Ci troviamo pressochè al limitare di Ferragosto: l'estate impazza e, assieme ad essa, la valanga di tristi e ributtanti tormentoni che così amorevolmente i canali radiofonici e televisivi ci propinano: canzonette da mezzo nichelino bucato confezionate apposta per far scuotere le chiappe il tempo di concludere degnamente gli stravizi d'Agosto, performate da individui di dubbia provenienza e moralità, fermamente intenzionati a ri-celarsi nell'ombra perenne del loro background "artistico" una volta che la febbre del tormentone-spazzatura si esaurisce e le bollenti temperature estive lasciano terreno al gelido abbraccio della nebbia padana e della bora triestina. Noi italiani, giusto per non smentire mai le nostre attitudini, siamo i campioni imperituri nel consumo di cotanta monnezza e, appena varcato il solstizio di giugno, ecco le classifiche di vendita riempirsi di penosi calderoni pseudo-latin con tanto di pietose clip d'accompagnamento.

Brani che certamente stanno facendo felici la massa avventrice della riviera romagnola e della Versilia; per chi, invece, staziona rigido e impassibile all'ombra dei platani cittadini o aspetta con ansia partenze ritardate, la truzzo-dance o le movenze ispanico-brasiliane risultano (forse) poco adeguate alla sua condizione di non villeggiatore. Capita spesso (almeno relativamente al sottoscritto) di volersi affrancare dal trend contemporaneo e, vuoi per nostalgia o malinconia dei tempi andati, ricercare qualche sonorità, qualche artista, qualche brano, qualche disco che olezzi di naftalina e fasti passati.

"Older", datato 1996, rappresenta probabilmente l'ultimo grande marchio di fabbrica della discografia di George Michael prima dell'esplosione di scandali a sfondo sessuale e del recente abuso di stupefacenti: lavoro che andava doverosamente a ereditare il massiccio peso di "Faith" e la più modesta accoglienza di "Listen Without Prejudice, Vol. 1" e che si assumeva l'arduo compito di rimettere in marcia la carriera di uno dei rimasugli eighties più notevoli arenatosi fra le nuove leve pop mainstream. Con questo terzo album in studio, Michael ripose temporaneamente sia la vena funky-spensierata dell'era Wham! che il look da christian rocker di "Faith" al fine di concepire un raffinato curriculum di sonorità jazz, lounge, organiche, etniche e ambient miscelate assieme a un gustoso mood r&b-pop: con l'eccezione di qualche sporadico accenno dance frivolo, la maggior parte dei brani risulta profondamente intrisa di atmosfere pacate, soffuse, rilassate, addirittura ascetiche e "spirituali", il tutto a plasmare una tracklist sfaccettata e composita nei suoi brevi ma intensi attimi di fulgida riflessione.

Il debutto di "Older" è quasi dialetticamente suddiviso: da un lato la celebre ballatona soft-melodica e lacrimevole di Jesus To A Child, densa di "parabolici" archi, passione dolorosa e sentimento esacerbato alla Careless Whisper, dall'altro il sapore danzereccio nonchè lounge/jazz - inspired di FastLove che sembra tradire disdicevolmente la morbidezza invocata dall'esordio, decisa comunque a risorgere con i tripudi orchestrali/instrumental di matrice jazz-retrò della title - track Older e di You Have Been Loved.

Con lacupa The Strangest Thing l'onnipervasivo sentore leggerezza abdica temporaneamente l'asso delle tracce instrumentali approdando ad un valido esperimento trance - lounge impreziosito da sounds etnico-orientali che tuttavia non si riescono a soppiantare l'imperituro trionfo jazz-soul della ultra soft Spinning The Wheel o delle "old school" It Doesn't Really Matter e Move On. A concludere le danze (naturalmente in senso figurato) i simpatici accenni funky-gospel di Star People e la quasi totalmente instrumentale Free, sorta di reprise rivisto e corretto delle sonorità di The Strangest Thing.

Ecco a voi, debaseriani tutti, una ricetta musicale estiva del tutto difforme dagli sculettamenti contemporanei, adatta per un qualsiasi pomeriggio passato a sonnecchiare pigramente sull'amaca e a pensare all'album di fotografie che in questi tre mesi di canicola e ghiaccioli non si è potuto riempire come si desiderava.

George Michael, "Older"

Jesus To A Child - FastLove - Older - Spinning The Wheel - It Doesn't Really Matter - To Be Forgiven - Move On - Star People - You Have Been Loved - Free

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