Non so voi... ma ogni volta che ascolto questo album mi viene voglia di andare a strozzare Pelù e Renzulli.

Perchè non è possibile prima concepire un album del genere e poi fare la fine che hanno fatto... Non ci posso pensare. Preferisco pensare a questo disco, primo dei Litfiba e già opera definitiva... Non ricordo infatti, della produzione della band toscana, niente di più bello e completo.

Già alla prima traccia si capisce di avere a che fare con un capolavoro: Eroi nel Vento è una vera e propria dichiarazione di intenti, un manifesto generazionale. La voce di Pelù (uno dei pochi frontman italiano degni di questo nome) apre, con questa canzone, ad un vero e proprio viaggio fra cielo e terra. Sembra infatti di fare un viaggio: si parte dall'atmosfera cupa e gotica di Lulù e Marlene, per arrivare fra gli zingari con Tziganata, passare per l'estremo oriente con Istambul per poi prendere il volo grazie alle atmosfere sognanti e soffuse di Pioggia di Luce. Poi il brusco rientro alla realtà con Guerra, pezzo di chiusura: chiudete gli occhi e sarete realmente catapultati in un campo di battaglia.

Come non rimanere storditi dopo che il cd si ferma? Si rimane lì fermi a ripensare al giro del mondo in otto tracce che è questo album... e a chiedersi cosa sia potuto succedere dopo.

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