Well, da dove cominciare. Diamo un po' di cenni storici. Quest'album, edito nel 1970, segue un periodo molto intenso per i Led Zeppelin. Onorati tutti gli impegni contrattuali a nome degli New Yardbirds, la band cominciò a brillare di luce propria soprattutto grazie al secondo album. La generazione più giovane, soprattutto quella americana, vedeva nel Dirigibile un assoluto concentrato del superamento dei pudori, della libertà di costume, di quella filosofia hippie della quale erano impregnati la voce di Robert Plant e la batteria di Bonzo. Per Page, solido quanto geniale musicista, i dubbi su Plant erano passati: il ragazzo, più giovane di Page di alcuni anni, pur senza grosse esperienze alle spalle, riusciva ad essere valido sullo stage e il suo fascino da giovane Dio greco, da efebo affascinante, aveva convinto il pur duro e perfezionista Page, che aveva ammorbidito le sue posizione proprio per il successo che riscuoteva l'irruenza del duo Plant/Bonzo. L'altra metà del gruppo (Pagey e Jonesy) era una coppia di consolidati professionisti che sapevano benissimo tutti i trucchi del mestiere, dalla registrazione di un album a come ci si comporta su quel ring impervio che é lo stage di un concerto.

Dopo un 1969 passato sulla cresta dell'onda, i Led Zeppelin si trovavano ad un bivio. Da un lato, la stampa non mancava di far loro notare che il repertorio del Dirigibile rileggeva senza troppi scrupoli la discografia blues (da Robert Johnson a Sonny Boy Williamson). Dall'altro i giovani non facevano altro che invocare un loro nuovo cd. La Atlantic Records aveva trovato le sue galline dalle uova d'oro. Plant, alla prima vera esperienza, comunque, non resse il ritmo forsennato di quei giorni e dovette perciò dare forfait ad alcune date. Era il primo segno di cedimento: la band aveva bisogno di riposo. Jonesy dava segni d'insofferenza rispetto alla continua situazione precaria della band, Bonzo trasmetteva la sua frustrazione per la lontananza da casa distruggendo ogni albergo in cui capitava e Pagey (allora indiscusso leader della band) dovette per forza di cose acconsentire ad una pausa. La meta scelta fu un cottage della campagna gallese, in località Bron-Yr-Aur, che in gaelico significa "Seno d'oro". Tra i seni della campagna gaelica, Plant e Pagey misero a punto un cd assolutamente anomalo per la breve produzione del Dirigibile. Si fecer influenzare dall'aria bucolica della campagna, dal clima fatto di fattorie, campi, laghi argentei. Nacque così l'album più controverso della storia dei Led Zeppelin.

Pagey intendeva subito far capire che l'atmosfera "blues-rock'n'roll" non era affatto svanita. "Immigrant Song" ne fu un chiaro esempio. Ma per il testo e per i significati, era ovvio che qualcosa era cambiato. Page e Plant infatti andavano già sviluppando (Page soprattutto) un amore particolare per il misticismo nordico o per la letteratura mistica. Se Plant era un grande fan dei miti nordici e gaelici, Pagey era un grandissimo estimatore dell'ultimo grande satanista, Alistair Crowley, dei cui oggetti Pagey fu un gran collezionista. Le atmosfere rock dunque non si erano perse e "Immigrant Song" altri non era se non una dura cavalcata del Dirigibile che stava tornando per essere "l'overlord" della musica di quei tempi. La stampa non avrebbe mai capito. Si continua con "Friends", un gradevole pezzo acusticheggiante, con un testo prodotto della classica filosofia di Robert Plant. Un inno all'amicizia, all'amore nei confronti del prossimo, alla vita intensa da vivere con gioia, con speranza. Si prosegue con "Celebration Day" che é una canzone ancora diversa dalle due precedenti: un pezzo puro, senza troppi fronzoli, che fa del sapienza tecnica di Jimmy Page e dell'accortezza di egregio e navigato compositore di John Paul Jones le sue armi migliori. Si arriva così al pezzo migliore di questo album: "Since I've Been Loving You". Questa canzone é estremamente controversa: da un alto potrebbe sembrare un testo di Jimmy Page, nella prima parte della sua vita musicale estremamente misogino (leggere il testo di Dazed and Confused per ulteriori delucidazioni). Dall'altro sembra uno struggente quanto toccante pianto malinconico di Robert Plant, maestro nel coinvolgere passionalmente i suoi ascoltatori. L'unica pecca di questa canzone é il suo essere inserita a metà tracklist. Questo infatti é un fardello non indifferente per le canzoni successive, che pur di buona qualità, non reggono, a mio parere, il confronto. "Since I've Been Loving You" é un pezzo da novanta della discografia del Dirigibile. Altre parole non servono.

