I Liquid Tension Experiment sono un gruppo tipicamente progressive formato da 4 artisti veramente eccezionali nel comporre e suonare musica. Dopo un primo album con discreto successo, nel 1999 creano il loro secondo lavoro tutto ancora completamente strumentale. Prima di ascoltarlo direi che si deve aver molta esperienza con il progressive dei Dream Theater (3 di loro ne fanno parte..) o roba simile altrimenti ci si annoia solamente.
Si inizia con "Acid rain": potente fin dalle prime note. E' carica e piena di ritmo..i primi 4 - 5 minuti sono un piacere ascoltarli, nella parte centrale, anche se il ritmo rimane invariato, si perde un pò il suono della traccia e di conseguenza l'attenzione. Per fortuna questo inframezzo dura solo pochi minuti, il pezzo finale ridà spessore alla traccia. Il brano seguente "Biaxident" è il piccolo capolavoro di questo cd: delicate note si susseguono per tutta la durata, ma attenzione, non è la solita ballad con ritmi blandi, qua s'intrecciano suoni più dolci a pezzi più "duri" senza mai perder il filo o annoiare. Nella parte centrale Rudess ci propone un suo assolo accompagnato da Portnoy e Levin, nel finale richiamo della melodia principale con chiusura in bello stile Petrucci. Beh.. che dire... Bellissima. Dolce ma allo stesso tempo veloce e aggressiva. "914" parte lentamente con batteria e basso che dettano il tempo, si inserisce poi anche Rudess che prova a dare un pò di sound ma niente. Si mischiano suoni orientali, anche anni '80 sembrano, sinceramente è un pò complicato definirla in due parole... comunque fatto stà che questa traccia è un brusco risveglio dalle atmosfere sognanti che i 4 avevano regalato in precedenza. "Another Dimension" inizia bene e continua anche meglio, un ottimo suono con magie di Petrucci danno a questa traccia due marcie in più, diciamo che ci si avvicina di più allo stile Dream Theater fine anni '90 con duetti di chitarra e tastiera tipici del progressive metal (o rock, come volete). Tutto cambia a metà canzone dove si sente addirittura una fisarmonica (mai nessuno se l'aspetterebbe!!!) per poi passare ad una chitarra classica e, infine, il ritorno al loro tipico stile per chiudere il tutto. Un punto in più.
La seguente "When The Water Breaks" assomiglia inizialmente a "Biaxident" per ritmo e composizione, infatti si rimane sempre in un'atmosfera sognante con forti presenze sia di Petrucci che Rudess. Tipicamente Progressive! Dopo circa 10 min si cambia suono con il chitarrista che delizia il pubblico (non molto me) con fantastici riff, dall'altra parte però è anche vero che ci si confonde facilmente tra le mille note suonate! Tutta la canzone fila liscia a parte qualche assolo di troppo, ma questo è tipico di loro, poi però, non soddisfatti, negli ultimi 5 secondi Portnoy & co. ci sparano un orrendo siparietto tratto non sò da dove che ti leva la voglia di vivere. MA PERCHE'??? Comunque, ne segue "Chewbacca": gli stranissimi sottofondi sono fastidiosi, per non parlare del resto, mi dispiace molto ma questa traccia è veramente brutta, non ha nulla, né anima, né senso. Solo pochi minuti sono decenti. Se la potevano risparmiare. "Liquid Dreams" è lenta e ritmata, Petrucci non esiste, annoia e non emoziona. Un altro punto in meno. "Hourglass" è l'ultima traccia, l'inizio non fa ben sperare, ancora lentamente si va avanti, ci si trascina faticosamente fino alla fine.
Eh, ricapitolando, in questo lavoro si affiancano canzoni molto ben fatte a vere schifezze. Lo sò che creare un cd totalmente strumentale non sia facile, però non accetto certe traccie da artisti del genere. Comunque nel totale può annoiare ma, se và "preso" nelle giusti dosi, piace. L'unico voto che posso dare è 3, una via di mezzo diciamo.
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