Per descrivere “Follow the leader”, terzo album dei Korn uscito nel 1998, bastano tre aggettivi: maturo, ricercato e diverso.

Il tutto si apre con It’s On, canzone stupenda, si prosegue con la celebre e bellissima Freak On A Leash (la quale rappresenta, con Shoots And Ladders di “Korn”, il “genere korniano”), si va avanti con la meravigliosa Got To The Life... potrei continuare così fino all’ultima canzone, My Gift To You. All’impatto “Follow the leader” è di facile ascolto, soprattutto se paragonato ai precedenti “Korn” (1994) e “Life Is Peachy” (1996), ma attenzione: il sound potente che tutti conosciamo c’è, ma solo “aggiornato”. La varietà che ci offre il disco è ampia, anche per la presenza di diversi ospiti, tra cui il rapper Ice Cube che appare in Children Of The Korn, il cantante dei Limp Bizkit Fred Durst in All In TheFamily e Tre Hardson in Cameltosis. E bisogna ammettere che questo insieme di elementi è venuto più che bene, a dimostrazione di come i Korn sia, a mio parere, la miglior band nu-metal in circolazione. Da segnalare anche una ghost track, Earache My Eye, cover di Cheech & Chong, nella quale c’è un invertimento di ruoli: Fieldy canta, David Silveria è al basso mentre Jonathan Davis suona la batteria, mentre Head e Munky restano alle chitarre.

Due curiosità riguardanti il disco:
1- Le tracce di “Follow the leader” sono 13, numero che in America non è di buon auspicio.
2- I Korn hanno fatto precedere la prima canzone vera e propria da un minuto di silenzio diviso in 12 traccie da 5 secondi l’una. I brani veri sono poi numerati dal 13 al 25.

Concludendo, “Follow the leader” si presenta come un cambio totale di approccio musicale da parte dei Korn. Non mancano i brani pesanti (Dead Bodies Everywhere), ma ci sono anche canzoni che mischiano hip-hop e rock (Children Of The Korn), senza dimenticare che, ancora una volta, la canzone più toccante dell’intero disco è l’ultima, My Gift To You, la quale raggiunge livelli di emozione allo stato puro. Da avere.

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