Vi ricordate quel bel giovanotto (termine da cui deriva il suo originalissimo nome) che saltava a destra e sinistra (prima a destra e poi a sinistra) come una scimmia impazzita che urlava "viva l'America" uno che si puliva il culo con la bandiera a stelle e strisce e che poi si è trasformato in una specie di Che Guevara rap? Bene, questo bel Jovanotti è tornato! Precisamente nel 2005 con un disco che, nonostante il mio ribrezzo per alcuni suoi lavori precedenti, ho apprezzato di gusto.

Prima di parlare di questo album vorrei brevemente ricordare alcuni episodi della "strana" carriera di questo artista. Quello che mi stupisce di Jovanotti è la sua speciale peculiarità di sapersi alternare tra l'oro e la cacca! Il suo personaggio è sinonimo di mistero, da un lato c'è il pischello che gigioneggia sui palcoscenici con un vergognosissimo rap all'italiana, che offende in pieno l'intero mondo della musica, uno che spara una marea di cazzate colossali del tipo "piove senti come piove madonna come piove" canzone con cui ho imparato a bestemmiare, perché indovinate cosa dicevo dopo "senti come piove"? è impossibile non lanciare una bestemmia di fronte a simili cagate, "voglio andare a casa… la casa dov'è" "muratore muratore costruisce i muri il muratore" "no vasco io non ci casco" a volte ti verrebbe voglia di salire su un palco mentre canta queste minchiate, dargli un pugno nel cranio e urlargli all'orecchio "Vai a lavorareeeeeee"… però… però poi… Dall'altro lato c'è lo splendido paroliere, un compositore di melodie di gran classe, una specie di poeta del rap che riesce a coinvolgerti con il significato profondo delle sue parole, un artista che ha il coraggio di sperimentare nuove sonorità mescolando varie influenze musicali e regalarti delle perle come "serenata rap" "mi fido di te" "la linea d'ombra", e allora uno si chiede… Ma Jovanotti che razza di artista è? Ma forse la sua specialità è proprio questa, ovvero non appartenere ad un genere ben preciso, e quindi in grado di avvicinare più o meno ogni tipo di pubblico.

Questa sua poliedricità e la sua voglia di sperimentare sempre nuovi ritmi lo ha portato a concepire questo album dal titolo accattivante "Buon sangue" che due anni fa colse di sorpresa molti suoi ammiratori e non, compreso me, per il suo impatto sonoro inedito in un disco di Jovanotti.

Da puro amante di musica elettronica sono rimasto particolarmente ammirato per la scelta del nostro Lorenzo Cherubini di inserire questo genere musicale nel suo album, certo, alcune sonorità elettroniche erano presenti anche nei suoi lavori precedenti, ma in questo caso i suoi musicisti si sono quasi completamente dedicati a questa forma d'arte, sfornando dei pezzi accattivanti e molto coinvolgenti, a partire da quello che fu il tormentone dell'estate 2005 "Tanto" che a parte l'orribile testo (una specie di intervista fatta di botta e risposta tra lui e lui, fa veramente cagare) presentava un ritmo rap/elettronico di notevole classe e coinvolgimento sonoro (molto bella la schitarrata a metà canzone) che mostrava un Jovanotti diverso dal solito, più vicino alla Dance Floor che al rap ritmico/melodico a cui ci aveva abituati con i dischi precedenti. Le canzoni ritmiche/elettroniche di questo album sono divertentissime e qualitativamente ottime! I suoni curatissimi e ricercati, si passa dalla ritmica pura (rap, discoteca, psichedelia, ce ne per tutti i gusti) a dolci sonorità morbide e vellutate, va ricordato il coinvolgente e pompato giro di basso nella tostissima "Penelope" una scatenata canzone rap che ci ricorda il miglior Jovanotti di sempre ma in chiave attualizzata, un pezzo con cui è difficile smettere di ballare sul tavolo del proprio salotto. Molto grintose e movimentate anche "Falla Girare" e la discotecara "Coraggio" con i suoi intrecci Techno/Tribal/rap.

Degne di nota anche le ballate romantiche in cui il nostro Lorenzo tira fuori le sue belle parole da poeta, la bellissima "Mi fido di te" è forse uno degli episodi più alti della sua carriera, una canzone profonda e ricca di significati… niente da meno è "Una storia d'amore" che mostra una notevole maturità artistica del nostro beniamino, a tal punto che per un attimo(non vorrei esagerare) mi è venuto voglia di paragonarlo ai grandi cantautori italiani come de Andrè e Venditti… Ma poi. . come si fa ad azzardare un paragone simile quando nella sua "Penelope" se ne esce fuori con "se io mangio due polli e tu nessuno statisticamente noi ne abbiamo mangiato uno per uno" o addirittura "gira il minestrone che sennò si attacca, bagna questa pianta che sennò si secca, apri la finestra e fai entrare il vento" !!!!!!!! Ma allora io dico, ma questo qua ci fa o ci è? Come è possibile passare da una stupenda canzone romantica ricca di significati e musicalmente valida ad un campionario di frasi talmente dementi da fare invidia a Leone di Lernia? Ma ripeto… Jovanotti è fatto così! O lo si ama o lo si odia… io sono uno di quelli che prova entrambe le emozioni! Come personaggio mi ha sempre dato la sensazione del gran furbacchione che gioca a fare il politico e il socialmente impegnato giusto per fare un po' "alternativo" che oggi va tanto di moda.

'Buon Sangue' è un album caratterizzato da ottime sonorità e presenta un mix notevole di vari generi, in particolare modo l'elettronica, al di là del suo autore che tutti amiamo e tutti odiamo, consiglio vivamente questo disco a tutti coloro che vogliono farsi quattro salti in compagnia o vogliono dedicare qualche bella canzone romantica al proprio partner ("mi fido di te" è straconsigliata per le giovani coppiette innamorate).
Tolta qualche frase aberrante e alcune ridicole reppate, 'Buon Sangue' è un album coinvolgente e ottimamente suonato, a livello sonoro forse è il suo miglior lavoro di mixaggio. Un album che a mio avviso si sarebbe meritato un voto molto più alto… ma purtroppo… durante l'ascolto c'è uno che si chiama Lorenzo che continua a sparar cazzate.

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