Probabilmente il 2017 nonostante Donald Trump (o forse proprio a causa di Donald Trump, nel senso che la sua investitura come presidente degli USA significa anche un certo disinteresse da parte della controcultura del paese) ha visto molto più furore e reazioni e dichiarazioni di dissenso al contesto socio-politico attuale a livello mondiale in Europa invece che negli Stati Uniti. Al primo posto da questo punto di vista ci metto sicuramente il Regno Unito che in particolare dopo i fatti della 'Brexit' ha visto letteralmente tracollare quello che si può considerare un regime democratico a favore di una svolta autoritaria ed autarchica e a una fase storica caratterizzata da incertezze e conservatorismo. Questa situazione, sovrapposta a quello che era un contesto già difficile, ha chiaramente provocato reazioni negli strati più emarginati della popolazione, che finora tuttavia non trovano nessuna risposte nella politica. Cionondimeno, a fronte di una certa rassegnazione di fondo, sono emerse anche realtà di dissenso caratterizzate da contenuti e che si sono manifestate nelle diverse forme artistiche e nel caso di specie con opere discografiche che riprendendo una tradizione che si ritiene più caratteristica degli US negli ultimi anni e i contenuti più tipici della musica punk, ma senza quel caratteristico nichilismo che fece del movimento del 1977 una rivoluzione a metà, si propongono con vigore agli ascoltatori di tutta Europa e del mondo.

Abbiamo diversamente parlato degli Sleaford Mods, una realtà già affermata da tempo e che quest'anno (non a caso) ha probabilmente ottenuto la definitiva consacrazione, e più di recente del fenomeno Idles e del loro LP di esordio 'Brutalism'; gli Arrows Of Love ('PRODUCT: Your Soundtrack To The Impending Societal Collapse', I'm Not From London Records) rappresentano probabilmente l'ala più nichilista. Fenomeni più espressionisti come gli Housewives riprendono forme di dissenso più espressioniste e sotto forma di veri e propri manifesti culturali. Nel caso degli GNOD, formazione proveniente da Salford nella Greater Manchester, si fondono invece assieme spinte e derive noise e sperimentali con un approccio hardcore-punk di formazioni come Black Flag, Circle Jerks, Fugazi oppure gli stessi The Fall.

Formatisi nel 2006, finora gli GNOD (Chris Haslam, Paddy Shine, Marlene Ribeiro, Neil Francis) non si erano mai spinti così oltre sia sul piano delle sonorità che per quanto riguarda i contenuti concettuali della loro musica, ma questo disco che è forse meno sperimentale dei precedenti (ma allo stesso tempo meno vacuo), come è stato presentato dagli stessi componenti della band, vuole essere allo stesso tempo una manifestazione di dissenso contro quella che è stata definita una deriva capitalista e fascista delle forze che rappresentano l'establishment del sistema politico e allo stesso tempo una specie di chiamata a quello che può essere un nuovo movimento di opposizione. Il disco, uscito su Rocket Recordings, si intitola significatamente 'JUST SAY NO TO THE PSYCHO RIGHT-WING CAPITALIST FASCIST INDUSTRIAL DEATH MACHINE' (tutto rigorosamente in maiuscolo) e sin dalla prima traccia, 'Bodies For Money' trasmette un messaggio diretto: 'prendere o lasciare'. Caratterizzati da un furore tipicamente post-punk ('Paper Error') che d'altronde è già tipico degli Idles, un suono di basso potente nello stile dei This Heat ('People') e carico di ipnotismi Jah Wobble, interpretrazioni ossessive Public Image Limited ('Stick In The Wheel') e chitarre taglienti Mark E. Smith, non manca nel disco anche quella componente drone che è divenuta una caratteristica peculiare delle band provenienti dal Regno Unito o in generale dal Nord Europa.

Qualcuno probabilmente obietterà che chiaramente non bastano dei dischi per cambiare le cose, ma questa non è sicuramente una rivelazione. Eppure, allo stesso tempo, la musica - come ogni forma d'arte - rappresenta nel concreto quelli che sono i contenuti ideologici di pezzi consistenti della società in cui viviamo. In questo senso questi, espressi con un vigore e una forza consistente come nel caso di questo disco, non passano certamente inosservati e senza compromessi vanno direttamente al punto della questione senza nessun compromesso con risultati convincenti sia sul piano musicale che su quello più strettamente ideologico.

Carico i commenti... con calma