Nell’Estate del 1980 in una cantina di Via dei Bardi a Firenze qualcuno provava ad imbracciare le chitarre mentre fuori si muoveva tutta una nuova onda di suoni e di stili. Musicisti, designer, pittori, nuovi stilisti e coiffeurs si facevano largo con tutto ciò che poteva sembare nuovo e soprattutto inedito.

In effetti sia Firenze che l’Italia erano un po’ in ritardo rispetto ai tumulti londinesi, ma a Bologna, Pordenone, Milano ed in Toscana qualcosa si stava muovendo. Gaznevada, Great Complotto, Underground Life e Neon furono tra i primi in Italia ad essere travolti dalla nuova onda, che proveniva dagli echi e dall’interesse che gravitavano intorno alle suggestioni inventate dai Tuxedomoon di “Half-Mute”, dal primo album degli U2, o dagli Stranglers assurti a nuovi eroi dopo essersi fatti arrestare a Nizza con l’accusa di aver incitato alla rivolta il pubblico presente ad un loro concerto all’Università. Martha & The Muffins appassionavano con il loro pop tecnologico e gli Human League erano attentissimi al “new look” da neo romantici.

Il “no future” del movimento punk si era compiuto, doveva essere un fuoco bruciante su tutto il passato e così era stato. John Bonham era tragicamente scomparso e poco dopo sarebbe caduto, per mano di un fan impazzito anche John Lennon. La morte di Lennon fu l’epitaffio tombale di tutta una generazione precedente e il movimento punk non sopravvisse a se stesso perché fu elemento di rottura.

Il Tenax, il Manila, il Plastic o l’Aleph erano le nuove cattedrali dove si celebrava il nuovo rito della New Wave italiana e alla Rockoteca Brighton di Firenze l’8 dicembre di quell’anno esordirono i Litfiba. Non furono i primi a fare new wave, a Firenze c’erano già i Neon e i Diaframma, ma a buon merito i Litfiba sono da considerare insieme a CCCP e la GANG le più importanti band di tutto il nuovo rock italiano che si svilupperà in quegli anni.

Desaparecido, album del 1985, non è neanche il loro esordio discografico che avviene invece con l’EP omonimo che conteneva le bellissime “Guerra” e “Luna”, ma lo si può ritenere giustamente l’imprescindibile punto d’avvio di quello che sarà il nuovo rock italiano.Pietro Pelù, Ghigo Renzulli, Ringo De Palma, Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo, line act principale del gruppo fanno con “Desaparecido” un disco dai suoni freddi, netti, decisi che si intagliano con la chitarra di Ghigo e con la batteria sincopata di Ringo. Suoni semplici, arrangiamenti essenziali, a sentirlo oggi potrebbe sembrare un buon demo sulla base quale sviluppare delle buone idee, ma sta proprio qui la forza di questo album, nella nuova dirompente essenzialità dei suoni, che commistionano la ritmica tedesca della batteria con la chitarra inglese di Ghigo R. e i suoni mediterranei dati dalle tastiere e soprattutto dalla calda voce di Pietro Pelù.
“Eroi nel vento”, “Istambul”, e “Guerra” diventeranno presto dei classici a tutti i concerti dei Litfiba, ancora oggi riproposti. Canzoni divenute dei veri e propri inni per i loro numerosi fun, che per la verità hanno visto un notevole ricambio generazionale negli anni, considerato anche il cambio d’orizzonte e di stile che negli anni ha compiuto la band fiorentina.

Tra gli accaniti estimatori della prima ora mi riconosco anch’io, infatti pur possedendo tutta la loro discografia fino alla scissione della sodale Pelù-Renzulli, per me l’eperienza degna d’interesse per i nostri si ferma a “Litfiba tre” del 1988, quando il suono ora più maturo e consapevole si mescola di venature blues, da quel momento in avanti le derive chitarristiche, dapprima ledzepeliane, di Renzulli prenderanno il sopravvento e porteranno il gruppo ad una deriva priva di ogni originalità, pur nella riconoscenza del grande pubblico e delle vendite, arrivate fino alle 600.000 copie di “Spirito”. Da “Mondi sommersi” in poi le incomprensioni e gli attriti in atto tra i due, già da più di dieci anni, faranno esplodere il gruppo e ciò che rimane oggi dei Litfiba non è altro che il fantasma di una bella storia che fu.

