Richiesto dal mio competente negoziante di fiducia nella speranza che qualche pazzo come me si convincesse ad acquistare questa roba, presentata come "Italiani che suonano cose non molto differenti dagli artisti della Cuneiform" per far abboccare il sottoscritto. I Junkfood  sono una nuova Band appartenente alla "famosa etichetta Trovarobato", già nota ai meno per artisti come Samuel Katarro e i Mariposa.

"Transience" è il primo album del quartetto di Bologna, il quale riunisce le preferenze musicali dei componenti in un miscuglio di Jazz-Rock avanguardistico che spazia dai primi albori della  Fusion Newyorkese a coordinate di Math-Rock novantiano, a detta della loro pagina personale all'interno del sito della loro casa discografica "Un jazz che recupera la melodia/standard come memoria del passato, si fa carne nel presente e parla all'oggi guardando al futuro". Direi una musica che ricava la sua ispirazione da un raggio temporale che spazia dal "Bitches Brew" Davisiano al "What Burns Never Returns" dei Don Caballero.

Acquistato quasi a scatola chiusa, dico quasi poiché il "pescatore" decise di aggiungere all'amo un'esca un po' più grossa, vista la mia scarsa attitudine nell'acquistare dischi che superino la banconota di 10 euro (quindi novità discografiche), dicendomi che si trattava di un disco interamente strumentale e dopo aver fatto partire qualche Sample dal Web riuscì nell'intento.

Niente da dire, folgorante il riff di apertura di "Aging Hippie Liberal Douche", un tuono a ciel sereno avvolto in una bufera di fiati, un'atmosfera dal sapore Crimsonian-Canterburiana per le mie ingenue orecchie ammaliate da quel suono. "Exodus" un lento viaggio musicale che riunisce in un'unica foto, in un unico scatto, immagini di Bruxelles, New York, Londra e Louisville, creando una nuova metropoli all'interno del Bel Paese.

Non so quanto Paolo Raineri, Michelangelo Vanni, Simone Calderoni e Simone Cavina possano apprezzare la parolina "Progressive" a lato di questa recensione, ma gliela schiaffo comunque con piacere tentando di far abboccare anche una piccola setta che sembra trovare interessanti le corbellerie che metto nero su bianco.

Carico i commenti... con calma