mi rispolveri sta meravighia de album. L'ultimo del principe su sti livelli, anche se pure quelli venuti dopo sono molto buoni (Canzoni d'amore in prima fila su tutti gli altri)

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