Volevo recensire un album che merita una giusta attenzione e allora mi son detto: "Ma benedett_ ragazz_, minkia se sono piciu! Perchè non recensire "Storie Di Casa Mia?"

Già, "Storie Di Casa Mia", 1971, con quella copertina piena di giallo, è un album storico che contiene bellissime canzoni melodiche caratterizzate da forte lirismo e ampio uso di metafore su testi di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti. I testi di "4/3/1943", "Il Colonnello" e " Il Gigante E La Bambina" sono da attribuire a Paola Pallottino.

"Itaca", un marinaio si rivolge al capitano per sapere se è un uomo scrupoloso nei suoi riguardi. Il coro risponde con le parole "Itaca, Itaca, Itaca la mia casa ce l'ho solo là, Itaca, Itaca, Itaca ed a casa io voglio tornare dal mare" (Ulisse?). I cori sono cantati dagli impiegati della RCA e pare che i versi finali nella versione originale del brano fossero "ma se non mi porti a casa, capitano io ti sbrano", anzichè " se ci fosse ancora mondo, sono pronto dove andiamo?" come nel disco.

"Un Uomo Come Me", autoritratto di un uomo semplice.

"Il Bambino Di Fumo", parto della città immersa nello smog. Finale cinematografico.

"Il Colonnello" ha una voce roca e rimpiange i tempi passati, perchè il presente è popolato da disfattisti, comunisti e pederasti (per non citare i negri, i mafiosi, gli spacciatori e gli scioperanti).

"Il Gigante E La Bambina", riflessione in forma metaforica sul tema della pedofilia.

Un breve arpeggio di chitarra introduce "La Casa In Riva Al Mare", storia d'amore vissuta da un carcerato che per questo sogna la libertà

"Per Due Innamorati", presi assieme dalla morte e uniti da Dio, è stata composta questa canzone. Il testo ha una forte impostazione cattolica.

"4/3/1943", non autobiografica a dispetto del titolo* e inserita in una ristampa successiva, cantata con piglio da cantastorie, è un commovente racconto intessuto di un forte amore per la vita.

"Strade Su Strade" sono quelle che un uomo percorre in "una città che muore" , aumentando le spine nel cuore (rimorsi e rimpianti?).

Una donna si vanta di regalare a un uomo in punto di morte "L'Ultima Vanità", ossia guardarla sorridere per l'ultima volta.

"Lucio Dove Vai?", brano introspettivo: Lucio non sa più chi è, come sta, perchè ride, ma sa di vivere. Ehi, appunto, Lucio, dove stai andando?

Mah… Non so se ho capito cosa sto scrivendo, fatto sta che secondo me Lucio Dalla ha una seconda personalità, meno evoluta ed emersa marcatamente nell'ultimo decennio. Negli ultimi anni il cantautore potrebbe non avere superato il controllo umani: che "Merdman" si sia impossessato di lui? "Misteri dell'asfittico panorama italiano della musica leggera. [cit.] (Quest'ultima la ho copiata da un commento di Mario1 a una mia recensione. )

Perchè questa involuzione, perchè? PERCHÈ, DICO IO, PERCHÈ?

È una bella domanda, sono duemila anni che l'uomo si chiede perchè, senza ottenere risposta.
Nei periodi storici di massima ipocrisia dire la verità è di per sè un gesto rivoluzionario, quindi non so che dirvi.

SE VOLETE SAPERNE DI PIù SULL'ALBUM, COMPRATELO!

 

*N.d.R. (Nota del Recensore) = per chi non lo sapesse, data di nascita di Lucio Dalla.

Elenco tracce testi e samples

01   Itaca (04:12)

Capitano che hai negli occhi
il tuo nobile destino
pensi mai al marinaio
a cui manca pane e vino
capitano che hai trovato
principesse in ogni porto
pensi mai al rematore
che sua moglie crede morto
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo la'

itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare

capitano le tue colpe
pago anch'io coi giorni miei
mentre il mio piu' gran peccato
fa sorridere gli dei
e se muori e' un re che muore
la tua casa avra' un erede
quando io non torno a casa
entran dentro fame e sete
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo la'

itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare

capitano che risolvi
con l'astuzia ogni avventura
ti ricordi di un soldato
che ogni volta ha piu' paura
ma anche la paura in fondo
mi da' sempre un gusto strano
se ci fosse ancora mondo
sono pronto dove andiamo
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo la'

itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare

itaca itaca itaca
la mia casa ce l'ho solo la'
itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare...

02   Un uomo come me (03:29)

03   Il bambino di fumo (04:29)

04   Il colonnello (03:45)

05   Il gigante e la bambina (04:44)

06   La casa in riva al mare (04:00)

07   Per due innamorati (04:45)

08   4/3/1943 (03:44)

Dice che era un bell'uomo
e veniva, veniva dal mare...
parlava un'altra lingua...
però sapeva amare;

e quel giorno lui prese mia madre
sopra un bel prato..
l'ora più dolce
prima di essere ammazzato.

Così lei restò sola nella stanza,
la stanza sul porto,
con l'unico vestito
ogni giorno più corto,

e benché non sapesse il nome
e neppure il paese
m'aspetto' come un dono d'amore
fino dal primo mese.

Compiva sedici anni quel giorno
la mia mamma,
le strofe di taverna
le cantò a ninna nanna!

e stringendomi al petto che sapeva
sapeva di mare
giocava a far la donna
col bimbo da fasciare.

E forse fu per gioco,
o forse per amore
che mi volle chiamare
come nostro signore.

Della sua breve vita, il ricordo,
il ricordo più grosso
e' tutto in questo nome
che io mi porto addosso.

E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.

E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.

09   Strade su strade (03:35)

10   L'ultima vanità (03:15)

11   Lucio dove vai (02:58)

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Altre recensioni

Di  withor

 «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» - un richiamo dantesco nell'affascinante 'Itaca'.

 «Lucio come stai? Nemmeno tu sai dirlo ormai, ma vivi, tu vivi, tu vivi.» - simbolo della confusione e fragilità dell'artista.