Love, Loss & Rock & Roll

Siamo piuttosto lontani dall'attitudine incendiaria di gruppi come Pg.99 e Orchid ma siamo anche lontani all'isterica dilatazione dei suoni abrasivi della corrente Emo più radicale di gruppi come i City Of Caterpillar. "Believes In Patterns" è un album a parte.

"Believes In Patterns" amplia, continua e porta a termine il discorso iniziato nel precedente disco omonimo dove, complice una produzione pessima, lo stile variegato e personale qua presente era poco più che abbozzato.

Dopodiché nel 2007 il gruppo sparisce nel nulla, per ragioni sconosciuti. Semplicemente quello che volevano dire l'han detto, basta e con serenità se ne son tornati da dove erano sbucati. Ipotesi.

Negli I Would Set Myself On Fire For You è presente un eclettismo molto marcato rispetto ad altri acts con sonorità vicine, c'è una certa volontà di andare oltre, di vedere quali altri elementi si possono aggiungere al proprio stile. Sì, insomma, quanti gruppi dal background Post-Hardcore/Emo/Screamo conoscete che facciano uso di una viola? O almeno, che lo facessero intorno al 2006?

Ma mica solo quello: pianoforte, intermezzi Jazz, parecchio Folk. Tre voci che si intrecciano ora nervose e urgenti, ora no Tutto in un disco che in teoria fa parte della stessa corrente di Raein, Saetia, La Quiete e così via. In teoria. Perché la partenza è quella ma poi si finisce per arrivare molto lontano. Roba che se dovesse essere catalogata in un genere specifico dovrebbe avere un nome lungo due righe.

Basta citare "Three" , sunto di tutto il suono dell'album e "Country Song": voce, archi, arrangiamento semplice semplice ma molto bello.

Forse si soffre un po' per questo tentativo di stupire per varietà, l'incastro delle varie tessere delle varie tessere del puzzle non è proprio perfetto. Quest'album non è un "As The Roots Undo" o un "The Underdark" ma si fa rispettare lo stesso.

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