A ognuno vanno riconosciuti i giusti meriti.
Ed è allora doveroso attribuire ai creatori di "Una cascata di diamanti" (1971) la paternità di uno degli attacchi più scemi dell'intera saga bondiana.

Per chi, come il sottoscritto, fa ancora acqua dagli occhi al solo pensiero del finale di "Al servizio segreto di Sua Maestà", ritrovare Connery che mena un giapponese, mena un egiziano, tenta di strozzare una tipa col pezzo sopra di un bikini ed, infine, uccide Blofeld affongandolo in una vasca di minestrone, non è solo brutto.
E' una cattiveria.

Così come è una cattiveria che canzone con un tiraccio pazzesco (finora la mia preferita!) come
"Diamonds are fore-vah! Fore-vah! Fore-vah!
Pa-ppa-pa pa-ra-pà pa-ra-pà..."

sia stata usata al servizio non segreto di un film che, vista la qualità del capitolo che l'ha preceduto, dà lo stesso piacere del pan carrè con la maionese, dopo avere assaggiato la mia super carbonara tutto pepe.

Sicuramente è colpa mia che non sono molto sveglio, ma io la trama di "Una cascata di diamanti" non l'ho capita benissimo.
Ci sono questi due killer saltati fuori da un film dei fratelli Cohen, che vanno in giro, ammazzano tutti e rubano diamanti.
00semilascinonvale deve andare ad Amsterdam, prendere il posto di un noto contrabbandiere di diamanti e, ad un certo punto, deve portare i diamanti negli Stati Uniti perchè pare che dietro tutto sto casino ci sia un magnate ricchissimo che vuole per sè tutti i diamanti.
In pratica è il nipote di Auricchio Ditodoro.
Geims nasconde i diamanti nello sfintere del cadavere del contrabbandiere di diamanti di cui sopra, ma, appena arrivato in America, viene rapito dagli scagnozzi di una ditta di pompe funebri, che cremano il cadavere, gli ridanno i diamanti dentro un'urna, però subito gli dicono di metterla in un loculo nel cimitero sul retro e a quel punto 00settembrino viene colpito dai Cohen...

Più o meno da questo punto ho smesso di provare a capirci qualcosa e, devo ammetterlo, la situazione è migliorata.
C'è un raggio laser spaziale, sottomarini che vengono fatti esplodere, due trapeziste che prendono Bond a calci, ma di brutto proprio, e una piattaforma petrolifera segreta, che 00sentinella scopre perchè nel super attico del magnate ricchissimo c'è una riproduzione della superficie terrestre e... no. Questo è davvero troppo difficile da spiegare a parole.
Finale spettacolare con i fratelli Cohen che vengono eliminati: il primo con due spiedini Amadori incendiari nel cuore, il secondo con una bomba nel culo.

Il problema vero è che "Una cascata di diamanti" è un film senza palle.
Si è voluto riportare il brand in territori più classici, riprendere per mano il pubblico rimasto disorientato dai toni seri e drammatici del film precedente.
Ma lo si è fatto nella maniera peggiore, calcando la mano su alcuni aspetti macchiettistici, al limite del parodistico, che allungano inutilmente il brodo e fanno calare il livello della pellicola.

Si è richiamato lo scozzese, che, per carità, nonostante qualche capello grigio, è ancora un figo, ma è comunque un monumento alla minestra riscaldata al livello di farsi una sega con le foto in costume della propria ex raccattate su Facebook e c'ha addosso uno scazzo che sembra di stare in classe, all'ultima ora, di sabato, durante la lezione di matematica, in una bella giornata di fine maggio.

L'ambientazione olandese della prima parte fatica a reggere il confronto con quelle ben più fascinose, esotiche e misteriose dei films precedenti e, in ogni caso, sceneggiatura e regia non si sprecano molto per sfruttarne a pieno le possibilità.
Il trasferimento negli States rivilitalizza senz'altro la pellicola, ma, a quel punto, sono soprattutto la confusione e l'eccesso di situazioni e personaggi a far perdere un po' la bussola.
E quando si vede Bond scappare da non ricordo più chi, non ricordo più perchè, alla guida di una specie di modulo lunare recuperato in un set cinematografico in mezzo al deserto del Nevada, pure il sopracciglio della perplessità si stufa di alzarsi ogni 4 secondi, fa le valige e se ne va sbattendo la porta.

Che poi, ad onor del vero, "Una cascata di diamanti" è pieno di scene fichissime.
C'è quello che ad oggi è il migliore combattimento corpo a corpo che abbia visto in tutta la serie (dentro ad un un ascensore!), l'inseguimento per le strade di Las Vegas è magistrale e la scena in cima al grattacielo è da stare male, perlomeno per uno come il sottoscritto che soffre di vertigini anche quando è seduto sul divano e gli chiedono di alzare i piedi per passare l'aspirapolvere.
Senza dimenticare le poche, ma intense scene dedicate ai meloni gonfi e maturi della sfortunata Bond Girl secondaria Plenty O'Toole.
Ma la sensazione è quella di assistere ad un collage di sequenze anche piuttosto efficaci, ma troppo scollegate tra di loro, prive della dovuta organicità.
Peccato.

Come se non bastasse, anche la Bond Girl ufficiale, Jill St. John, nei panni della spudorata Tiffany Case, mi ha lasciato tiepido.
Essenzialmente perchè non mi piace fisicamente.
Non ha nulla che non vada davvero, ma nemmeno qualcosa che mi faccia venire voglia di cercare spasmodicamente su wikipedia se nei primi anni di carriera si è dovuta piegare alle ragioni dello star system recitando in qualche porno di bassa lega.
E poi non mi piace come è pettinata.
Con sta permanente rossa sembra mia zia il venerdì mattina, appena uscita dal parrucchiere.
Perlomeno le do atto di essere tra le Bond girl più spavalde e sfacciate sinora apparse nella saga, visto che, in pratica, per una buona porzione di film viene inquadrata solo sul culo.
Senza contare che si trovano delle sue foto con i capezzoli duri come pietre appuntite e ben levigate, ideali per la mia fionda d'amore...

E ora... Viva la classifoca e che Odino la benedoca!

"Best Boom Bond Movie"

1) Al servizio segreto di Sua Maestà;
2) Dalla Russia con amore;
3) Missione Goldfinger;
4) Licenza di uccidere;
5) Thunderball – Operazione Tuono;
6) Una cascata di diamanti;
7) Si vive solo due volte;

"Best Boom Bond Pussies";

1) Daniela Bianchi – Tatiana Romanova;
2) Diana Rigg – Tracy Di Vincenzo;
3) Honor Blackman – Pussy Galore;
4) Ursula Andress – Honey Rider;
5) Claudine Auger – Dominique "Domino" Derval;
6) Jill St. John - TIffany Case;
7) Mimi Ayuhara e l'altra giappo che muore;


BartleBond tornerà con "Agente 007 – Vivi e lascia morire".

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