I Lothar & the Hand People erano una  beat-band a cinque elementi di Denver (Colorado) costituitasi nel 1966 grazie al tastierista Paul Conly e al cantante newyorchese John Emelin; si differenziano da tutte le realtà psichedeliche americane dell'epoca per l'uso bizzarro e anticipatore di certa elettronica stravagante, distante dall'accademicità di Cork Marcheschi e Joseph Byrd, maggiormente avvinta ai viaggi chimici e al "flower power".

Gli Hand People utilizzavano un piccolo sintetizzatore fornito loro da Robert Margouleff della Tonto's Expanding Head Band, il prototipo del Moog muSonics (Sonic Five) non ancora dotato di tastiera ma pilotato tramite un "ribbon controller" (controllo a nastro slyder) da Paul Conly. Un altro strumento elettronico utilizzato invece dal cantante John Emelin era un Theremin, il noto apparecchio in grado di produrre una gamma di frequenze sonore variabili per modulazione ed altezza. A livello pop il Theremin era stato rilanciato dai Beach Boys dopo quaranta anni dalla sua prima apparizione pubblica; questi ne avevano fatto buon uso in "Good Vibrations"; gli Hand People andarono oltre promuovendo la strana scatoletta a sesto elemento (Il Lothar appunto) e facendola divenire una vera e propria attrazione da circo durante i plateali concerti del 1966 e del 1967. Sparsero in giro anche le voci che lo stesso Leon Theremin (l'inventore del Theremin) avesse consegnato nelle mani del nonno di Conly la sua incredibile invenzione e che dopo decenni di confino in soffitta i ragazzi si fossero decisi a rispolverarla per farla divenire membro onorario del gruppo.

Nel 1967 la band, formata dai già citati Conly ed Emelin, unitamente al batterista Tom Flye, al bassista Rusty Ford e al chitarrista Kim King, si spostò nella feconda città delle avanguardie che era New York, qui firmarono il contratto con la Capitol Records e pubblicarono tre singoli poco convincenti. Nell'LP del debutto (Presenting... Lothar & the Hand People) le canzoni risultano meno inflazionate e scontate con qualche buona cover ed un sound generale che richiama i Chocolate Watchband. Fu con il secondo disco che i cinque catalizzarono tutte le loro più geniali ispirazioni in fatto di musica elettronica e rock psichedelico; "Space Hymn" venne pubblicato sempre dalla Capitol nel 1969 e contiene una sorprendente, per l'epoca, coniugazione di suoni spaziali e canzoncine beat. Fece scalpore anche a livello radiofonico la bellissima sonata al piano di "Wedding night for those who love" con blipp, blopp, blupp ed echi spazio-temporali, senza contare il viaggio stratosferico di "Space Hymn" con stasi mantrica di synth, sitar visionari e voce recitante allucinata, il tutto eccellentemente in anticipo di un paio d'anni sulla "scena space prog". I contenuti sono talmente variegati da incorporare anche una ballata blues in stile "East Coast" (Sister Lonely), una "sergentiana" canzonaccia alla "Pepper's Beatles" (Sdrawkcab) il tutto sempre arricchito dai fantasmagorici effetti del Theremin e da qualche azzardata manovra con i nastri magnetici; ancora una cover del successo R&B "Heat Wave" ed altro pop seducente in "Say, I Do!" e in "What grows on your head?".

Dopo altri due singoli usciti nel 1969, Conly entrò all'Università di Harvard dove contribuì all'allestimento del primo studio di computer music in America, della band si persero invece totalmente le tracce.

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