Pochi dischi mi hanno stracciato le palle come questo.

Mi chiedo: vale forse la pena soffermarsi su qualcosa?
Vogliamo parlare della lunghezza logorroica dei pezzi (anche 11 minuti!) per vocina e chitarrina (e qualche inserto di arpa e pianoforte, qua e là)?
Vogliamo forse parlare della mosceria diffusa per tutto questo doppio album (doppio, perfino!!) di nenie, filastrocche e canzoncine stucchevoli e zuccherose da far venir l'urticaria e la gonorrea in contemporanea?
Vogliamo forse parlare dei testi, romantici, sognatori e aleatori che possono suscitare giusto l'interesse di qualche sfigato neo-romantico senza speranza?
Si va benissimo la bella voce cristallina di Joanna, da brava new ager che si rispetti, la leggerezza del tutto... ma poi?

Di che vogliamo parlare? Del livellamento degli arrangiamenti che non fanno nemmeno percepire lo stacco da un pezzo all'altro?

Ma, scusate: è il caso che io perda altro tempo su prodotti di questo calibro? E voi, magari, che perdiate altro tempo a leggere queste mie stronzate mascherate da "non-recensioni"?


Con tutta la produzione indie e altrenativa che gira, perchè perdere fiato ed energie per cercare di dare un "senso" a queste paranoiche ballate, godibili giusto di sottofondo, quei 20 minuti in cui sei impegnato a far altro?


Ok Joanna, abbiamo capito "il tuo mondo"...grazie, si...  ora, gentilmente, scansati e facci sentire qualcun altro che il tempo stringe per tutti e c'è un mondo di proposte da ascoltare.

E la prossima volta: lasciaci pure un EP con 4/5 pezzi che è già sufficiente!

Senz'offesa, eh?

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