Sono letteralmente lusingato di recensire questo capolavoro del rock. Senza dubbio è uno dei migliori dischi mai pubblicati.
Con questo lavoro (uscito nell'ottobre del 1969) il dirigibile conferma la sua magica ispirazione, offrendoci un album bello, duro, e abbastanza significativo per questo motivo: questo disco sancisce l'inizio dell'hard rock, e sicuramente questo disco sarà il più hard rock della carriera dei Led Zeppelin, a cominciare dal famosissimo riff che apre una delle migliori canzoni della loro carriera,"Whole Lotta Love" (da ricordare che è stata scelta come sigla per il programma top of the pops). Dopo l'attacco di Page, Jones e Plant, Bonzo interviene con la batteria regalandoci una delle migliori performance batteristiche di sempre. A un certo punto il brano cambia e diventa un pezzo percussivo, psichedelico, con Page intento ad inserire suoni strani e Plant che grida con dei lamenti. Dopo ecco il famoso interplay tra la batteria pirotecnica di Bonzo e la superchitarra di Jimmy, il brano si riporta all'energia iniziale. Il pezzo seguente,"What Is And What Should Never Be", è un perfetto esempio di come Bonham sia capace di dare alla batteria colpi raffinati e calmi, ma anche d'irrompere e dare potenza al brano. Finora tutto quanto fa spettacolo e i quattro dimostrano di saper incantare l'ascoltatore. Ma le meraviglie non sono ancora finite (non è mica un 45 giri!), dopo ecco "The Lemon Song", un rifacimento di un brano blues di Howlim'Holf. Plant per scrivere il testo prende versi da "Travelling Riverside Blues", di Willie Dixon. Succesivamente lo stile cambia e si raddolcisce: "Thank You" è destinata a rimanere tra le migliori ballate del gruppo e del rock in generale, caratterizata dallo splendido organo di Jones e dalla chitarra acustica 12 corde di Page. Semplicemente magnifico. Il lato b irrompe con "Heartbreaker", uno show di Page che compie con la sua chitarra assoli veloci e straordinari. "Living Loving Maid (She's Just A Woman)", pur essendo una canzone bella e aggressiva, viene scarsamente considerata, tanto che non sarà mai suonata dal vivo. "Ramble On" è un pezzo acustico ispirato al signore degli anelli di Tolkien, un libro culto dell'epoca. Ma stranamente anche questo brano non viene eseguito dal vivo. Se "Heartbreaker" era uno show di Page,"Moby Dick" lo è di Bonzo, che fa di tutto: batte la batteria con bacchette e senza, insomma uno spettacolo. Ma,comunque, questo brano non è assolutamente significativo, non è il massimo raggiunto dai quattro. Però sarà un brano famosissimo, tanto che diventerà il brano più volte eseguito dal vivo dal dirigibile.
Il pezzo finale,"Bring It On Home", è anch'esso memorabile: dopo la prima parte composta da chitarra, voce e armonica, il brano cambia abiti e diventa uno sfrenato rock blues. Una straordinaria chiusura di un album altrettanto magnifico. Sicuramente tra i punti più alti della carriera dei Led, sarà il muro d'abbattere.
Quest'album è anche dimostrazione del magico talento di Page, Plant, Jones e Bonham. Un classico. E scusate se è poco.
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