1967. Mancava poco agli anni '70. I Jefferson Airplane venivano dal loro primo album, "Takes Off", incentrato su un suono folk-rock. La band era composta da musicisti molto dotati: i due chitarristi, Kantner (che in alcune canzoni presta la sua voce) e Kaukonen, il bassista Casady, il cantante-leader Marty Balin e due new-entry: il batterista Dryden e la cantante Grace Slick, come voce femminile.

Per il secondo disco i Jefferson Airplane sono bravi a fondere il suono del primo album con elementi psichedelici, dei quali la chitarra acida di Kaukonen è un elemento fondamentale insieme ai sublimi intrecci vocali della Slick e di Balin.
L'entrata nel gruppo della Slick apportò vivacità nella band e nel suono, infatti la ragazza arrivò con due canzoni scritte da lei che fecero la fortuna di "Surrealistic Pillow". I brani in questione sono i celeberrimi "Somebody To Love" e "White Rabbit": il primo è un allegro inno hippie dal ritmo veloce, il ritornello ti si imprime nella mente e non esce più, il tutto condito dalla voce della Slick e dalla chitarra accattivamente acida; il secondo è un trascinante acid-rock che parte lento e finisce in un grande crescendo di sensazioni esplicite all'uso dell'LSD, con il testo che fa riferimenti al racconto di "Alice nel Paese delle Meraviglie" e alle sue stranezze legate agli effetti dell'acido lisergico.
Venendo alle altre canzoni, "She Has Funny Cars", "3/5 of a mile in 10 seconds" e "Plastic Fantastic Lovers" sono grandi esempi di acid-blues-rock;
invece "My Best Friend", "Today", "How Do You Feel" e "D.C.B.A." riprendono (e migliorano) i suoni folk-rock di "Takes Off".
Ma i due capolavori sono la strumentale "Embryonic Journey", con la grandiosa performance di Kaukonen alla chitarra acustica, e "Coming Back To Me", dotata di un meraviglioso arpeggio, del suono di un delizioso flauto e della suadente voce di Balin.

Insomma un disco da avere assolutamente, che ha aperto la strada ad altri capolavori della band americana, come "After Bathing At Baxter's" e il loro probabile apice della carriera, "Volunteers".

Si perchè i Jefferson Airplane sono tra quei fenomeni musicali, Grateful Dead (tra l'altro il loro leader Jerry Garcia collabora in quest'album) e Velvet Underground in primis, che più hanno infuocato gli ultimi anni '60 e i primi anni '70 con i loro concerti psichedelici e dai riferimenti politici.

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