Dicembre 2012: è una sera fredda, buia e l'autoradio fa i capricci. Nella confusione di rumori e disturbi capto una voce che parla di reunion dei Litfiba....ma non l'avevano già fatta tempo prima con successivo tour, live e nuovi pezzi originali con, a corredo, la mia ennesima delusione personale?
Torno a casa, mi collego a internet e ho un tuffo al cuore: i Litfiba, quelli veri, con Aiazzi e il mitico Maroccolo tornano a proporre i pezzi della Trilogia dal vivo!! Pochi giorni e acquisto il biglietto per l'Alcatraz il 31 gennaio: le emozioni a Milano si rincorrono e mi portano a rivederli a Borgomanero in un altra data. Pochi giorni fa acquisto il cd per completare la mia abbuffata di emozioni new wave anni 80 e cosa "Resta" nel cuore e nelle orecchie? Sensazioni contrastanti: di pancia, positive, forti ed emozionanti ma anche l'impossibilità di essere quelli di una volta, non solo perchè Ringo non c'è più, ma perchè gli uomini sul palco, nel bene e nel male, non sono quelli del maggio 1987 al Tenax. Le esperienze cambiano... Pelù è sempre l'animale da palcoscenico che tutti conoscono ma fatica a riprodurre toni e atmosfere vocali che non gli sono più proprie: le atmosfere più rock ("Corri" e "La preda") lo mantengono più vicino al gutturale e un po' tamarro cantante di "Terremoto" e "Spirito" risultando più efficace rispetto a canzoni come "Apapaia" e "Ballata" che perdono un po' di intensità e varietà interpretativa paragonate alle interpretazioni originali. Renzulli è Renzulli: o ti piace con la sua chitarra e i suoi riff monotono oppure non lo sopporti per la stessa ragione. Qui fa quello che deve con ottimo equilibrio, non "deborda" quasi mai coprendo le parti altrui e non c'è quella voglia di primeggiare sugli altri strumenti. Aiazzi impreziosisce il tessuto sonoro con i suoi suoni un po' vintage ma assolutamente adatti alle canzoni. Maroccolo è Maroccolo: un bassista che ha segnato molti musicisti con il suo inconfondibile stile e che nobilita con ogni sua nota tutte le canzoni, dimostrando di rappresentare l'altra anima dei Litfiba, quella meno commerciale e più indipendente. Martelli è un ottimo batterista e si inserisce con stile e personalità a sostituire il non facile ruolo di Ringo , batterista poco tecnico ma molto personale nel suo drumming.
La scaletta del cd scorre sui binari di un viaggio musicale che tocca punti e luoghi inaspettati: "Transea", "Elettrica danza" e "Versante Est" riportano agli esordi con coraggio perchè conosciute da pochi e legate alla versione di un Pelù agli esordi, immaginifico e lisergico. "Pierrot e la luna" è un gioiello, sentito e interpretato con intensità da tutti. "Ferito", "Gira nel mio cerchio", "Cane" e "Re del mio silenzio" rispettano gli originali e offrono arrangiamenti tirati e metallici. Altri classici mi colpiscono meno ("Tex" per esempio) e al posto di canzoni trascurabili come "Il Vento" avrei preferito le gemme di "Come un dio" o "Pioggia di Luce". Bene "Ci sei solo tu", pezzo notevole di "Litfiba 3" e per gusto personale trovo sempre un bel momento ascoltare "Louisiana" perchè canzone ingenua ma sincera nel suo coro cantato all'unisono con il pubblico.
Mi è piaciuto il disco? Molto e non solo perchè ricordo sonoro di un concerto unico e appassionante ma perchè dimostrazione di ciò che furono e contarono Pelù e compagni, portabandiera della musica indipendente italiana insieme ai loro contemporanei CCCP, non a caso la band che accolse Maroccolo e Ringo dopo lo scioglimento dei Litifiba prima di "El Diablo". Ho solo un grande timore: che i Litfiba sull'onda del successo di questo tour vogliano trovarsi e produrre nuove composizioni con la formazione originale. Non sono gli stessi uomini di allora e credo che non sarebbero le stesse canzoni e la stessa memorabile atmosfera. Paure immotivate di un fan invecchiato o forse il semplice desiderio di non rovinare una storia ormai chiusa?
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Altre recensioni
Di matteowolf
Finalmente si è avverato. Sono tornati i Litfiba degli anni 80!
Quel basso mangiatutto di Marok sul palco insieme a quel falso magro di Renzulli: mica cazzi.
Di Proscriptor
Che senso ha fare un tour celebrativo degli anni ‘80 proponendo versioni riarrangiate dei vecchi classici con il sound degli attuali Litfiba, privandoli quindi delle loro tipiche sonorità new wave?
Pelù si sforza di cantare canzoni che probabilmente a lui non interessano più.