Elenco tracce testi e samples

01   Eroi nel vento (03:45)

02   La preda (02:50)

Vai
La nebbia ha un corpo leggero
E tu vai
Non senti quella voce dice "Dove vai!"
Vai Affilatissimo stiletto tu hai
Con lama a doppio taglio "Credi che ce la farai?"
Sei
In ombra solo nasconderti non puoi
Salvarti oramai e` tardi
Sei
In agguato la preda tua e` li`
Ma tu gli dai le spalle
Credi che ce la farai
Vai!
Ce la farai
Affilatissimo stiletto tu hai
Con lama a doppio taglio "Credi che ce la farai?"
Vai!
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu sei tu
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu, yeah
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu

03   Lulù e Marléne (04:41)

04   Istambul (05:42)

Ringrazio il signore
Padrone dell' Universo
Misericordioso e compassionevole
Onnipotente
Nel giorno del giudizio
A te Rivolgiamo la nostra preghiera
E a te chiediamo l' aiuto
Indicaci la strada giusta
La strada giusta '

Ho viaggiato nel freddo
Faccia a faccia con la mia
Ombra che si gettava
Nel bianco velo del tempo
Istambul Istambul

Ho viaggiato nel freddo
Senza volto senza eta`
Pilotando un
Corpo senza guida a Istambul,
Istambul
Istambul baluardo sacro per
L' incrocio delle razze degli uomini bruciera`
L' ho cercato nel freddo
Se ne stava solo la`

Il mio volto nel fango di Istambul,
Istambul Istambul baluardo sacro per
L' incrocio delle razze degli uomini brucera`
Istambul, Istambul
Forze oscure in Istambul
Istambul, Istambul
Forze oscure in Istambul
Istambul, Istambul

05   Tziganata (02:54)

Eva ballava sul fuoco
Profumo di sesso attorno a se`
Eva ballava sul fuoco
La notte in cui nacque l'odio
Tzigano, Tzigano
Eva ballava sul fuoco
Profumo di sesso attorno a se`
Eva ballava sul fuoco
La notte in cui nacque l'odio
Rubava i loro cuori
Tzigani
Eva ballava sul fuoco
Profumo di sesso attorno a se`
Tzigano, Tzigano
Eva ballava sul fuoco
Profumo di sesso attorno a se'

06   Pioggia di luce (04:28)

07   Desaparecido (03:23)

Sotto il ponte scorre l' acqua e
Sempre acqua e`
Davanti agli occhi il sole
Sempre sole e`
Nelle mani terra
E terra e`
Ooohh!
DESAPARECIDO
Senza aria senza sole
Resta oscurita` e
L' uomo vive un sogno
Fatto di silenzi
Sognera` la terra e
Terra e`
OH! OH! OH!
DESAPARECIDO
E terra e`

Sogna il velo di una donna
E quando lo riavra`
"Davanti agli occhi
Ho il sole
Sempre sole e`
Terra nelle mani!"
E terra e`
OH! OH! OH!
DESAPARECIDO

Io sono aria e sole
I silenzi che scavano ...
DESAPARECIDO DESAPARECIDO

08   Guerra (05:29)

------
EIN ZWEI DREI VIER
DER KRIEG!
EIN ZWEI DREI VIER
FEUER!
Guardo
Oltre il muro di vetro
L' esercito che passa
Uomini neri!
Cerco
In una mano chiusa
La causa della morte di
Uomini neri!
GUERRA
Aria vuota nelle strade
Si muovono le ombre di
Uomini neri!
GUERRA
Ma che cosa mi succede
E dove sono gli occhi di
Uomini neri!
Uomini neri uh oh!
Uomini neri
e` GUERRA e` GUERRA e` GUERRA
` E VOLA .... IN ALTO .... FINO ........ A D I O ! ! ! ! `

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Altre recensioni

Di  Aerith

 Eroi nel Vento è una vera e propria dichiarazione di intenti, un manifesto generazionale.

 Chiudete gli occhi e sarete realmente catapultati in un campo di battaglia.


Di  ms

 "Non è sempre stata una formazione da 'elettromacumbe' o tori strani. I Litfiba erano molto di più, in principio."

 "Questo è un disco importante per tre motivi: mostra il vero valore di Pelù e soci, il valore della musica italiana e rappresenta una pietra miliare del rock italico."


Di  COX

 Nelle nove tracce di 'Desaparecido' il basso pesante di Maroccolo, la chitarra saggia di Renzulli, le tastiere irriverenti di Aiazzi e la voce/cannone di Pelù hanno creato qualcosa di unico e irripetibile.

 Una tastiera deliziosa, voci che echeggiano frasi dal gusto medio orientale, e le liriche di Pelù che scavano in una profondità estrema.


Di  Ferito

 "Un mix di sapiente savoir-faire musicale regala otto canzoni di pregevole fattura."

 "Un disco che deve (DEVE!) essere ricordato come uno dei primissimi passi per un certo tipo di modo di vedere la musica in Italia."


Di  Treasure

 Ascoltare Desaparecido è come alternare letture di Iliade e Odissea. L'emozione è la stessa: un senso di arcaico, epico, intenso.

 "Desaparecido" è un vero capolavoro che parla di guerra, odio e ingiustizie in modo poetico e quasi teatrale.