§ 2. Köthen, 1722

Il clavicembalo ben temperato, ovvero preludi e fughe in tutti i toni e semitoni, comprendenti sia la terza maggiore, che la terza minore, per il profitto e per l’uso della gioventù musicale desiderosa d’apprendere, come pure per particolare diletto di coloro che sono già abili in quest’arte, compilato e portato a termine da Johann Sebastian Bach, attualmente maestro di cappella e direttore delle musiche di camera di Sua Altezza il principe di Anhalt-Cöthen.

Anno 1722

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Aveva allora 37 anni Johann Sebastian Bach, fumava già ardentemente la pipa ed avrebbe continuato a peregrinare di città in città e di corte in corte come celebre organista. Erano già note leggende sul suo conto, come quella che voleva che Louis Marchand, organista del re di Francia Luigi XIV, fuggisse in tutta fretta per non dover confrontarsi con lui, o che invece questa sfida avvenne e Bach risultò acclamato vincitore, o quella di un suo arresto di qualche settimana per ordine di Guglielmo Ernesto, Duca di Sassonia-Weimar.

Leopoldo, principe ereditario dell’Anhalt-Köthen, sarebbe morto di lì a poco, mentre J. S. Bach, allora suo Kapellmeister, stava fissando su carta le composizioni, in parte già note, del Clavicembalo ben temperato.

Per la prima volta, ed in modo del tutto irripetibile, a partire dal temperamento equabile codificato da Andreas Werckmeister, l’intera gamma di toni, semitoni ed intervalli era stata ora dispiegata in un’unica opera, quasi fosse, in termini di ordine e ritmo, un atlante finemente illustrato d’ogni possibilità musicale.

(Poco tempo dopo Bach sarebbe partito per Lipsia, lasciando da parte quel suo manoscritto.)

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