Ciò che mi accingo a recensire è il III° album dei Led Zeppelin, un repertorio interessante in quanto l'album pare essere una vera e propria sperimentazione.

E' notevole l'uso delle chitarre acustiche e anche qualche intromissione strumentale con il banjo (GALLOWS POLE), ma questo non vuol dire che il buon PAGE abbia attacato al muro la chitarra elettrica, e lo capiamo subito con la prima traccia "IMMIGRANT SONG" la classica canzone pesante alla Led Zeppelin, una delle tante grazie alla quale PAGE realizzò il suo sogno: fare in modo che l'ascoltatore paragoni il suono della chitarra all'imperterrito avanzare di un esercito: ed è ciò che percepiamo dal ritmo battente della canzone, passando per la malinconica "FRIENDS" (chitarra classica acustica+organo di JONES) e la festosa "CELEBRATION DAY" (a metà fra un leggero folk e un rock tutto da assaporare) arriviamo a "SINCE I'VE BEEN LOVING YOU" e ci troviamo di fronte a un capolavoro blues: la chitarra armonica di Page il cui tempo viene ottimamente battuto da JONES e BONZO, e la voce di PLANT che irrompe tuonando dopo la dolcezza iniziale."OUT ON THE TILES" costituisce un canzone "confusionale" ma per questo affascinante,"GALLOWS POLE" altrettanto malinconica come FRIENDS, e subito dopo come settima traccia ecco che arriva "TANGERINE"... una vera e propria poesia musicata come solo i Led sanno fare, l'intro in acustica una più che mai sensuale voce di PLANT e nel bel mezzo uno splendido assolo di JONES all'organo, il tutto ben coadiuvato dalla batteria di BONZO.
"THAT'S THE WAY" altro brano portante del disco interamente in acustico, e estremamente melodica, segue poi la traccia numero nove, "BRON-YR-AUR STOMP", ritmicamente pimpante in chitarra acustica e batteria. Ricorda i momenti in cui ci si reca con la propria donna a passeggiare sotto il sole per i sentieri di un parco.
L'ultima traccia "HATS OF TO ROY (HARPER)" un omaggio al grande musicista (Roy Arper appunto), nella quale PAGEY sembra letteralmente violentare la chitarra con il plettro fra le urla di PLANT e gli effetti sonori dell'organo di JONES (una canzone poco celebre mai suonata dal vivo).

Nel complesso un buon lavoro, che spiana la strada ha quello che diverrà l'album capolavoro dei Led Zeppelin, il quarto album.

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