Cominciare da dove si dovrebbe finire. I Led Zeppelin avevano fatto una ciambella, il cui buco era riuscito meglio di quanto lo stesso capitan Page aveva pronosticato. Quando lui e Peter Grant, manager e quinto componente della band, si erano impegnati ad onorare gli impegni presi sotto il nome di New Yardbirds mai avrebbero pensato un successo di questo genere. I Led Zeppelin, nel 1969, al primo colpo, con Led Zeppelin I erano già diventati un "classic". Difficile aspettare per un secondo cd: il materiale già c'era e in più si poteva sempre pescare qualcosa dal repertorio blues, sempre ricco di spunti, o sfruttare qualche aneddoto. L'impressione era che qualcosa stava già cambiando rispetto al primo cd. Il suono si faceva meno selvaggio, più studiato, più addomesticabile e suadente. E Led Zeppelin II avrebbe contenuto l'inno simbolo della generazione hippie, che meritava il primo posto nella tracklist: "Whole Lotta Love". La Atlantic non voleva distribuire questa canzone come singolo: troppo lunga, non rientra negli standard del mercato. Page allora si ribellò e decise di non far stampare il singolo, facendo uscire subito l'album. E l'album vendette come fosse stato un singolo, riuscendo a far cadere dalla vetta anche i Beatles, che parevano intoccabili. Il mondo della musica si fermava: il "Dirigibile Marrone" (così come fu chiamato il disco in America) stava per assaltare il mercato discografico. "Whole Lotta Love", prima canzone dell'album, avrebbe trascinato in un vortice orgasmico, ricco di passioni adultere e turbe adolescenziali, le libidini dei giovinetti che gridavano eccitati all'amplesso sullo stage tra i fuochi verbali di Plant e la melodia sfrenata della chitarra di Page.

Le scariche di batteria di Bonzo, raid incursori nei cuori vergini degli adolescenti, uniti ai dolci preliminari all'organo di Jones avrebbero trascinato folle intere di giovani alla libido. Seguiva "What Is And What Should Never Be", una delicata quanto aggressiva carezza ad una immaginaria giovane donna, tra castelli in aria e promesse infrante, una canzone che i Led Zeppelin soprattutto nella loro prima vita musicale eseguirono spesso. Toccava a "The Lemon Song", una cover più o meno esplicita di una famosa canzone del repertorio blues, con Plant che incita la sua donna "to squeeze my lemon till the juice runs down my legs", malizioso quanto eccitato. "Thank You" é la prima canzone scritta interamente da Robert Plant e si vede. Un testo molto semplice, romantico, inneggiante all'amore ad ogni costo, alla pace con la natura, così come credeva proprio Plant. Le musiche le scrisse Page, che lasciò fare Robert, benché ancora non fosse ciecamente convinto delle doti di compositore di Plant. Si sarebbe ricreduto quando Plant avrebbe scritto il testo di una canzone "qualunque" come "Stairway To Heaven". Dopo la lieve autonomia lasciata a Plant, Page tornava al timone del Dirigibile con "Heartbreaker", il cui testo é indiscutibilmente un prodotto dell'accesa vena misogina che in quegli anni bruciava Pagey. Testo ammiccante, comunque, con un ritmo interessante. È il turno di "Living Loving Maid (She's Just A Woman)". Questa canzone é scritta in onore di una groupie americana, particolarmente "agée", particolarmente interessata a portarsi a letto il più piccolo Plant. Percy ovviamente non ci pensava proprio e Page ne era profondamente infastidito. Si narra, ma é una leggenda, che Bonzo e gli altri "roadies" intendessero spartirsela in gruppo, ma fu Grant a fermarli. Non mancò la derisione, comunque, con questa canzone, lato B del vinile di "Heartbreaker". "Ramble On" é una canzone che non mi affascina particolarmente, si passa velocemente, poiché subito dopo c'é il magistrale assolo di batteria di Bonzo in "Moby Dick", che quando veniva eseguito live, impiegava anche 30 minuti di solo Bonzo che si spellava anche le mani sulle percussioni mentre suonava altri tamburi. Pazzesco. Si conclude con il geniale "Bring It On Home", completa invenzione di Jimmy Page che con questo madrigale dai sapori orientali chiude il disco.

Perché 5, mi direte. Questo CD, come prodotto discografico, merita 5. Perché é stato preparato in pochissimo tempo, ha saputo riconfermare lo stratosferico successo del primo CD e perché é un CD non solo orecchiabile, ma capace di essere profondo. Non é il mio preferito degli Zeppelin, ma se qualcuno cerca un CD dalla vena decisamente rock-blues, you' can't miss it. Bliss!

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