1985 - Cinque giovani rocker con nulla da perdere e tutto da guadagnare, si aggirano per le strade di una città, Los Angeles, che nel giro di 2 anni gli cambierà la vita per sempre.

Il primo si chiama William Bruce Bailey, che passerà alla storia come Axl Rose. Trascorre la sua adolescenza in un paese di provincia , dove inizia a muovere i primi passi nella musica cantando nel coro gospel della Chiesa. Dopo essere stato molestato dal vero padre, viene cresciuto da un patrigno Reverendo ossessionato dalla disciplina. Anche Axl sente la chiamata, ma non quella del Signore bensì quella del rock n' roll. Contro la volontà del fanatico patrigno, passa intere giornate ad ascoltare di nascosto i cd degli Stones, dei New York Dolls e di Janis Joplin. Dopo aver reso noto a tutti il suo carattere scontroso e incline alla violenza, viene cacciato di casa e parte con uno zainetto e un coltellino verso la città degli angeli.

Il secondo, Saul Hudson in arte Slash, rinuncia a una vita di benessere per scappare via con il suo grande amore: la chitarra. E quale poteva essere l'habitat naturale per un selvaggio aspirante rocker dal cespuglio in testa? Naturalmente la giungla di L.A.

Il terzo si chiama Izzy Stradlin, all'anagrafe Jeffrey Dean Isbell. I suoi gli avevano previsto un futuro da impiegato dalle 9 alle 5. Il giovane non ci sta e decide di seguire una luce abbagliante che proviene da un mondo fantastico, fatto di sogni di gloria e di illusioni, in cui tutto sembra così facile. "Mr Brownstone" lo accoglierà a braccia aperte.

Gli altri due sono Duff  Meckegan, che impara a suonare tutto quello che gli capita tra le mani, rifiutando una vita che gli aveva messo davanti una dignitosa istruzione, e Steven Adler, uno che invece dalla scuola è stato allontanato più di una volta per il suo caratterino non facile. Desideroso di farsi una cultura, ricorre a mezzi alternativi ai libri di Kant, quali i capolavori dei Queen, Kiss e Who.

Vite completamente diverse ma con un unico denominatore comune, l'amore per la musica, si incontrarono come attratti da una forza misteriosa, e insieme iniziarono l'ascesa all'Olimpo del Rock. Ma per guadagnarsi un posto accanto agli idoli di sempre, i Guns n' Roses, dovettero lottare con le unghie e con i denti. Osteggiati dalla polizia di una Los Angeles piena di musicisti falliti, questi cinque personaggi del tutto "out of control", furono costretti a compiere lavori saltuari di ogni genere per poter guadagnare quel poco che gli avrebbe permesso di esibirsi e di sopravvivere (una zuppa da 45 centesimi e una schifosissima bottiglia di vino da 1 dollaro, chiamata "Nightrain"). Così Axl e Slash si offrirono volontariamente come cavie, per testare sigarette a 8 dollari l'ora (quando si dice essere disposti a morire per la musica!).

Intanto i Guns cominciarono a farsi un nome, non tanto come musicisti ma come grandissimi festaioli. Nella loro squallida stanza, senza bagno e senza cucina, c'era chi si sgolava litri di vino, chi si scopava la mignotta di turno, chi si iniettava eroina, e chi faceva tutte e tre le cose contemporaneamente.  Devastati dalla droga e dall'alcool, alternarono performance spettacolari a show mediocri. Tanto bastò per colpire il furbo Tom Zatuat che, convinto di avere tra le mani la più grande rock band del pianeta, diffuse in giro la falsa notizia che "facessero schifo" in modo da avere più tempo e mezzi per scritturarli. Nel 1987 con l'uscita delloro primo album in studio, raggiunsero le vette delle classifiche e una fama paragonabile solo ai Beatles e ai Rolling Stones.

"Appetite For Destruction" è la vita dei Guns n' Roses in dodici canzoni. Una vita di odio, fame, pugni, droga, rabbia, merda, amore, che espressa in musica diventava un hard rock grezzo e cattivo ma anche terribilmente melodico. Dentro ci si poteva trovare il punk dei Sex Pistols, il glam dei Motley Crue, il metal degli Iron Maiden, il rock classico degli Aerosmith e anche un atteggiamento pop che nelle mani di Axl e soci diventava tanto benevolo quanto un pugno nell'occhio. Così, a pugni chiusi contro il modo, Axl urlava il suo disagio e la sua frustazione, Slash liberava i suoi istinti selvaggi in riff di libertà, mentre gli altri tre esplodevano in un rock che ti prendeva a schiaffi in faccia e a pedate nel culo.

Questo era "Appetite" e questi erano i Guns: cinque scheggie impazzite che riversavano la loro voglia di spaccare il mondo nella musica. Non c'era nessuna voglia di cambiamento, nessun falso impegno sociale, nessun finto dramma in cui auto-commiserarsi, nessuna ricerca di vie veloci per farsi pubblicità. Erano assolutamente veri.

Nel contesto musicale in cui viviamo oggi, dove si va solo alla ricerca di soldi facili e si dice quello che la gente vuole sentirsi dire, questo rimane un capolavoro unico e inimitabile nella storia del rock. Nessuno, o quasi, ha il coraggio di osare come una volta, e certe corde difficilmente verranno suonate ancora. Pertanto non ci resta che mettere "Appetite for Desctruction" nel nostro hi-fi e rimpiangere quei magnifici anni ‘80 i cui il rock non era una moda ma uno stile di vita.

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