Si continua con "Out on the tiles", canzoncina gradevole che contiene un intro caro al compianto Bonzo che lo userà spesso, soprattutto come attacco a "Black Dog" dal 1971 in poi. Un buon ritmo, ma é sostanzialmente Bonzo qui ad uscire bene. Il pezzo successivo é "Gallows Pole": é una canzone, questa, parecchio sottovalutata. È una rilettura di una vecchia filastrocca gaelica, interpretata magistralmente da Robert Plant, soprattutto nella fase finale. Personalmente mi fa impazzire, ma non é una canzone classica per gli Zeppelin. Arriviamo a "Tangerine", altro pezzo, questo, snobbatissimo da critica e (mi dispiace dirlo) da alcuni fans. Questa é la fusione migliore di tutta la band nell'intera discografia del Dirigiile. Signori, siamo di fronte ad un capolavoro ad opera di Jimmy Page che qui é veramente direttore di una orchestrare in grado di infondere in questi 3 minuti tutta l'empatia possibile, ogni stilla di alchimia del gruppo. Un pezzo imperdibile. "That's The Way" é una ballata interessante, dal testo leggermente melancolico, a tema, considerato il CD. È un pezzo che i Led Zeppelin hanno molto utilizzato nelle scalette dei loro tour, perché é in grado di espandere una forte sensazione di armonia, soprattutto grazie alla chitarra acustica di Jimmy Page, una costante in questo disco.

Si prosegue con "Bron-Yr-Aur Stomp", una canzone veramente simpatica. È una canzone gioiosa, dedicata al cane di Plant, che parla di come possa essere facile e bella la vita se la si vive con semplicità, godendo delle piccole cose, di sorrisi e di giochi, di bel tempo passato con il proprio compagno di vita. Tralasciando i discorsi semantici, interessante é anche la partecipazione di Bonzo a questa canzone. Non per la batteria, ma per la voce e il sonaglio. Ho sempre pensato che il cane casinista di Plant fosse lui. Si chiude con "Hats off to (Roy) Harper". A me la canzone non pare eccezionale, però dico una cosa. Non so come siete informati, ma la canzone é dedicata ad un "cantore" che soprattutto Pagey e Percy (Plant) si portavano dietro, perché li rallegrava ed era loro simpatico. Si mormorano differenti cose su questo Roy Harper. La prima, probabile, é che Bonzo, Richard Cole e Peter Grant (batterista e lead managers della band) volevano spaccargli le ossa, dato che era a loro parecchio antipatico. Si mormora, a torto, che Harper fosse l'amante di Page (grossa cazzata). Si mormora, e si dice una eresia, che fosse stato questo "poetucolo" a scrivere la musica di "Stairway To Heaven". Restando ai fatti, Harper compose due album con etichetta "Swan Song". Chi ha maggiori informazioni si faccia avanti.

Back on topic, l'album é tra la migliore produzione Zeppelin. Io non scarterei neanche un cd del Dirigibile, ma il III é il più atipico all'interno della loro produzione. Questo CD, soprattutto a livello di testi, é da ascrivere completamente a Jimmy Page e Robert Plant. Gli altri ci lavorarono in fase di post-produzione, registrando le parti degli strumenti. Voto: 4 È un cd da avere, per forza, ma potrebbe non piacere a coloro che sono legati all'anima più rock-blues degli Zeppelin.

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