Un giorno per caso ascoltai "Peaches En Regalia". Fino ad allora non avevo un brano veramente preferito, il mio..."Brano del cuore". Quel giorno ascoltavo questo gioiellino e pensavo: "Cribbio, ma che è? Questa roba mi piace! Ma tanto! Ma tanto tanto! Ma tanto tanto ASSAI!". "Peaches En Regalia" era diventato il mio brano preferito. Tempo (nemmeno poco) dopo mi venne la voglia di curiosare nell'album di questo bellissima creazione di Don F. Zappa. Ho ascoltato tutto Hot Rats. Due volte.
E li per li...ero confuso! Un attimo. Il mio rano preferito era "Peaches En Regalia", eppure questo "Son of Mr. Green Genes" sembrava essere ancora più bello, ancora più sublime, una MAGNA OPERA.
Nel disco c'era di tutto. Assoli di chitarra, assoli di sassofono, violino, tastiere, sintetizzatori...e Dio solo sa altro (secondo me Zappa stesso non è che avesse le idee poi così tanto chiare al riguardo).

Quando ascolti il figlio del verde signor Gene ti viene da pensare che non poteva esserci dietro quella composizione un solo individuo: l'evoluzione è qualcosa che deriva dall'unione del DNA di individui diversi. Frank Zappa non poteva aver composto tutto questo da solo; allora, possiamo parlare di miracolo? Possiamo santificare quest'uomo? Questo Zappa sa fare i miracoli!

In effetti Zappa di suo è un microuniverso di suoni, movimenti e sensazioni; e quando lo ascolto mi capita che nella mia testa prendano forma come delle immagini di tanti autori compressi e legati ben stretti in uno. Zappa era un chitarrista, ma vogliamo parlare del suo modo di comporre per sassofono? "It Must Be a Camel"; "Little Umbrellas", "Gumbo Variations". Pezzi dove non c'è il cantante. Ed a che serve? C'è il sassofono!

Questo strumento infatti è quello che più si avvicina alla voce umana (tra gli strumenti "classici", poi se voi avete inventato il "voxfono" e tutti si rifiutano di suonarlo, non è colpa mia), semplicemente è di impiego più facile, ha un grande timbro e permette passaggi molto più veloci. E Zappa è ed ha bisogno di questo: estrema semplicità nel fare ciò che agli altri sembra impossibile!

Il rapporto tra Zappa ed il sassofono è bellissimo, ma anche il violino jazz non è da meno: sempre "Gumbo Variations" e "Willie The Pimp" penso siano due pezzi che hanno dato tanto a questo strumento, storicamente più legato alla musica classica.

E le percussioni? Ah beh, quelle sono del tutto soggettive. In questo album quasi tutti gli strumenti sono utilizzati almeno una volta per parti ritmiche: ossessive, ostiche, talvolta quasi cacofoniche. Invece le percussioni fungono da coronide rumorale per tutto l'album; servono a rendere il sound unico. Davvero unico. Anch'io potrei suonare gli spartiti di zappa col sassofono, la chitarra, od il violino (che peraltro è suonato da un certo Jean-Luc Ponty). Le percussioni no. Quelle sono un esclusiva di Zappa.

Insomma: io non so se voi vi rendiate conto della portata di quest'album. Vi faccio un esempio. Molti album sono indiscussibilmente belli e ricchi di ottimi pezzi che poi passeranno alla storia. In questo album tutte le tracks sono equali per perfezione, e "Peaches En Regalia" e "Son of Mr. Green Genes" sono semplicemente prime inter pares.
E dopo questo album vi consiglio l'ascolto di "We Are Not Alone". Del resto Zappa forse ci avrà abbandonato fisicamente, ma la sua musica continua ad essere una enorme fonte d'ispirazione per le generazioni future. I suoi pezzi vengono suonati con ogni strumento in tutte le salse.

Zappa è grande. Tanto.

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