Visto che questo album per me rimane indescrivibile dopo tantissimi ascolti, lascerò a voi una confersazione del passato remoto, con una ragazza che odiava visceralmente questo disco (per far vedere come le liceali non capiscono niente di musica e come io non riuscivo a rimorchiare).

-O che stai ascoltando Marte?

-Battiato

-Ma Battiato fa cacare, lo sai vero? E' solo l'ennesimo coglione che galleggia nella musica, non conta un cazzo

-Ooooh guarda che almeno lui scrive musiche fantastiche, senti qua

-Ma cosa cazzo sta dicendo? "Ti muovi sulla destra, poi sulla sinistra, resti immobile, giri su se stesso"...come fa a essere una cosa seria, sembra la macarena Cristo

-Vabbè, il testo non è nemmeno suo...e comunque non hai capito niente

-Beh, resta comunque una canzone del cazzo. Ma va a ascoltare Gigi D'Alessio, lui scrive testi bellissimi

-Porca troia, proprio tutte le merde vai a pescare te?

-Battiato non conta un cazzo, chi lo ascolta Battiato solo tu

-Ok, famo una cosa. Mo all'ora di buco ti ascolti tutto il suo album Gommalacca

-Che?

-Gommalacca si chiama

-Che nome del cazz

-Statte zitta un poco. Ascoltati Gommalacca poi ne riparliamo

Un'ora dopo

-Non c'ho capito niente. Chi sono i Velvet Underground? Cosa è un autodafè? Perchè i colli dei cigni splendono alla luce? Marte, io c'ho provato, ma quest'album fa schifo.

-Forse perchè non hai capito troppo bene di cosa sta parlando...ma dimmi, almeno una ti sarà piaciuta?

-Beh, in verità ho apprezzato molto Casta diva, sai...la Callas

-Vedi che almeno qualcosa ti ha lasciato

-Si ma il resto è veramente brutto. Apparte le musiche che sono troppo dure per me, ma i testi io non li capisco

-Eh Battiato è così. O almeno, Sgalambro è così

-Sgalachi? Chi l'è?

-Quello che scrive i testi a Battiato. Sgalambro è così che scrive i testi: possono voler dire tutto o niente. Per esempio Shock in my town, con rimandi ai V.U, alla mescalina può voler dire di tutto e di più o, più semplicemente, non vuol dire assolutamente niente.

-Per me quello è un testo che non vuole dire una sega. Punto

-E probabilmente sono così atre tracce, tipo Il mantello e la spiga o Quello che fu?

-Proprio così. E' musica veramente troppo celebrale per le mie orecchie

- So gusti. Io non ti posso imporre cosa ti piace.

-Giusto. A doma Marte. Vai a vivere le tue vite parallele

-Ci si vede

Questo dialogo che mi è rivenuto in mente mi fa pensare a molte cose: Gommalacca è un album unico nella produzione di Battiato, con gli ottimi arrangiamenti firmati da Battiato e i testi sovrumani di Sgalambro, un album che se ti ci avventuri dentro scopri che quelle parole, quelle melodie possono voler dire di tutto o di niente. A risentirlo nel 2020 non è per niente invecchiato, anzi sembra un album uscito qualche giorno fa. Personalmente lo reputo ora come allora il capolavoro di Battiato (e lo so che ha prodotto album secondo molti migliori di questo come La voce del padrone o Fisiognomica, che reputo due album eccezionali ma che non raggiungono secondo me Gommalacca). Direi di aver già detto tutto quello che dovevo e potevo dire, spero di poter fare altri autodafè come questo in futuro.

Elenco tracce testi e video

01   Shock in My Town (04:24)

Shock in my town velvet underground
Shock in my town velvet underground
Ho sentito urla di furore
di generazioni, senza pi� passato, di neo-primitivi
rozzi cibernetici signori degli anelli orgoglio dei manicomi.
Ho incontrato allucinazioni.
Stiamo diventando come degli insetti; simili agli insetti.
Nelle mie orbite si scontrano trib� di sub-urbani, di aminoacidi.
Latenti shock addizionali, shock addizionali
sveglia, sveglia kundalini, sveglia kundalini
per scappare via dalla paranoia
come dopo un viaggio con la mescalina
che finisce male nel ritorno.

02   Auto da fé (03:59)

Si è fatto tardi sulle nostre esistenze
e il desiderio tra noi due è acqua passata.
Davvero tu non c'entri niente
è solo colpa mia.

Mi sono accorto tardi
che tutto quello a cui tenevo, ti era indifferente, scivolava via.
Siamo lontani,
distanti,
ti parlo e non mi senti.

E' sceso il buio nelle nostre coscienze
e ha reso apocrifa la nostra relazione.
Vorrei innestare il modo dell'indifferenza
e allontanarmi da te;
per presentarmi innanzi al tribunale di una nuova inquisizione.

Faccio un "auto da fé"
dei miei innamoramenti,
un "auto da fé".
Voglio praticare il sesso senza sentimenti.

E mi piaceva camminare solo
per sentieri ombrosi di montagna,
nel mese in cui le foglie cambiano colore,
prima di addormentarmi all'ombra del destino.

03   Casta diva (03:38)

04   Il ballo del potere (04:26)

05   La preda (03:44)

06   Il mantello e la spiga (03:58)

07   È stato molto bello (03:49)

Tile :Franco Battiato - E' Stato Molto Bello


I colli dei cigni splendono alla luce
e mille barbagli trafiggono le palpebre
il fuoco che bruciò Roma è solo sprazzo.
Così mi incendi.
Con bugie di suoni mi possiedi.
E' stato molto bello finisce la tarda estate.
E' stato molto bello si prolungano le ombre oltre la sera.
Non domandarmi dove porta la strada seguila e cammina soltanto.
Io non invecchio niente più mi imprigiona.

08   Quello che fu (04:29)

09   Vite parallele (03:23)

Mi far� strada tra cento miliardi di stelle
la mia anima le attraverser�
e su una di esse vivr� eterna.
Vi sono dicono cento miliardi di galassie
tocco l'infinito con le mani
aggiungo stella a stella
sbucher� da qualche parte,
sono sicuro, vivremo per l'eternit�.

Ma gi� qui vivo vite parallele
ciascuna con un centro, con un'avventura
e qualcuno che mi scalda il cuore.

Ciascuna mi assicura
addormentato o stanco
braccia che mi stringono.
Credo nella
reincarnazione
in quel lungo percorso
che fa vivere vite in quantit�
ma temo sempre l'obl�o
la dimenticanza.
Giriamo sospesi nel vuoto
intorno all'invisibile, ci sar� pure un Motore immobile.

E gi� qui vivo vite parallele
ciascuna con un centro, una speranza
la tenerezza di qualcuno.

Tu pretendi esclusivit� di sentimenti
non me ne volere
perch� sono curioso, bugiardo e infedele.

Qui vivo vite parallele
ciascuna con un centro, con un'avventura
e qualcuno che mi scalda il cuore.

10   Shakleton (08:34)

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Altre recensioni

Di  Zio Canea

 "...Shock in my town, shock in my town, velvet underground..." la voce che grida nel deserto, magistralmente sorretta dal tappeto sonoro di synth e basso.

 "Attraverso i più disparati esperimenti sonori il nostro riesce a realizzare ancora una volta un disco intenso, graffiante, una goccia di sapienza in quel mare di mediocrità che fa annegare la società del Terzo Millennio."