Nutro un rapporto di amore/odio verso gli anni '80. Pur essendo legato a quel decennio da motivi anagrafici (sono del 76) cerco sempre di contestualizzare il valore dei suoi prodotti culturali, cercando di non deformarli tramite la lente della nostalgia.

Una cosa degli anni '80 rimane scolpita nella mia mente più di tutto il resto: i giocattoli. Negli anni '80 si è forse raggiunto il picco qualitativo per quanto riguarda i modelli, fossero robot, action figures o altro. E LA serie di action figures più bramata erano indubbiamente i Masters Of The Universe.

In pratica una masnada di imbecilli palestrati, solo in parte umani, ma per la maggior parte mostruosi. Tutti accomunati dalla tartaruga addominale, mostri o umani che fossero. Inoltre, e dato che accomuna questo ricordo al secondo disco (dei 5 previsti entro l'anno) degli australiani King Gizzard, era la presenza all'interno delle confezioni dei giocattoli, di piccoli libri in cui si narravano le gesta dell'eroe di turno, in una sorta di mondo fantasy spaziale decisamente improbabile. Ecco, il plot narrativo dietro a “Murder Of The Universe “(questo è il vero rimando ai Masters, volontario o no) assomiglia a quello dei libretti dei Masters.

Il disco è idealmente diviso in tre parti. La prima è la suite “Altered Beast” che narra le gesta di una bestia stellare che divora i mondi; la seconda narrante la guerra fra un fantomatico Lord of Lightning e il Balrog e una suite finale il cui protagonista è un improbabile cyborg chiamato Han-Tyumi (anagramma di Humanity) che vuole diventare umano per provare morte e vomito (si tutto vero). Il plot narrativo è legato a due dischi precedenti, “I'm In Your Mind Fuzz” e “Nonagon Infinity”, ma sfido chiunque a capirne i nessi tematici,

Musicalmente? Siamo dalle parti dei due dischi citati, quindi attacco garage sonico simil Thee Ohsees, ma con una varietà di tempi e ritmi decisamente superiore. Inoltre la parte finale rallenta e la voce narrante di Han-Tyumi rende tutto stranamente affascinante. Anche se ad un primo ascolto sembra un album monotono, vi ritroverete in breve tempo risucchiati in questo vortice non sense a metà fra garage, metal come attitudine, tecnologia a 8 bit.

Attenzione a non sognare Skeletor che fruga nel vostro cassetto delle mutande mentre Beast-Man ci prova con la vs ragazza.

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